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PAT * RIUNIONE CDA – SANT’ORSOLA: FUGATTI, « IL VOSTRO È UN MARCHIO DI PRODOTTI TRENTINI E VA NELLA DIREZIONE GIUSTA »

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10.52 - giovedì 21 febbraio 2019

Sant’Orsola: piccoli frutti che fanno grande un territorio. Alla riunione del Cda della società agricola di Pergine erano presenti il presidente Fugatti e gli assessori Tonina e Zanotelli.

Cos’hanno in comune una fragola o un mirtillo, oppure un lampone con il Trentino? Tutto, se li pensiamo come ad un simbolo di un territorio anch’esso piccolo, ma dove bellezza e sostanza si coniugano nel contesto dei panorami ma anche delle fatiche della montagna. Ancora di più se si tengono presenti i dati che il Consiglio di amministrazione della Società cooperativa agricola Sant’Orsola ha illustrato martedì scorso – per voce del presidente Silvio Bertoldi e del direttore Matteo Bortolini – al presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e agli assessori Giulia Zanotelli e Mario Tonina, invitati alla riunione.

Con 800 soci, 5 centri raccolta in Trentino, 4 in Italia (da Verona fino a Calabria e Sicilia), 200 dipendenti e 60 milioni di fatturato raggiunti nel 2018, la Sant’Orsola ha ‘impiantato’ in tutto il Trentino uno specifico know how, coltivando piccoli frutti fin quasi a 1.000 metri di quota, scommettendo su ricerca, innovazione e sviluppo, nel nome della qualità del prodotto.

Il presidente Fugatti ha sottolineato che “quanto oggi il Trentino possiede in termini di autonomia, è parallelo al lavoro fatto nel tempo dalla cooperazione per far crescere i soci e tutelarli, salvaguardando il territorio”. “È giusto che la Giunta provinciale faccia sentire la vicinanza a chi lavora ed è impegnato in prima linea nel produttivo – ha continuato il presidente – sono cose che capisci se le vivi in prima persona, conoscendo le problematiche e le situazioni da vicino. Credo che la forza dimostrata nel tempo dalla vostra base sociale vi accompagnerà anche in futuro – ha concluso Fugatti rivolgendosi ai membri del Cda – il vostro è un marchio di prodotti trentini e va nella direzione giusta”.

Silvio Bertoldi ha quindi invitato l’amministrazione provinciale all’inaugurazione del nuovo stabilimento nel Villaggio dei Piccoli Frutti il prossimo 7 aprile. “Si tratta del più importante investimento del genere compiuto in Italia ed in Europa nel settore, ha detto, mirato a consolidare ed incrementare la leadership italiana della cooperativa Sant’Orsola ed a diventare il distretto nazionale di riferimento in Europa per il settore dei piccoli frutti. Ciò consentirà di garantire ulteriore lavoro e di incrementarlo a tutto vantaggio della Valsugana e del Trentino”.

Anche il vicepresidente e assessore all’ambiente e alla cooperazione Mario Tonina ha definito “doveroso conoscere da vicino le realtà. Siamo spesso sul territorio perché per noi è importante essere a contatto con le amministrazioni comunali, con le imprese locali, con i cittadini. Oggi ancora di più – e la calamità ottobre ce l’ha insegnato – un territorio di montagna come il nostro merita attenzioni maggiori da parte della politica. Riconosciamo il lavoro importante fatto in passato, che va proseguito, sulla programmazione e sulla prevenzione. Dobbiamo investire sui territori, a partire da quelli di periferia” ha detto Tonina.

“Sant’Orsola è una cooperativa storica, ha dimostrato attraverso la sua esperienza un impegno per questo territorio dove è nata e di cui porta il nome ormai riconosciuto a livello internazionale, ma ha dimostrato di lavorare attentamente anche su tutto il perimetro provinciale, dando la possibilità a molti produttori di garantire impianti, fatturati e indotto. Se in questi anni c’è stato uno sviluppo importate del nostro territorio – ha continuato il vicepresidente, augurandosi che le difficoltà che il movimento cooperativo sta vivendo siano presto superate nell’interesse del Trentino – lo si deve all’Autonomia ma anche alla cooperazione e voi ne siete un esempio, per questo garantiamo il nostro impegno al vostro fianco”. Tonina ha anche ricordato che un valore distintivo del Trentino è certamente l’ambiente, che è stato tutelato e valorizzato in modo particolare da un lavoro incessante fatto nel tempo dagli agricoltori. “Voi siete i protagonisti nel saper valorizzare dei territori che sarebbero stati destinati all’abbandono senza la vostra intraprendenza” ha concluso.

Assicurando la sua presenza all’inaugurazione del prossimo 7 aprile del Villaggio dei Piccoli Frutti (il distretto italiano delle fragole, piccoli frutti e ciliegie situato a Pergine Valsugana), l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli ha parlato di un’occasione di rilancio per Sant’Orsola, che già coniuga bene agricoltura con turismo etico. “Stiamo lavorando proprio sulla valorizzazione dei prodotti a marchio di qualità e sulla revisione di alcuni disciplinari, per creare una cultura a partire proprio dai nostri concittadini e lo faremo coinvolgendo gli altri assessorati guidati dai colleghi Tonina, Bisesti e Failoni”.

L’assessore ha poi toccato altri temi di stretta attualità, dai danni da maltempo (7 i milioni nel solo settore agricolo), alle battaglie che dovranno essere sostenuta a Bruxelles sui temi PSR e PAC con l’obiettivo di difendere i bisogni dell’agricoltura di montagna. E poi la formazione (con la richiesta alla FEM di intensificare la ricerca di soluzioni alle richieste delle aziende agricole), l’innovazione anche sul fronte della lotta alle malattie ed al risparmio idrico ed energetico, la semplificazione burocratica, una maggiore attenzione ai giovani perché è da loro che passa la miglior difesa contro lo spopolamento delle valli. “Si studierà un piano che riguarderà tutto il Trentino, per ricostituire il prato-pascolo dove il bosco ha ripreso terreno, ha annunciato l’assessore, non attraverso contributi a pioggia, ma con l’attenta valutazione dei progetti in base alle ricadute economiche, alla sostenibilità e al valore aggiunto per l’intero territorio”.

La storia della Sant’Orsola comincia quasi 50 anni fa: nel 1972 alcuni volontari nella valle dei Mocheni iniziano a produrre fragole su indicazione della Provincia, quindi viene costituito il primo nucleo della cooperativa assieme ad alcuni agricoltori pinetani, avviando un’espansione molto veloce della coltivazione delle fragole, con imprese familiari che già in principio producono interessanti redditi. Ma il salto di qualità avviene quando si comincia a cercare nel mondo le varietà giuste dei piccoli frutti e le tecniche colturali più indicate. Nonostante alcuni periodi difficili, la Società ha saputo riorganizzarsi verso un modello agroindustriale moderno, con l’obiettivo di aumentare la produzione e puntando lo sguardo alla sostenibilità.

Oggi vengono create nuove varietà di lampone e mantenuti contatti con America, Australia e Giappone, tenendo presente che ricerca e sviluppo sono fondamentali. Nella stessa direzione va il lavoro per ridurre l’uso della chimica (“Siamo amici delle api e degli insetti che impollinano” è stato detto) e per puntare all’allungamento della stagione produttiva, investendo prioritariamente nella qualità del prodotto, nell’analisi e nel controllo, con un’estrema attenzione al risparmio dell’acqua e al rispetto dell’ambiente.

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