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PRECARI NEL PUBBLICO: CGIL, SOLO NELLE APSP 800 LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO

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16.23 - giovedì 2 marzo 2017

(Fonte: Cgil del Trentino) – Solo nelle Apsp si contano oltre 800 lavoratori a tempo determinato, circa 80 sono in Provincia, molti nei nidi. Per l’azienda sanitaria non abbiamo numeri precisi e lo stesso vale per i comuni, rispetto ai quali si sa però che sono stati persi oltre 500 posti a tempo determinato a causa dei vincoli imposti dalle finanziarie provinciali fin dal 2010.

Fin qui abbiamo detto dei tempi determinati, ma ci sono poi le altre tipologie di lavoro flessibile come somministrati e collaborazioni: un altro mondo rispetto al quale non sono disponibili dati attendibili. «Ma l’elemento più importante – spiega il segretario di Fp Cgil Giampaolo Mastrogiuseppe – è che questi posti di lavoro vengono ricoperti o rinnovati sistematicamente ogni anno. Sono dunque strutturali e indispensabili a far funzionare la macchina. Oggi chiediamo l’apertura di un confronto il cui primo fine è avere i numeri del fenomeno. Vogliamo poi sfruttare le opportunità di stabilizzazione offerte dalla riforma Madia che, del resto, per le provincie autonome prevede ulteriori opportunità di finanziamento».

Mastrogiuseppe ha scritto dunque a Provincia, Consorzio dei comuni, Upipa e Azienda sanitaria. Lo schema di decreto legislativo, modificativo del testo unico impiegati civili dello Stato, noto come riforma Madia, prevede nelle disposizioni transitorie e finali il superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni. Al comma 1 si sancisce – per il triennio 2018/2020 – l’assunzione diretta del personale non dirigenziale con contratto di lavoro a tempo determinato, selezionato dalla medesima amministrazione attraverso procedure concorsuali, che abbia già prestato servizio presso l’ente che procede alla stabilizzazione per 3 anni – anche non continuativi – negli ultimi 8; al comma 2 si prevede che l’amministrazione possa bandire, con riserva del 50% dei posti, procedure concorsuali riservate al personale non dirigenziale con contratto di lavoro flessibile (i requisiti saranno i medesimi del comma precedente).

Si prevede inoltre la possibilità di elevare gli ordinari limiti finanziari per le assunzioni a tempo indeterminato per le regioni a statuto speciale – e gli enti del territorio – un ulteriore stanziamento di risorse attraverso legge regionale, provinciale nel nostro caso. «Visto l’orientamento nazionale e vista la competenza provinciale sulla materia, chiediamo dunque l’attivazione di un tavolo di confronto per definire un analogo percorso di stabilizzazione del personale con lavoro a tempo determinato o flessibile della pubblica amministrazione trentina».

 

 

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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