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PAT * XVI° LEGISLATURA: « APPROVATO IL PROGRAMMA DI SVILUPPO PROVINCIALE »

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15.04 - venerdì 19 luglio 2019

Approvato il Programma di sviluppo provinciale della XVI° legislatura. La Giunta provinciale ha approvato oggi, su proposta del presidente Maurizio Fugatti, il PSP- Programma di sviluppo provinciale, principale documento programmatico della XVI legislatura. Le linee guida erano state approvate il 17 maggio scorso. In seguito si era aperta la raccolta delle osservazioni, come previsto dalla legge della programmazione. Alla Provincia erano pervenute, entro la scadenza dei termini, fissata per il 19 giugno, una cinquantina di osservazioni, da parte dei soggetti pubblici e privati del territorio. La proposta di PSP elaborata a seguito dell’esame delle osservazioni era stata quindi trasmessa al Consiglio provinciale e al Consiglio autonomie locali, per i previsti, pareri, giunti rispettivamente il 15 e l’11 luglio.

Le sette aree strategiche raccolgono gli obiettivi: 1. per un Trentino della conoscenza, della cultura, del senso di appartenenza e delle responsabilità ad ogni livello; 2. per un Trentino che fa leva sulla ricerca e l’innovazione, che sa creare ricchezza, lavoro e crescita diffusa; 3. per un Trentino in salute, dotato di servizi di qualità, in grado di assicurare benessere per tutti e per tutte le età; 4. per un Trentino dall’ambiente pregiato, attento alla biodiversità e vocato a preservare le risorse per le future generazioni; 5. per un Trentino sicuro, affidabile, capace di prevenire e di reagire alle avversità; 6. per un Trentino di qualità, funzionale, interconnesso al suo interno e con l’esterno; 7. per un Trentino Autonomo, con istituzioni pubbliche accessibili, qualificate e in grado di creare valore per i territori e con i territori.

Come sottolineato nella sua introduzione dal presidente Fugatti, “quella che si sta aprendo è dunque una stagione nuova, dove il Trentino e la sua Autonomia si trovano ad operare in un contesto territoriale e relazionale totalmente diverso, destinato a ridefinire il nostro stesso modello di sviluppo. Con l’aggravante che il quadro delle risorse finanziarie disponibili non può più contare sugli ingenti flussi di gettiti arretrati che hanno caratterizzato gli anni più recenti”. Tutto questo fa sì che uno dei principali tratti distintivi del nuovo corso non possa che essere “l’ascolto, il contatto diretto con il mondo reale, le sue istanze, le sue attese. È il metodo fondante e permanente per elaborare, realizzare e riaggiustare lungo la strada l’azione di governo. Scelta, questa, necessaria per realizzare un Programma in grado di mantenersi collegato con il Trentino di oggi”.

Altra caratteristica dominante del nuovo PSP è quella della discontinuità rispetto al passato. Una discontinuità che richiede “un’Autonomia concepita come plurale e non come un monolite governato da Trento. È di conseguenza necessario far crescere un sistema di Autonomie a vari livelli – territoriale, istituzionale, socioculturale ed economico – dove ogni soggetto mantiene la sua identità, ma concorre a realizzare il bene di tutti, come in ogni organismo che funziona. Quindi il privato, in tutte le sue espressioni più qualificate, rappresenta un fattore coessenziale allo stesso “essere” dell’Autonomia e non un suo semplice corollario. Certo, distinto nei ruoli e nelle funzioni, ma alla pari in termini di responsabilità verso le comunità in cui viviamo e operiamo”.

Il Programma di Sviluppo Provinciale per la XVI Legislatura, però, sottolinea ancora Fugatti, “non vuole indicare solo la natura e gli indirizzi dei vari campi di intervento – le sette aree strategiche – ma anche e soprattutto una nuova visione del futuro del Trentino e dell’Autonomia che lo deve e lo dovrà accompagnare. Ci aiuta la consapevolezza di avere alle spalle una storia e una cultura orientate allo sviluppo sussidiario, alla condivisione di responsabilità e impegni, al cooperativismo, insomma al ‘fare assieme’. È questo il punto di forza che ci rende ottimisti. in una fase non facile, anzi sfidante, nella quale dovremo confrontarci tutti insieme – privato e pubblico, periferie e centri, donne e uomini, giovani e meno giovani – in un passaggio di ciclo arduo, inserito in dinamiche più grandi di noi e fortemente problematiche. Un passaggio non facile, anche perché lo dovremo affrontare in condizioni istituzionali e di finanza pubblica che risentono di un quadro nazionale dai profili incerti. Se vogliamo guardare il futuro con fondato ottimismo è questa una ragione in più per presentarci compatti nella sfida che ci vede parte delle vicende del mondo, senza trascurare, anzi rinforzando, i tratti distintivi che ci caratterizzano come comunità trentina”.

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