(Fonte: Filippo Degasperi) – Cue: costi noti da due mesi, utili ai trentini o solo a qualche trentino?
La risposta dell’assessore Mellarini relativa alla via crucis sofferta nel corso della realizzazione della cosiddetta Centrale Unica di Emergenza (in realtà l’aggettivo è valido esclusivamente sulla carta) evidenzia l’ennesimo caso di gravi incapacità gestionali da parte della Provincia Autonoma di Trento.
Smontare pezzo per pezzo le argomentazioni rivolteci è tutto fuorchè arduo. Potremmo in primis fare riferimento ai costi ingenti del nuovo servizio, già noti da circa 2 mesi grazie ad un question time del Movimento 5 Stelle (nr. 4579 del 31 maggio u.s.) e pari a circa 4 milioni di euro.
Inoltre potremmo rilevare che al tempo la notizia non provocò reazioni nelle altre forze politiche, nessuno si stracciò le vesti. Adesso c’è chi a scoppio ritardato si risveglia e si prodiga nel denunciarne a mezzo stampa lo scandalo.
Messa da parte l’ironia, le domande che non hanno trovato risposta (e che temiamo non la troveranno nemmeno in futuro) sono relative alle seguenti ragioni:
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il ritardo clamoroso (la Cue doveva essere pronta già nel 2013);
la mancata integrazione con le altre Centrali, 115 e 118 rimangono tuttora nettamente separate;
il costo di esercizio che solo di personale ammonta a circa 800.000 euro annui, sebbene nelle promesse iniziali si confermasse un totale riassorbimento degli stessi attraverso l’integrazione delle altre due centrali;
la sbandierata geo-localizzazione, che non è ancora chiaro se funzioni veramente o necessiti di un app installata sullo smartphone del chiamante;
la faraonica costruzione di via Pedrotti, i cui lavori non sono ancora terminati, e che, alla prova dei fatti, si è rivelata impermeabile come uno scolapasta.
Ci domandiamo come mai si sia deciso di accollare alle casse pubbliche dei costi talmente esorbitanti. È sì vero che il nuovo servizio deriva da una direttiva europea ma, da quanto possiamo leggere, l’obbligo della Cue prevede un bacino di utenza di 3 milioni di persone, requisito che il Trentino è ben lontano dal raggiungere, anche contando gli orsi.
Per tutte le ragioni sopra evidenziate, è palese che, – per quanto ci riguarda -, si tratti di un servizio inutile. Nessuno finora si è mai lamentato dell’efficienza nè del 115 nè del 118, pertanto il sospetto è che l’operazione sia stata artatamente creata per altri scopi, diversi dall’assicurare migliori performance ai cittadini.
In allegato la risposta:
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Foto: archivio Pat