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MINORI: SAVE THE CHILDREN, IN TRENTINO UN RAGAZZO SU 10 ABBANDONA GLI STUDI

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11.49 - sabato 1 aprile 2017

(Fonte: Ufficio stampa Save the Children) – Infanzia, Trentino Alto Adige: Save the Children, solo 2 bambini su 5 hanno accesso all’asilo nido. A Trento e a Bolzano un ragazzo su 10 abbandona gli studi prima del tempo e non raggiunge le competenze minime in matematica e in lettura (risultati migliori della media italiana). Le province autonome sono gli esempi più virtuosi nel Paese per partecipazione di giovani ad attività culturali e ricreative (6 su 10). Inoltre, Trento ha tra i livelli più bassi di dispersione scolastica in Italia.

In occasione del rilancio della campagna “Illuminiamo il futuro” per il contrasto alla povertà educativa, l’Organizzazione presenta un nuovo rapporto e dà il via ad una petizione, disponibile sul sito www.illuminiamoilfuturo.it, per chiedere asilo nido per tutti i bambini, mense scolastiche uguali per tutti e l’attuazione immediata del piano di contrasto alla povertà.

Dal 3 al 9 aprile al via una settimana di mobilitazione con oltre 650 eventi e iniziative in tutta Italia, promosse da scuole, associazioni, enti, istituzioni culturali e realtà locali, per sensibilizzare sull’importanze della lotta alla povertà educativa. Anche in Trentino Alto Adige: dalla serata sul tema “educazione alle relazioni di genere” presso il Palazzo delle Miniere a Fiera di Primiero allo spettacolo per bambini “Un sogno nel castello” al Teatro Stabile di Bolzano all’incontro su “Nuovi media e povertà educativa” a Tione di Trento

 

 

Un Paese dove la percentuale di minori in povertà assoluta – oltre 1,1 milioni – è quasi triplicata negli ultimi 10 anni (passando dal 3,9% della popolazione di riferimento nel 2005 al 10,9% nel 2015) e che, nonostante iI numero di ragazzi che abbandonano precocemente gli studi si sia più che dimezzato negli ultimi 23 anni (passando dal 38% del 1992 al 15% del 2015), rimane indietro rispetto ai paesi della Unione Europea (la cui media è dell’11%) posizionandosi al quartultimo posto nella classifica dei paesi per early school leavers, seguito soltanto da Romania (19%), Spagna e Malta (a parimerito con il 20%). La nota positiva è rappresentata dalla provincia autonoma di Trento, che con il suo 9%, segue solo Friuli, Veneto e Umbria (7% la prima e 8% le altre due) nella classifica delle regioni con il più basso livello di dispersione scolastica e si colloca anche al di sotto della media europea (Bolzano è al 13%).

Inoltre, Trento e Bolzano sono gli esempi più virtuosi nel Paese per partecipazione di giovani ad attività culturali e ricreative, ben 6 su 10 (non partecipano rispettivamente il 43% e il 42%)[1].

Nonostante in Italia la percentuale di ragazzi che non raggiungono le competenze minime in matematica sia scesa di ben 10 punti percentuali, passando dal 33% del 2006 al 23% del 2015, il trend positivo si è arrestato negli ultimi 6 anni. Tuttavia, lusinghieri sono i risultati delle province di Trento e di Bolzano, che si collocano ben al di sotto della media italiana, con rispettivamente il 13% e il 12%.

Anche al Nord bambini e ragazzi sono spesso privati della possibilità di apprendere e sviluppare i propri talenti, capacità e aspirazioni, vengono negate loro opportunità fondamentali per la crescita: solo la metà degli alunni italiani usufruisce della mensa scolastica (52%, percentuale che purtroppo non ha subito alcun miglioramento negli ultimi 3 anni), quasi 2 bambini su 10, 19%, in Trentino Alto Adige riescono ad andare al nido, con differenze rilevanti tra le province di Trento (24%) e Bolzano (15%). Tre alunni su 5 frequentano istituti con infrastrutture inadeguate. Questi i dati contenuti nel nuovo rapporto “Futuro in partenza? L’impatto delle povertà educative sull’infanzia in Italia”, presentato oggi da Save the Children in occasione del rilancio della campagna per il contrasto alla povertà educativa.

