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PROGETTO MODEM 2: FUGATTI, TIROCINI ESTERO QUALI PROSPETTIVE PER I DISOCCUPATI?

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18.19 - giovedì 23 febbraio 2017

(Fonte: Maurizio Fugatti) – L’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento ha promosso nel 2016 un’iniziativa di mobilità transnazionale denominata “Modem 2 – Tirocini all’estero per disoccupati”, destinata a 90 persone domiciliate in Provincia di Trento (determinazione dirigenziale n. 713 dd 09.05.2016 e n. 971 dd 04.07.2016).

In seguito ad una fase di selezione e formazione, si è dato il via quindi a sei flussi di mobilità (cinque verso paesi anglofoni e una in paese di lingua tedesca) della durata pari a tre settimane di formazione propedeutica linguistica a Trento, cinque settimane di mobilità all’estero (di cui 2 giorni di preparazione linguistica/pedagogica e i restanti di tirocinio on the job in realtà lavorative) e due giornate al rientro dalla mobilità dedicate al follow-up e a momenti di orientamento per la ricerca attiva del lavoro. Concluso tale percorso, l’Agenzia del Lavoro, su richiesta dei partecipanti, pare abbia dato un contributo per l’ottenimento della certificazione linguistica relativa alle competenze acquisite.

Stante però le segnalazioni pervenute allo scrivente non tutto sarebbe avvenuto secondo quanto concordato prima della partenza di alcuni stagisti, in particolar modo per quanto riguarda il soggiorno in Germania. Numerose sarebbero state le criticità riscontrate una volta raggiunto il Paese, a detta dei partecipanti al progetto, che avrebbero portato gli stessi a denunciarle attraverso la relazione finale da loro redatta e consegnata all’Agenzia del Lavoro. Qui di seguito viene riportato quanto rilasciatoci da alcuni partecipanti:

 

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-Vitto e alloggio. Differentemente da quanto previsto all’interno del contratto firmato dai partecipanti e dal punto 5.“Sostegno economico alla mobilità” dell’allegato parte integrante delle determinazioni richiamate in premessa, i partecipanti pare abbiano dovuto provvedere personalmente alla copertura delle spese alimentari per quasi tutte le settimana di permanenza. Un’uscita economica non prevista che avrebbe pesato negativamente sul loro portafoglio, considerato il loro stato di disoccupazione in Italia.

Tale problematica, a detta dei partecipanti, pare sia nata da una mala gestione del progetto da parte della rappresentante dell’ente partner (nonché tutor e referente a Berlino) A.s. la quale avrebbe riferito loro che gli accordi con le famiglie ospitanti non erano avvenuti tramite regolare forma contrattuale ma verbalmente. Inoltre sembra che il compenso giornaliero concordato dalla referente per il vitto e l’alloggio di una persona differiva da famiglia a famiglia, senza quindi seguire criteri identici per tutti. Famiglie che comunque pare rientrassero nella cerchia di amicizie di A.s

-Problemi con le famiglie ospitanti. Da quanto segnalatoci, alcuni partecipanti si sarebbero visti costretti a cambiare dimora. Uno di questi, grazie pare a conoscenze personali, sarebbe riuscito ad individuare un alloggio adeguato alle sue necessità mentre un altro partecipante sarebbe stato indotto a lasciare la casa dalla proprietaria trovandosi in strada nel bel mezzo della notte. In quest’ultimo caso, pare che nessuno dei rappresentanti dell’ente partner abbia preso a cuore la situazione dello stagista privo di alloggio e abbia comunque corrisposto alla proprietaria dell’appartamento il compenso relativo all’intero soggiorno. Nel frattempo lo stagista avrebbe trovato rifugio presso un ostello a proprie spese per alcuni giorni ma, dopo aver ricevuto il rifiuto da parte di A.s. di cercare una nuova dimora presso una famiglia, il partecipante pare abbia dovuto rinunciare al progetto.

