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FISCO: LANNUTTI-TRAFILETTI, GRAVI I COSTI SOCIALI DEL BOOM GIOCHI A +22,3%

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16.04 - martedì 7 marzo 2017

(Fonte: Elio Lannutti Adusbef – Rosario Trefiletti Federconsumatori) – Lo Stato biscazziere festeggia il boom degli introiti dal settore dei giochi, che ha registrato nel  2016, come si legge nel bollettino annuale delle Entrate, una crescita “molto sostenuta”, pari al 22,3% (+ 2.654 milioni di euro), incurante dei gravissimi danni ed elevati costi sociali della ‘tossicodipendenza’ da gioco, quella malattia denominata ‘ludopatia’, che interesse circa 1 milione della popolazione afflitta dalla malattia patologica del gioco d’azzardo.

L’Italia, che reclamizza anche in Tv il gioco d’azzardo, stampa un quinto dei gratta e vinci di tutto il mondo, con il record di apparati elettronici da gioco, oltre  416mila, a cui si aggiungono 50mila video lottery, con lo Stato biscazziere che incassa oltre 10 miliardi di euro l’anno di entrate fiscali, invece di contrastare un fenomeno dilagante, una vera e propria patologia sociale, i cui costi economici e sociali sono incalcolabili per il sistema sanitario e le famiglie disperate, lo pubblicizza dimostrando cecità e rinviando ai posteri i danni elevatissimi.

Il bollettino del Mef, che oltre ad enfatizzare il boom degli incassi nei giochi, continua a gonfiare i risultati della lotta all’evasione che- afferma-  nel complesso ha registrato comunque il record di 19 miliardi di euro- continua a raccontare frottole festeggiando il record della riscossione, omettendo di dire che nei 19 miliardi di euro, sono compresi i 4.078 milioni di euro della voluntary disclosure, tradotto in italiano “collaborazione volontaria”, una domanda presentata su iniziativa dei contribuenti stessi e non una pura attività accertativa dell’Agenzia delle Entrate, che ha individuato un soggetto evasore e liquidato le imposte omesse.

Senza considerare  la somma di 4,078 miliardi di euro della voluntary, i restanti 14,9 mld di euro,  corrispondono esattamente a quanto recuperato dall’Agenzia delle Entrate nel 2015, poco di più di quanto ottenuto nel 2014 (14,2 mld), quindi questa enfasi sul recupero record dell’evasione fiscale nel 2016, è assolutamente  fuori luogo a dimostrazione  che il Governo, oltre a manipolare i risultati fiscali ottenuti dalla Voluntary, ossia un “condono” che ha consentito ai contribuenti  che avevano i capitali all’estero derivanti da attività non dichiarate al fisco italiano, di regolarizzare la propria posizione versando le imposte dovute con sconti sulle sanzioni applicate e con la copertura dai reati penali, occulta la realtà per esclusivi fini elettorali e di effimero consenso.

 

Elio Lannutti (Adusbef)

Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

 

 

Foto: da sito ministero interno

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