Dal rapporto emerge un quadro dell’Italia che stenta a far decollare il futuro dei propri ragazzi e che, nonostante alcuni miglioramenti negli ultimi anni, risulta ancora lontana dal resto dell’Europa e in cui le maggiori privazioni educative per i minori si registrano soprattutto al Sud, con ritardi importanti che non risparmiano tuttavia le regioni del Centro e del Nord. Sono soprattutto i minori che provengono dalle famiglie svantaggiate dal punto di vista socio-economico a subire le più gravi conseguenze della povertà educativa e si tratta di un fenomeno in forte crescita, in considerazione che anche la percentuale di minori che vivono in povertà relativa – più di 2 milioni di bambini e adolescenti – è quasi raddoppiata dal 2005, passando dal 12,6% della popolazione di riferimento al 20,2% nel 2015 e in particolare ha subito un’impennata di quasi 8 punti percentuali dal 2011 al 2015[2].

“Il nostro è un Paese in cui non sono le pari opportunità a determinare i percorsi educativi e di vita dei ragazzi, ma lo svantaggio ereditato dalle famiglie. La povertà economica ed educativa dei genitori viene trasmessa ai figli, che a loro volta, da adulti, potrebbero essere a rischio povertà ed esclusione sociale. È un circolo vizioso che coinvolge e compromette il futuro di oltre un milione di bambini e che va immediatamente spezzato” – afferma Valerio Neri, Direttore generale di Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuovere i loro diritti -. “Serve un impegno urgente e concreto da parte delle istituzioni: non è accettabile che vi siano bambini costretti a vivere gravi deprivazioni materiali ed educative, che non solo non hanno la possibilità di costruirsi un domani, ma che non possono neanche sognarlo. Dobbiamo dare ad ogni bambino la possibilità di far decollare le proprie aspirazioni e i propri sogni”.

Dal 3 al 9 aprile Save the Children rilancia la campagna “Illuminiamo il futuro” per il contrasto alla povertà educativa, ormai giunta al suo quarto anno. Una settimana di mobilitazione, con oltre 650 eventi e iniziative in tutta Italia in cui saranno coinvolte centinaia di associazioni, enti, scuole, realtà locali e istituzioni culturali che hanno scelto di essere al fianco dell’Organizzazione per sensibilizzare e informare sull’importanza delle opportunità educative per la crescita dei più piccoli.

Moltissime le iniziative che si terranno nelle diverse città, anche in Trentino Alto Adige: dalla serata sul tema “educazione alle relazioni di genere” presso il Palazzo delle Miniere a Fiera di Primiero (5 aprile) allo spettacolo per bambini “Un sogno nel castello” al Teatro Stabile di Bolzano (9 aprile) all’incontro su “Nuovi media e povertà educativa” a Tione di Trento (4 aprile). L’elenco completo delgi eventi è disponibile qui

In occasione della nuova edizione di “Illuminiamo il futuro”, Save the Children lancia oggi una petizione – disponibile sul sito www.illuminiamoilfuturo.it – per chiedere al Governo e al Parlamento di sbloccare, prima della scadenza della legislatura, alcuni provvedimenti fondamentali che garantiscano a tutti i bambini l’accesso all’asilo nido e a un sistema di mense scolastiche uguale per tutti e l’attuazione immediata del piano di contrasto alla povertà varato di recente dal Parlamento, segnando così l’inizio di un intervento strutturale ad ampio raggio per combattere la povertà minorile in tutte le sue forme.