-Seminario a Berlino. L’ente partner (A.s.) pare inoltre aver proposto ai partecipanti, già dal primo colloquio personale via Skype durante le tre settimane di corso di preparazione linguistica, la possibilità di frequentare a Berlino un seminario tenuto dal suo compagno J.W. che avrebbe permesso loro di acquisire maggiori competenze e conoscenze a livello lavorativo. Cosa che però non sarebbe rientrata nel progetto promosso dall’Agenzia del Lavoro, nonostante un’impiegata di quest’ultima abbia confermato ai partecipanti l’obbligatorietà di frequenza anche del seminario.

Quest’ultimo però, a detta dei tirocinanti, avrebbe ostacolato la loro possibilità di entrare in contatto con le realtà produttive e sociali tedesche per cercare di prolungare la loro esperienza lavorativa in Germania, considerato che il seminario occupava le giornate e le ore libere dei singoli (dal martedì al giovedì dalle ore 19.30 alle ore 21.30, il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 15.00 e il sabato dalle ore 09.00 alle ore 13.00). Dopo le obiezioni sollevate da alcuni partecipanti, A.S. avrebbe deciso di interrompere il seminario invitando “i contestatori” a contattarla soltanto per le più strette necessità tramite e-mail o telefono vista la mancata fiducia nei suoi confronti.

 

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-Assistenza sanitaria. Nei moduli consegnati dall’impiegata dell’Agenzia del Lavoro J.a. prima della partenza, alcuni partecipanti avrebbero notato la mancanza sugli stessi delle informazioni mediche segnalate in precedenza. Inoltre nonostante la rassicurazione da parte della stessa di avere a Berlino un medico a loro disposizione, ciò non pare essere realmente avvenuto.

-Privacy. Durante il seminario A.s., nonostante l’assenza di consenso da parte dei partecipanti, avrebbe prodotto del materiale fotografico (le cui finalità non sarebbero note) e sembra aver trasmesso a soggetti terzi informazioni private relative a vicende personali dei partecipanti.

-Inadeguatezza dell’Ente partner. A.s. si sarebbe rilevata inadeguata a gestire il progetto a Berlino, poco presente nel momento di richieste di aiuto da parte dei partecipanti e addirittura assente durante la consegna degli attestati di tirocinio (sostituita dal compagno il cui nome non sarebbe mai stato citato né durante le tre settimane a Trento né prima della partenza) e al momento della partenza da Berlino in data 11.12.2016.

-Confronto con l’Agenzia del Lavoro. Ritornati da Berlino, alcuni partecipanti, durante le cosiddette giornate di Follow Up, previste anche nel bando e contratto sottoscritto, avrebbero richiesto un incontro con un funzionario o il Dirigente per raccontare quanto avvenuto nelle cinque settimane di permanenza in Germania, ma pare che nessuno si sia mai reso disponibile, nonostante fosse stata garantita la presenza dei referenti trentini del progetto J.a. e F.b. per quei giorni. Da quanto risulterebbe, le criticità riscontrate si sarebbero verificate anche durante altri progetti tenutisi nello stesso periodo.

-Tirocinio in azienda. Per alcuni dei partecipanti le aspettative riposte nel progetto sono rimaste tali considerato che il tirocinio non sarebbe stato in linea con la qualifica professionale in possesso.

Sommando le informazioni poc’anzi descritte, gli obiettivi del progetto “Modem 2 – Tirocini all’estero per disoccupati” si discosterebbero totalmente dalla realtà; almeno in questo caso, sembra. Se quanto riferitoci corrispondesse al vero, è indubbiamente necessario rivedere il progetto da parte dell’Agenzia del Lavoro, individuando tutor capaci e responsabili e predisponendo le basi affinché questa esperienza possa davvero ritenersi formativa e non un notevole e prolungato disagio dal quale sperare di uscire al più presto.

