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PROFUGHI VIOLENTI: FUGATTI, PERCHE’ ESPULSI E LASCIATI LIBERI DI GIRARE PER MARCO?

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15.31 - venerdì 17 febbraio 2017

(Fonte: Maurizio Fugatti) – Gli episodi accaduti negli scorsi giorni relativi all’arresto di richiedenti asilo per spaccio di droga e le notizie inerenti il comportamento dei presunti profughi nelle strutture atte all’accoglienza sull’intero territorio nazionale dovrebbero portare ad una seria riflessione. Coloro che approfittano della situazione bivaccando alle spalle dei contribuenti italiani e che protestano per il cibo, per l’assenza di Wi-fi o televisori e che mettono in atto comportamenti violenti all’interno dei centri di accoglienza vanno immediatamente espulsi dal territorio senza sé e senza ma.

Invece in Trentino e in Italia il sistema funzionerebbe al contrario: quanto più un soggetto è pericoloso tanto più le Istituzioni lo spalleggerebbero e lo lascerebbero in completa libertà! Purtroppo questo pare accadere anche nel campo di Marco di Rovereto dove i profughi ritenuti soggetti pericolosi (ovvero coloro che si dimostrano rissosi, violenti o che non rispettano le persone presenti e le regole), vengono espulsi dal centro da parte dell’ente gestore. In pratica vengono chiamate le forze dell’ordine e i profughi espulsi sono accompagnati fino al cancello della struttura e vengono lasciati a piede libero, nei pressi dell’abitato di Marco e di Rovereto!

Una situazione davvero surreale e che porta a chiedersi se ancora esiste in Italia un briciola di giustizia, senso della sicurezza e rispetto delle regole! Tali “profughi”, quindi, una volta espulsi dal campo grazie ad un provvedimento ad hoc, sarebbero liberi di circolare per l’abitato (sempre se non decidono di fuggire in altri luoghi) senza denaro né cibo né controlli. Si tratta di soggetti violenti e pericolosi che proprio per questi motivi vengono espulsi dal centro di accoglienza. Ma è pazzesco che siano lasciati a piede libero col rischio che le loro violenze e la loro pericolosità si scarichi sui cittadini onesti che abitano in quelle zone. Negli ultimi quindici giorni si sarebbero verificati tre episodi di tale portata presso il campo di Marco, dove le forze dell’ordine hanno accompagnato al cancello della struttura lasciando a piede libero i soggetti pericolosi espulsi.

Nel caso in cui si dovesse procedere ad un allontanamento dalla struttura, questi soggetti non dovrebbero essere lasciati a piede libero ma arrestati ed espulsi definitivamente dal nostro paese. Il buonismo non ha mai portato a niente di positivo e se si dovessero verificare episodi violenti o atti criminali nei confronti dei cittadini trentini sarà troppo tardi per porvi rimedio.

 

Tutto ciò premesso,

si interroga

il Presidente della Provincia

per sapere:

 

Se la Provincia sia a conoscenza di quanto delucidato in premessa;

-In quanti casi le forze dell’ordine sono intervenute – dall’inizio del progetto di accoglienza ad oggi – per provvedere all’espulsione -del presunto profugo da un centro o da una struttura (specificare quale) e quali motivazioni hanno indotto a emettere un provvedimento di allontanamento;

– In quanti casi invece l’allontanamento è stato eseguito senza l’intervento delle forze dell’ordine;

– Se corrisponde al vero che, una volta espulsi dalla struttura o dal centro, i presunti profughi verrebbero lasciati a piede libero per l’abitato di Marco, senza alcun controllo;

– Nel caso di risposta affermativa al punto 4. se si ritiene doveroso intervenire affinché il soggetto non venga lasciato a piede libero ma allontanato immediatamente dal territorio italiano;

– Considerato che dopo l’allontanamento dai centri questi soggetti, privi di cibo e denaro, potrebbero ricorrere ad azioni criminali e illegali per vivere, se questa sia la politica che l’amministrazione provinciale vuole portare avanti in tema di accoglienza o se si ritenga doveroso adottare una linea più dura, garantendo giustizia e sicurezza ai cittadini trentini;

Quanti richiedenti asilo sono stati arrestati e per quale motivo, quanti sono stati rilasciati e quanti sono ancora in carcere, quale età abbiano e quale la loro nazionalità.

 

A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:

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Foto: archivio Fugatti

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