Nell’ambito del suo intervento per contrastare la povertà educativa, inoltre, l’Organizzazione inaugura il 3 aprile, in collaborazione con la Regione Calabria, un nuovo Punto Luce a San Luca, in provincia di Reggio Calabria, che va ad aggiungersi ai 20 spazi ad alta densità educativa già attivati in 12 regioni per offrire opportunità ai bambini e alle loro famiglie che vivono in aree svantaggiate. Il Punto Luce di San Luca si inserisce all’interno di un intervento più ampio di Save the Children nella Locride che mette in connessione tra loro più comuni limitrofi, dando così vita a una più vasta area ad alta densità educativa, la prima di questo tipo realizzata da Save the Children sul territorio nazionale.

La povertà educativa dei minori a scuola…

I primi anni di vita sono di cruciale importanza per l’acquisizione e lo sviluppo delle capacità cognitive e fisiche da parte dei bambini. Eppure, in Trentino Alto Adige, solo il 19% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare all’asilo nido o usufruisce di altri servizi pubblici per la prima infanzia (24% a Trento e 15% a Bolzano)[3]. Tale percentuale si abbassa drasticamente in Calabria e in Campania, dove rispettivamente appena 2 e 3 bambini su 100 possono accedere al nido (contro il 27% in Emilia Romagna, la regione più virtuosa in tal senso).

Anche la possibilità di usufruire del tempo pieno a scuola rappresenta un fattore chiave per contrastare la povertà educativa. Il tempo pieno, infatti, è importante non soltanto perché aumenta le ore dedicate all’apprendimento ma dovrebbe offrire anche ai bambini e ai ragazzi l’opportunità di svolgere attività extra-curriculari, come lo sport, la musica, l’arte, la lettura, tutte attività essenziali per rafforzarne le capacità emotive, motivazionali e sociali. Nonostante ciò, il tempo pieno risulta assente dal 68% delle classi nella scuola primaria e dall’85% delle classi nella scuola secondaria di primo grado[4].

Sebbene la buona alimentazione a scuola garantisca non solo il buono sviluppo fisico ma anche la socialità e l’apprendimento dei minori, quasi la metà degli alunni in Italia (48%) è priva del servizio di mensa scolastica[5]. Nel nostro Paese, inoltre, 6 alunni di 15 anni su 10 frequentano scuole inadeguate all’apprendimento (la percentuale si abbassa nelle province autonome di Trento, 18%, e Bolzano, 15%, mentre in Lombardia quasi 1 alunno su 2, 49%, va in scuole con infrastrutture insufficienti)[6] e il 28% delle aule didattiche nelle scuole non è dotato di connessione internet veloce, un dato che ha registrato un netto miglioramento negli ultimi anni (era il 37% nell’anno scolastico 2013-2014). Nonostante questo, tuttavia, le scuole di una parte del Paese continuano ad essere “disconnesse”: in Calabria e in Friuli Venezia Giulia rispettivamente ancora il 39% e il 35% delle aule didattiche sono prive di internet veloce[7].

…e al di fuori del contesto scolastico

Se la scuola assolve un ruolo primario nella formazione dei nostri bambini e ragazzi, altrettanto importante è il contesto educativo e culturale, la ‘comunità educante’, nel quale vivono e crescono, a partire dalla propria casa e dalla propria famiglia.