 

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Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:

1) Se quanto denunciato allo scrivente corrisponde al vero e se tali criticità siano state riportate all’attenzione dell’Agenzia del Lavoro e della Pat anche in altre occasioni (se sì quali);

2) Come viene scelto l’ente partner, da quanto tempo A.s opera in tale ruolo e su quali criteri è stata scelta, quale sia il suo compenso e se percepisca ulteriori entrate come ente partner derivanti dal soggiorno dei tirocinanti;

3) Per quale motivo tra l’ente partner e le famiglie tedesche non è stato stipulato un accordo scritto volto a tutelare tutte le parti e se corrisponde al vero che le stesse facciano parte di una schiera di amicizie di A.s.;

4) Come sono state scelte le famiglie a Berlino, se corrisponde al vero che il compenso giornaliero concordato da A.s. per il vitto e l’alloggio di una persona differiva da famiglia a famiglia, senza quindi seguire criteri identici per tutti, se ciò sia a conoscenza della Pat e se nel caso di conferma ciò sia corretto;

5) Se vitto e alloggio debbano essere garantiti dalle famiglie ospitanti come previsto all’interno del contratto firmato dai partecipanti e dal punto 5. “Sostegno economico alla mobilità” dell’allegato parte integrante delle determinazioni e, nel caso in cui ciò non avvenga, se sia possibile rimborsare ai partecipanti le spese non previste per il vitto;

6) Considerato quanto riportato al punto 5.,se si ritenga opportuno consegnare al partecipante una diaria giornaliera per provvedere alla sua alimentazione così da evitare spiacevoli episodi come pare essere avvenuto a Berlino;

7) Nel caso in cui un partecipante fosse tenuto a cambiare dimora, se alla famiglia ospitante venga corrisposto il compenso relativo all’intero soggiorno;

8) Se il seminario proposto da A.s. ,e tenuto dal suo compagno J.w a Berlino, fosse previsto all’interno del percorso e, nel caso, per quale motivo i partecipanti inizialmente ne siano stati messi al corrente in forma non ufficiale;

9) Se invece il seminario fosse sconosciuto anche all’Agenzia del Lavoro, per quale motivo una dipendente della stessa avrebbe sostenuto l’obbligo di frequentarlo;

10) Se l’Agenzia del Lavoro abbia dovuto versare una somma per far sì che ogni partecipante al progetto potesse prendere parte al seminario di J.W., se J.W. sia una figura conosciuta e legata alle attività promosse dall’Agenzia stessa, sebbene nella documentazione ufficiale l’unico nominativo presente pare fosse quello di A.s.;

11) Per quale motivo alcune problematiche di salute evidenziate da alcuni partecipanti sui moduli presentati all’Agenzia del Lavoro paiono essere state omesse sul materiale fornito loro prima della partenza;

12) Se sia stata fornita adeguata assistenza sanitaria considerato che, nonostante la promessa di avere un medico di riferimento una volta giunti a Berlino, questo non pare essere avvenuto;

13) Quale uso sarebbe stato fatto da A.s. del materiale fotografico scattato durante il seminario e se l’ente partner sia tenuto a rispettare la privacy;

14) Se quanto segnalatoci corrispondesse al vero, se si ritenga doveroso indagare sull’operato di A.s.;

15) Se l’ente partener sia tenuto personalmente alla consegna degli attestati di tirocinio e se lo stesso, nel caso, possa delegare altre figure;

16) Se il comportamento di A.s. nei confronti dei partecipanti si ritenga corretto;

17) Se corrisponde al vero che nessuno, all’interno dell’Agenzia del Lavoro, ha accettato di udire i partecipanti al ritorno da Berlino in merito alle criticità riscontrate durante il tirocinio e quali le motivazioni;

18) Per quale motivo i referenti trentini J.a. e F.b. non sarebbero stati presenti durante il Follow Up;

19) Se corrisponde al vero che simili problematiche sono state riscontrate durante lo svolgimento di altri simili progetti e, se sì, se le criticità siano state portate a conoscenza della Pat e quali eventualmente le risposte da parte di quest’ultima;

20) Alla luce delle informazioni raccolte e nel caso in cui il racconto dei partecipanti corrispondesse a verità, se si ritenga doveroso modificare i progetti al fine di rispettare gli obiettivi elencati nell’accordo tra le parti;

21) Quanto è costato alla Provincia autonoma di Trento il tirocinio in oggetto.

 

 

 

A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. Maurizio Fugatti
Cons. Giacomo Bezzi
Cons. Manuela Bottamedi
Cons. Claudio Cia
Cons. Massimo Fasanelli
Cons. Rodolfo Borga
Cons. Claudio Civettini

 

 

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:

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Foto: da comunicato stampa

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