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OPERE IDROELETTRICHE: DALDOSS, LA SFIDA E’ CONIUGARLE CON IL TERRITORIO

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15.20 - mercoledì 15 febbraio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Pat) – Tre casi di studio sul rapporto tra produzione idroelettrica e paesaggio, per valorizzare i segni lasciati sul territorio trentino dalle opere idroelettriche anche dal punto di vista culturale, architettonico, turistico. Punta a questo il percorso dell’Atelier di progettazione architettonica nel paesaggio, presentato oggi alla Centrale di Santa Massenza a un pubblico di tecnici ed esperti del settore. L’Atelier, realizzato dall’Osservatorio del Paesaggio della Provincia autonoma di Trento attraverso Step – la Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, ha ideato il corso, che ha visto la partecipazione di professionisti e di tecnici della pubblica amministrazione e si è caratterizzato per la pratica diretta sul campo, superando la tradizionale formazione d’aula. Grazie alla partnership con Hydro Dolomiti Energia, l’iniziativa si è rivelata un’occasione importante per la promozione della qualità architettonica.

“Si è trattato di una scommessa e di una sfida interessante, quella di coniugare dal punto di vista culturale e paesaggistico queste opere idroelettriche, costruite quando il nostro territorio iniziava il percorso di rinascita ed era affamato di energia, con il territorio trentino”, sono state le parole di Carlo Daldoss, assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa. L’assessore ha poi evidenziato l’importanza della collaborazione di Hydro Dolomiti e la necessità di programmare sempre più momenti di collaborazione fra enti, soggetti privati, ordini professionali: “Dobbiamo sempre più ragionare come comunità, condividere e fare rete”.

Alla presentazione dei lavori è intervenuto anche Lorenzo Cattani, amministratore delegato di Hydro Dolomiti Energia: “Questo è un luogo evocativo, perché siamo nel sito più importante dal punto di vista della produzione idro-elettrica in Trentino”, sono state le sue parole. Con Cattani anche Gianluca Cepollaro, direttore Step – Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, e Giulio Andreolli, direttore dell’Atelier che ha coordinato i tre casi di studio. A seguire sono stati presentati i lavori realizzati dai partecipanti dell’Atelier. Il caso “Produzione idroelettrica e trasformazioni del paesaggio”, propone, con la supervisione dall’architetto Markus Scherer, la valorizzazione turistico-culturale della valle Daone, uno dei sistemi territoriali più affascinanti lasciati in eredità dalla trasformazione del paesaggio alpino dovuta all’industria idroelettrica.

Il secondo studio coordinato dall’architetto Alberto Winterle, in Val di Sole in un’area posta nel Parco nazionale dello Stelvio, affronta la progettazione di un’opera di presa e di una piccola centrale approfondendo allo stesso tempo i temi della produzione idroelettrica, dell’inserimento paesaggistico e della difesa del territorio dal rischio idrogeologico. Il terzo e ultimo studio, con la regia dell’architetto Walter Angonese, approfondisce la progettazione delle cabine elettriche, oltre 4.000 in Trentino, oggetti pubblici che devono saper essere un buon esempio di inserimento di infrastruttura nel territorio, per le quali si è cercato di creare un’identità comune; i progetti sono stati inseriti sulle immagini del territorio scattate dal fotografo Gabriele Basilico. Al termine dell’incontro sono stati consegnati ai partecipanti gli attestati di partecipazione, alla presenza dei presidenti degli Ordini degli architetti e degli ingegneri di Trento, rispettivamente Susanna Serafini e Antonio Armani. Quindi la visita alla centrale idro-elettrica di Santa Massenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto: da comunicato stampa

 

 

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