A Trento e a Bolzano 4 minori su 10 (rispettivamente 43% e 42%) tra i 6 e i 17 anni di età nel 2016 non hanno svolto 4 o più attività culturali, ricreative o sportive, quali andare al teatro o al museo, visitare mostre, monumenti o siti archeologici, fare sport con assiduità, leggere almeno un libro e utilizzare internet ogni giorno. Le province autonome rappresentano gli esempi virtuosi, mentre i picchi negativi sono in Calabria (78%), Sicilia e Campania (a pari merito con il 76%). Percentuali che si alzano ulteriormente con riferimento ai ragazzi provenienti da famiglie svantaggiate (71%)[8]. In particolare, in Trentino Alto Adige, meno della metà dei ragazzi non ha letto nemmeno un libro lo scorso anno (37,6%, con differenze tra Bolzano 42,2% e Trento 32,6% e picchi in Sicilia, 72%) e non è mai andata a visitare un museo o una mostra (anche in questo caso virtuoso con il suo 33,5% – Bolzano 41%, Trento 25,5% – percentuali ben più alte in Calabria, 78% e in Sicilia, 71%), quasi 6 su 10 non hanno visitato un sito archeologico o un monumento (58,3%, Bolzano 67,1%, Trento 48,9%, con picchi in Calabria, 86% e Sicilia, 80%). Quasi 7 su 10 (65,6%) non sono andati a un concerto (56,8% Bolzano, 75,1% Trento), 1 su 4 non ha utilizzato internet (con picchi in Sicilia, 40%) e 4 su 10 non hanno praticato sport in modo continuativo (40,2%, con picchi in Campania, 66%, e Sicilia, 63%, mentre le percentuali più basse si registrano nel Lazio, 27%, e in Toscana, 30%).

Per quanto riguarda la pratica sportiva, colpisce il divario tra ragazzi che vivono in famiglie svantaggiate e ragazzi benestanti: in Italia più della metà dei primi (54%) non ha fatto sport in maniera continuativa nell’ultimo anno, a fronte del 35% dei secondi[9].

“Contro il dramma della povertà educativa l’Italia si muove troppo poco e troppo lentamente. Anche negli ambiti in cui si sono fatti dei passi avanti – come la dispersione scolastica – si procede a rilento, come dimostrano i dati del rapporto. In altri casi, come gli asili nido, in dieci anni non si sono registrati progressi sostanziali, anzi il trend degli ultimi anni è lievemente negativo. Di recente il Parlamento ha varato un intervento di contrasto alla povertà assoluta e per la prima volta, con la Legge di Stabilità per il 2016, il tema della ‘povertà educativa minorile’ è entrato nell’agenda politica, con un Fondo sperimentale messo in campo dalle Fondazioni di origine bancaria e dal Governo. Sono segnali importanti ma è necessario che siano solo il primo passo di un più ampio e strutturale impegno sulla lotta alla povertà minorile in tutte le sue forme, per riuscire a superare in fretta le gravissime diseguaglianze educative che oggi compromettono il futuro di tanti bambini”, spiega Raffaela Milano.

Le conseguenze sulle competenze cognitive dei ragazzi

La povertà educativa che colpisce i bambini in Italia si riflette inevitabilmente sulle loro stesse competenze cognitive. Nel nostro Paese, infatti, il 23% dei ragazzi di 15 anni non raggiunge le competenze minime in matematica e il 21% in lettura[10], dati che ci posizionano al 23° posto tra i 35 paesi OCSE, ma che scendono rispettivamente al 12% e al 13% per la matematica, al 14% e all’11% per la lettura, nelle province autonome di Bolzano e Trento[11]. Anche in questo caso risultano marcate le differenze tra le regioni: il 36% dei ragazzi che vivono in Campania non raggiunge le competenze minime in matematica, quasi il doppio rispetto ai loro coetanei in Lombardia (19%) e il triplo rispetto a un ragazzo che vive a Bolzano (12%) o Trento (13%). Percentuali molto simili anche per quanto riguarda la lettura, con il 31% di alunni quindicenni in Campania che non raggiungono le competenze minime, contro il 15% in Lombardia, il 14% a Bolzano e l’11% a Trento.

Tra i ragazzi di 15 anni che vivono nel 20% delle famiglie più svantaggiate, il 37% non raggiunge le competenze minime sia in matematica che in lettura, percentuali significativamente più basse tra i coetanei provenienti da famiglie più agiate (9% in matematica, 6% in lettura)[12].

