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MINIERA RUMO: CIA, LA PAT SOSTIENE IL PROGETTO SICUREZZA PER LE VISITE GUIDATE?

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19.01 - giovedì 27 aprile 2017

(Fonte: Claudio Cia) – In questi giorni è giunta all’attenzione dei consiglieri provinciali una lettera dell’Associazione Culturale Rumés​ ​(che si invia in allegato)​​, associazione nata nel 2012 in seguito alla riscoperta alcuni anni fa di un forno fusorio di origine medievale, e che si occupa della sua valorizzazione, insieme alle miniere di Argento e alla geologia del luogo. Oltre a ricordare le particolari caratteristiche paesaggistiche e geologiche della valle di Rumo, l’Associazione presenta un progetto per aprire una miniera di argento per renderla visitabile ai turisti che vengono in val di Non e che richiedono visite guidate alle miniere.

«Il problema sono i fondi – scrive l’Associazione -, fondi che abbiamo richiesto alla Pat ma che stentano ad arrivare, i quattro comuni che fanno parte dell’Associazione hanno già finanziato il progetto sentieristico e l’amministrazione comunale di Rumo attuale e la precedente hanno finanziato e realizzato due sentieri che conducono proprio alle miniere, una volta giunti sul posto, sono chiuse da un muro che proprio la Pat trentacinque anni fa ha chiuso, oltre a questo, l’amministrazione attuale ha finanziato il parco tematico “Le pietre delle Maddalene” in collaborazione con l’università di Bologna sezione geologia, questo, per farvi capire che noi crediamo nell’avvenire di questa valle anche e soprattutto in questa direzione.»

E spiegano che per rendere visitabile la miniera di argento sarebbero sufficienti circa settanta mila euro, che in parte l’Associazione sta già mettendo a disposizione per far si che questo patrimonio provinciale non vada perso, ma questo non è sufficiente, e chiedono la disponibilità ai singoli consiglieri di sponsorizzare l’iniziativa.

Nel gennaio 2012, quando venne resa nota al pubblico la riscoperta del forno fusorio per l’argento a Marcena di Rumo, risalente al medioevo, venne presentato anche un progetto di valorizzazione del manufatto e del territorio circostante. L’allora Assessore provinciale alla Cultura scriveva: “Si tratta di una importante iniziativa che si inserisce in un progetto culturale che vede coinvolto quasi tutto il Trentino nella riscoperta della storia e degli elementi di identità legati all’economia estrattiva.

L’assessorato è impegnato infatti nella valorizzazione della rete dei luoghi tradizionali del sistema minerario ed estrattivo del Trentino, un progetto che va dall’Alta Val di Non all’Argentario, dalla Valle dei Mocheni alla zona di Predazzo. Oggi va sottolineato che sia le istituzioni locali che le comunità interessate hanno mostrato entusiasmo in questo processo di riscoperta e capacità di lavorare assieme per l’ulteriore valorizzazione di un territorio molto bello e già ricco di numerosi elementi che lo rendono particolarmente attrattivo”.

Sarebbe un peccato che tale entusiasmo dimostrato dalle comunità locali sia spento dalla distrazione della politica provinciale che, sempre in cerca di “nuove emozioni” con costosi progetti, sembra dimenticare il potenziale inespresso di quanto abbiamo già sotto gli occhi.

Premesso quanto sopra, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

-quale sia lo “stato dell’arte” del progetto di valorizzazione della rete dei luoghi tradizionali del sistema minerario ed estrattivo del Trentino;
quale sia la situazione specifica riguardante il progetto di recupero e valorizzazione dei luoghi del sistema minerario ed estrattivo nell’area di Rumo, in Val di Non;
-come si sia concretizzato l’impegno dell’Assessorato alla Cultura nella valorizzazione della rete dei luoghi tradizionali del sistema minerario ed estrattivo del Trentino, e quanti siano i fondi destinati negli ultimi 5 anni a tali progetti, e in particolare per i progetti citati nell’area di Rumo, in Val di Non:
-se la Pat intenda sostenere il progetto di messa in sicurezza di una miniera nella zona della Val di Non per permettere di organizzare delle visite guidate al loro interno;
-quali sono gli esiti delle indagini archeologiche sul forno fusorio riportato alla luce nel 2012 e presentato con conferenza stampa della Provincia di Trento il 12 gennaio 2012, e a che punto sia il progetto di valorizzazione del manufatto.

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2017/04/Lettera-aperta-ai-Politici-della-Provincia-di-Trento.pdf” title=”Lettera aperta ai Politici della Provincia di Trento”]

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2017/04/interrogazione-Progetto-di-recupero-di-una-miniera-di-Argento-nella-zona-di-Rumo-in-Val-di-Non..pdf” title=”interrogazione – Progetto di recupero di una miniera di Argento nella zona di Rumo, in Val di Non.”]

 

 

 

Foto: tratta da sito www.muse.it

 

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