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CONVENZIONE INPS-CAF: INPS, LE REGOLE PER LAVORATORI O GESTIONE PENSIONISTICHE

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16.13 - venerdì 12 maggio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Inps) – Di seguito informazioni che chiariscono le particolari regole previste per alcune categorie di lavoratori o gestioni pensionistiche amministrate dall’Istituto. L’obiettivo è quello di rendere più chiari i meccanismi di funzionamento delle prestazioni erogate dall’Istituto volendo migliorare il rapporto informativo tra Ente e cittadini, al di là degli obblighi prescritti dalla legge.

 

L’iniziativa fa parte di quell’operazione trasparenza annunciata dal presidente Inps, Tito Boeri, all’atto del suo insediamento.L’ultima scheda pubblicata è dedicata a “I costi delle commissioni sui Buoni Lavoro“.

 

Nel menu seguente tutte le schede pubblicate in ordine cronologico.

Presentazione

Per prendere visione dei risultati del questionario sottoposto agli assicurati che hanno partecipato al sondaggio sulla rubrica “A porte aperte”, accedi al seguente link: Cosa pensate dell’iniziativa “Operazione Porte Aperte”

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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LE CONVENZIONI FRA INPS E CAF

 

Fin dal 2001, l’INPS ha stipulato convenzioni con i Centri di Assistenza Fiscale (CAF), per lo svolgimento di diversi servizi, fra cui quelli relativi alla trasmissione sia delle dichiarazioni reddituali (modelli RED) che delle dichiarazioni di responsabilità (modelli ICRIC, ICLAV, ACC.AS/PS), ai fini di verificare i requisiti necessari per determinare il diritto e la misura delle prestazioni collegate.

Per questi servizi l’Istituto, nel 2016 ha corrisposto ai CAF 42,5 milioni di euro (IVA inclusa). È previsto un rinnovo della convenzione nel 2017 per lo stesso importo.

L’INPS, inoltre, stipula con i CAF una convenzione per la gestione dei servizi relativi agli adempimenti  per il rilascio dei certificati ISEE (l’Indicatore di Situazione Economica Equivalente), necessari per l’accesso a molti servizi, erogati dall’Istituto – tra cui il Bonus bebè e gli assegni al nucleo famigliare – e da altre pubbliche amministrazioni.

Per questo servizio l’Istituto, nel 2016, ha corrisposto ai CAF 87 milioni di euro.

Quindi, complessivamente, l’INPS ha versato quasi 130 milioni ai CAF nel 2016 in base a questi due tipi di convenzioni. Vediamo ora più in dettaglio l’evoluzione delle convenzioni per l’ISEE.

 

 

 

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CONVENZIONI CAF-INPS PER SERVIZI ISEE

Anni 2012-2013-2014

Nel contesto che ha preceduto la riforma dell’ISEE del 2013[1], in vigore dal 2015, i CAF sono stati legittimati in via normativa a ricevere la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e ad assistere il dichiarante nella compilazione della dichiarazione, nonché di comunicare tali dati all’INPS [2]. Lo svolgimento del servizio, e le funzioni di controllo da parte dell’INPS sul lavoro dei CAF, sono regolate da apposite convenzioni.  Date le attuali carenze di personale dell’Inps, l’Istituto non è attualmente in grado di soddisfare in proprio la domanda di ISEE delle famiglie, peraltro in forte crescita.

Qui di seguito si riportano, anno per anno, le cifre corrisposte dall’INPS ai CAF e le DSU da loro compilate.


 

Tabella 1 – Oneri per servizi resi dai CAF per l’ISEE

Anno Importo complessivo di cui bonus Costo escluso bonus DSU compilate tramite CAF Costo medio unitario** Costo medio unitario (escluso bonus)
2012 85.000.000 85.000.000 6.400.000 13,28 13,28
2013* 72.000.000 72.000.000 6.000.000 12,00 12,00
2014 76.000.000 76.000.000 5.900.000 12,88 12,88
2015 76.000.000 7.900.000 68.100.000 4.800.000 15,83 14,19
2016 87.000.000 4.800.000 82.200.000 5.300.000 16,42 15,51
* nel 2013 la convenzione è stata adottata alla luce delle disposizioni di contenimento della spesa pubblica[3] che hanno imposto un risparmio sui costi sostenuti.

**media aritmetica


Per il 2012, 2013 e 2014 la convenzione prevedeva che i compensi unitari fossero calcolati sulla base della composizione del nucleo familiare (IVA esclusa). Le diverse tariffe sono riportate nella tabella sottostante.