La dispersione scolastica

La povertà materiale e le privazioni educative che bambini e adolescenti sono costretti ad affrontare hanno conseguenze devastanti anche sul loro percorso scolastico e formativo. Oggi in Italia il 15% dei giovani tra i 18 e i 24 anni non consegue il diploma superiore o abbandona prematuramente ogni percorso di formazione. Un dato che – nonostante la percentuale si sia più che dimezzata dal 1992 (38%) e che scenda nettamente nelle province autonome di Bolzano e Trento (13% e 9%)  – posiziona il nostro Paese al quart’ultimo posto tra i paesi per numero di early school leavers, seguito solo da Spagna (20%), Malta (20%) e Romania (19%). Guardando ai dati delle singole regioni, i più alti livelli di dispersione scolastica si registrano in Sicilia (24%) e Sardegna (23%)[13].

I Punti Luce di Save the Children per contrastare la povertà educativa

Con il Punto Luce che verrà inaugurato il 3 aprile a San Luca, sale a 21 la rete di centri ad alta densità educativa attivati da Save the Children in 12 regioni italiane, da quando la campagna “Illuminiamo il Futuro” è stata avviata a maggio 2014: Bari, Brindisi, Catania, Genova, L’Aquila, Gioiosa Ionica, Milano (2 Punti Luce), Napoli (3 Punti Luce), Palermo (2 Punti Luce), Potenza, Roma (2 Punti Luce), Sassari, Scalea, Torino e Venezia. I Punti Luce sorgono nei quartieri svantaggiati delle città e offrono a bambini e ragazzi tra i 6 e i 16 anni e alle loro famiglie una serie di attività gratuite, tra cui accompagnamento allo studio, laboratori artistici e musicali, attività motorie, promozione della lettura, accesso alle nuove tecnologie, educazione alla genitorialità, consulenze pedagogiche, pediatriche e legali. Nei Punti Luce di Save the Children sono stati finora accolti quasi 10.000 minori e nel solo 2016 circa 7.300 bambini e ragazzi sono stati coinvolti nelle varie attività, di cui 4.300 sono iscritti e frequentano regolarmente i centri.

Il commento video ai dati di Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children è disponibile qui

Foto dei Punti Luce di Save the Children sono disponibili qui

Immagini video dei Punti Luce di Save the Children sono disponibili qui

Il video spot della campagna “Illuminiamo il futuro” è disponibile qui

Il rapporto “Futuro in partenza? L’impatto delle povertà educative sull’infanzia in Italia” con i dati sulla povertà educativa è disponibile qui

La Campagna “Illuminiamo il futuro 2017”

Dal 3 al 9 aprile 2017 Save the Children rilancia la campagna “Illuminiamo il futuro”, giunta quest’anno alla sua quarta edizione.

Dal 3 al 5 aprile, Rai Responsabilità Sociale dedicherà alla campagna Illuminiamo il Futuro degli spazi per la sensibilizzazione e l’informazione sul tema della povertà educativa. Tali spazi saranno presenti su La7 durante tutta la settimana di campagna.

L’idea creativa dello spot della campagna “Illuminiamo il futuro 2017”, che è ambientato in un aeroporto e che mette al centro l’importanza delle opportunità educative per far decollare i sogni e il futuro di milioni di bambini, è dell’agenzia Lateral Creative Hub.

Tra i media partner, oltre a Rai Responsabilità Sociale e La7, anche RTL, Starcom e Tourmake

Hanno aderito alla campagna Illuminiamo il Futuro anche vari personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura.

I partner strategici

Molte le associazioni che hanno deciso di partecipare attivamente alla campagna 2017: Centro Diritti Umani; CIS – Centro Sportivo Italiano; CISMAI – Coordinamento Italiano servizi maltrattamento all’infanzia; CGD – Coordinamento Genitori Democratici; ACP – Associazione Culturale Pediatri; AIB – Associazione Italiana Biblioteche; ANPE – Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani; Cittadinanzattiva; CNOP – Consiglio Nazionale degli Psicologi; CNOAS –  Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali; Rete Crescere al Sud; CBS – Onlus Centro Salute per il bambino, Nati per leggere e Nati per la musica; Legambiente; Lega Navale Italiana; Museo MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo; Salone del Libro di Torino; Sistema delle Orchestre e cori giovanili e infantili in Italia; SIOI – Società italiana di Odontoiatria Infantile; Slow Food; Rete degli Spettatori; UISP Unione Italia Sport per Tutti; Città della Scienza Napoli; Museo Archeologico di Napoli; Teatro Biondo di Palermo; Teatro Massimo di Palermo; Cineteca di Bologna; AIACE – Torino Associazione Italiana Amici del Cinema d’Essai.

