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PROPOSTE VOUCHER: UIL, UTILIZZO MASSIMO DI DUE GIORNI CONSECUTIVI CON TETTO ANNUO 4.980

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13.48 - martedì 28 febbraio 2017

(Fonte: Uil Trentino) – Il 4° Rapporto della Uil Nazionale analizza i dati del 2016 forniti dall’Inps, che parlano di oltre 134 milioni di voucher venduti, in aumento del 24,1% sul 2015 per una stima di oltre 1,6 milioni di persone coinvolte (nel 2015 sono state più di 1,3 milioni).

Il Trentino è la diciannovesima Provincia (su 110) come dato assoluto, ma se rapportata agli abitanti, sale ulteriormente nella graduatoria arrivando ai primi posti. I settori che, anche da noi, più utilizzano i voucher sono, in ordine di grandezza: Turismo, Servizi, Commercio, Manifestazioni sportive e culturali, Giardinaggio e pulizia, Agricoltura e Lavori domestici.

Anno dopo anno, a partire dal 2008, quando ci fu la prima reale applicazione di questo strumento, i voucher sono aumentati in forza delle numerose modifiche legislative che ne hanno ampliato sempre di più il campo di applicazione sia soggettivo che oggettivo, fino a farlo divenire uno strumento utilizzabile in qualunque status occupazionale e per qualsiasi settore di attività.

 

 

In allegato la tabella grafica contenuta nel comunicato stampa:

 

Se analizziamo i dati Inps, notiamo che i settori in cui viene maggiormente utilizzato sono, appunto, il commercio, servizi e turismo; settori dove proprio lo strumento della contrattazione collettiva garantisce al lavoratore subordinato una ricca gamma di tutele e diritti, ma anche flessibilità con il lavoro a tempo determinato e stagionale. Sempre più spesso, purtroppo, il lavoro retribuito con i voucher viene quindi utilizzato come “sostituto” del contratto subordinato.

Al netto della tracciabilità introdotta con il Decreto Legislativo 185/2016, che abbiamo salutato in maniera positiva sostenendo, però, che non può essere l’unico deterrente per abusi e distorsioni, la nostra proposta è diretta ad una revisione dell’istituto che ne circoscriva l‘applicazione a situazioni caratterizzate da “eccezionalità e mera temporaneità” della prestazione.

Siamo, in sostanza, convinti che lo strumento possa avere una virtuosa funzione in casi limitati, determinati, appunto, dall’eccezionalità e finalizzati ad evitare situazioni di lavoro totalmente “informale”.

Da qui la proposta di limitarne l’utilizzo a un massimo di due giornate consecutive, con un tetto annuo di compenso di € 4.980 per il prestatore (in luogo degli attuali € 7.000) e un nuovo limite economico per il committente (€ 1200 l’anno “indipendentemente dal numero dei prestatori di lavoro”).

All’interno della proposta vi è anche – per la prima volta dalla nascita dell’istituto – la previsione di un tetto annuo per il committente, indipendentemente dal numero dei prestatori di lavoro, e la corrispondenza del singolo voucher a quattro ore lavorate.

Riteniamo perciò – per riprendere le parole del segretario generale della Uil nazionale Carmelo Barbagallo – che la strada maestra per le tutele nel lavoro sia, ancora una volta, quella dell’accordo. Il referendum promosso dalla Cgil, infatti, presenta troppi rischi: sia che si perda o non si raggiunga il quorum, sia che si vinca, perché un’eventuale abolizione totale lascerebbe senza tutela coloro che potrebbero fruirne in modo lecito ed opportuno.

 

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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In allegato il documento contenuto nel comunicato stampa:

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2017/02/4-RAPPORTO-UIL-sui-VOUCHER-27-febbraio-2017-ver.-Trentino.pdf” title=”4 RAPPORTO UIL sui VOUCHER (27 febbraio 2017) ver. Trentino”]
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