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PROFUGHI: BEZZI, NON ASSEMBRAMENTI IN SUB JUDICE

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16.41 - venerdì 6 gennaio 2017

(Fonte: Giacomo Bezzi) – Quella a cui stiamo assistendo impotenti è una vera e propria invasione di fuggitivi provenienti da diversi paese africani e del medio oriente, che inesorabilmente, sbarcano in Italia. Fuggitivi, però, non significa necessariamente che quanti raggiungono il nostro Paese, fuggano da una guerra o da una persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o opinione politica e possano godere dello status di rifugiato. Numerosi, come si è avuto modo di attestare in più occasioni, sono migranti per motivi economici e, in una massa di persone di tale portata, chi può escludere che non si celino potenziali terroristi?
A rafforzare tale ipotesi, si fissa il dato di fatto anche nel caso dell’attentatore di Berlino. Il tunisino approdato in Italia, è stato incarcerato nel nostro Paese per piccoli reati dove probabilmente ha radicalizzato il proprio pensiero, per poi compiere la strage in Germania e rientrare nuovamente a Milano, dove è stato ucciso.
Questo ed altri eventi reiteratisi, devono far riflettere in modo responsabile, sulla complicata faccenda dell’accoglienza che si sta programmando anche sull’intero territorio trentino ed organizzarla in modo da evitare disagi ai nostri cittadini, concretizzando il minor rischio possibile, di infiltrati pericolosi.
Vanno identificati i veri profughi, separandoli dagli immigrati clandestini, i primi, distribuiti con criterio e non in assembramenti in sub judice, specialmente nelle piccole comunità delle valli, allo scopo di preparare i nostri cittadini a nuovi contesti sociali e tutelarli da circostanze negative che potenzialmente potrebbero svilupparsi.

 

 

In allegato il comunicato stampa:

 

 

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