I partner di progetto
A fianco di Save the Children nell’implementazione delle attività di contrasto alla povertà educativa e dei Punti Luce: Mama Happy aps, associazione Don Milani, associazione Gianfrancesco Serio, associazione Civitas Solis, associazione Inventare Insieme, associazione Zen Insieme,  CSI Comitato provinciale Catania, UISP Comitato territoriale l’Aquila, associazione App Start, cooperativa sociale Il Tappeto di Iqbal, associazione Terra e Libertà,  UISP Comitato regionale Campania, associazione Pianoterra, Coordinamento Genitori Democratici Napoli aps,  cooperativa Santi Pietro e Paolo, associazione Antropos, UISP Comitato provinciale Genova, cooperativa sociale Comunità del Giambellino, ACLI Milano, Vides Main, UISP Comitato provinciale Sassari, UISP Comitato provinciale Brindi, Cooperativa sociale Itaca.

Le aziende partner
Al fianco di Save the Children molte aziende sostengono, alcune da molti anni, la Campagna Illuminiamo il Futuro. Bulgari in particolare supporta le attività di 5 dei nostri Punti Luce sparsi su tutto il territorio nazionale, da nord a sud. Si distinguono, inoltre, per il loro importante contributo Credem, Ikea, Istituto della Enciclopedia Italiana – Treccani, OVS e Tod’s. Sostengono inoltre Illuminiamo il futuro anche doBank, Italfondiario e Torre SGR, Enegan, Fondazione BNL, Metlife e Reckit Benckiser.

Insieme sul territorio per Illuminiamo il Futuro
Tantissime le associazioni, le scuole, gli enti, le realtà locali e le istituzioni culturali che hanno aderito alla campagna Illuminiamo il Futuro di Save the Children, anche attraverso una serie di iniziative ed eventi in tutta Italia, volti a contrastare la povertà educativa.

Ciascun giorno di questa settimana sarà dedicato ad un tema, a partire dal lunedì, dedicato alla scuola, per seguire poi con i temi ambiente e spazi pubblici, arte e cultura, lettura, partecipazione, musica, concludendo la domenica con i temi dello sport, sani stili di vita e diritto al gioco.
Consulta l’elenco completo delle iniziative

Per ulteriori informazioni:

Tel 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] Si intendono i ragazzi tra i 6 e i 17 anni che non hanno svolto 4 o più attività tra le 7 considerate nell’anno precedente: sport in modo continuativo, internet ogni giorno, teatro, concerti, musei, siti archeologici, lettura di un libro)

[2] Fonte ISTAT 2005-2015

[3] Fonte ISTAT 2013

[4] Elaborazione MIUR per Save the Children – Fonte MIUR anno scolastico 2015-2016

[5] Ibidem

[6] Elaborazione Save the Children – Fonte OCSE PISA 2015

[7] Elaborazione MIUR per Save the Children – Fonte MIUR anno scolastico 2014-2015

[8] Elaborazione ISTAT per Save the Children – Fonte ISTAT Aspetti della Vita Quotidiana 2001-2016

[9] Elaborazione ISTAT per Save the Children – Fonte ISTAT AVQ 2016

[10] Fonte OCSE PISA 2015

[11] Fonte OCSE PISA 2015, Results Vol.1 Excellence and Equity in Education 2016

[12] Elaborazione Save the Children – Fonte OCSE PISA 2015

[13] Elaborazione Save the Children – Fonte EUROSTAT 2005-2015

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