(Fonte: Filippo Degasperi) – Parto indolore: le partorienti di Rovereto ancora escluse. Sulle cronache odierne è possibile leggere l’ennesimo auto-elogio del sistema sanitario provinciale, stavolta con riferimento all’implementazione dell’analgesia epidurale nell’ospedale di Trento.
Si esprime giubilo e soddisfazione per un traguardo a beneficio delle donne che pare “storico”; non possiamo che esserne soddisfatti, eppure nel resto d’Italia la partoanalgesia è già garantita ed anzi rientra nei normali standard assistenziali.
L’anomalia è soltanto trentina, laddove sussiste ancora un evidente gap tra partorienti di serie A e partorienti di serie B. Rammentiamo il clamoroso caso dell’ospedale di Rovereto, che non offre ancora il parto fisiologico indolore.
Ciò sarebbe sufficiente a ribaltare tutte le propagande finalizzate ad impedire che chicchessia tenti di etichettarci come ultima ruota del carro.
Il Movimento 5 Stelle si è più volte speso per accelerare i tempi e capire i motivi dei reiterati ritardi. A tal proposito rammentiamo le interrogazioni nr. 3785 (22/11/2016) e 3833 (30/11/2016), rispettivamente volte a proporre iniziative concrete in materia e a denunciare l’assenza di parto indolore presso l’unità operativa di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale di Rovereto.
La verità è che bisognerebbe tacere più spesso e smettere di lodarsi a sproposito. Il rischio è quello di fare la figura di chi in classe alza sempre la mano per rispondere alla maestra e poi si rivela impreparato.
In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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Foto: archivio Pat