 

 

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Anno 2015     

Nel 2015, a valle della riforma dell’ISEE del 2013, è stato approvato il nuovo schema di convenzione tra l’INPS ed i CAF per l’attività relativa alla certificazione dell’ISEE. All’interno di questo schema sono stati rivisti i compensi unitari del servizio alla luce della maggiore complessità delle dichiarazioni e, parzialmente, la composizione delle fasce del nucleo familiare:

 

 

Attestazione ISEE in base alla composizione del nucleo familiare                    Costo del servizio (Iva esclusa)

PRIMA FASCIA                      da 1 a 2 soggetti                                                                           €  10,06

SECONDA FASCIA                da 3 a 5 soggetti                                                                                               €  13,58

TERZA FASCIA                            oltre i 5 soggetti                                                                                           €  16,60
Inoltre, date le novità introdotte dalla riforma dell’ISEE, sono stati corrisposti ai CAF dei bonus unitari, pari ad massimo di 1,50 euro a DSU presentata (da corrispondere nei limiti del tetto di spesa complessivo che, per il 2015, era pari a 76 milioni di euro). Questi bonus sono stati stanziati per coprire i cosiddetti “costi di impianto” per la formazione del personale e per l’implementazione dei nuovi sistemi informatici necessari. La cifra complessiva corrisposta ai CAF nel 2015 per coprire i costi di impianto è stata pari a circa 7,9 milioni di euro.

Come mostra la tabella 1, complessivamente, e in coerenza con la disponibilità dello stanziamento di bilancio, l’INPS nel 2015 ha corrisposto ai CAF circa 76 milioni di euro per circa 4,8 milioni di dichiarazioni compilate.

 

 

 

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Anno 2016

La convenzione tra l’INPS e i CAF per l’attività relativa alla certificazione ISEE ha mantenuto le medesime tariffe anche per tutto l’anno 2016. Per quell’anno, i costi complessivi del servizio sono stati pari a 87 milioni di euro (l’incremento di circa 11 milioni di euro è stato effettuato in sede di assestamento di bilancio 2016, considerato l’incremento dei volumi di dichiarazioni trasmesse).

Il costo del servizio, sulla base dei volumi effettivi di DSU, per l’Istituto è stato pari a circa 82 milioni. Il restante importo (di circa 4,8 milioni di euro) è stato corrisposto come bonus (pari a 0,75 euro Iva esclusa per ciascuna DSU) legato agli adempimenti dovuti al ricalcolo dei trattamenti economici per la disabilità[4] che si sono resi necessari in seguito alle sentenze nn. 838, 841 e 842 del 2016 del Consiglio di Stato.

Le dichiarazioni fatturate dai CAF sono state pari a 5,3 milioni nel 2016. Il totale delle dichiarazioni complessivamente trasmesse anche tramite altri canali (telematici) ha superato i 5,6 milioni.

 

 

 

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2017

Nei primi cinque mesi del 2017, sono già state inoltrate dai CAF all’Istituto oltre 3 milioni di dichiarazioni.

L’INPS ha oggi firmato con la Consulta dei CAF l’accordo quadro per il rinnovo della Convenzione per l’anno corrente.

In sede di trattative l’Istituto aveva proposto una revisione del sistema tariffario alla luce delle prime evidenze del sistema dopo la riforma. Il nuovo sistema di tariffazione proposto dall’INPS al tavolo tecnico si basava sul tipo di assistenza che l’intermediario svolge nei confronti del cittadino.

In dettaglio, nel caso di una dichiarazione presentata per la prima volta al CAF, l’Istituto proponeva di applicare la tariffa “piena”. Nelle ipotesi in cui, nel corso dell’anno, il cittadino dovesse ricorrere nuovamente al CAF per variare solo alcuni dati (ad esempio, modifiche nella composizione del nucleo familiare – Quadro A della dichiarazione, oppure relativamente al fenomeno delle omissioni e difformità del patrimonio mobiliare), la tariffa sarebbe stata più bassa per tenere conto della più limitata lavorazione.  Infine, nel caso di utenti fidelizzati che di anno in anno ricorrono sempre allo stesso intermediario per effettuare le loro dichiarazioni, si sarebbe applicata una tariffa intermedia tra le due precedenti che tenga conto del fatto che il CAF già dispone di alcuni dati che riguardano l’utente specifico e il suo nucleo familiare.

La consulta dei CAF, tuttavia, affermando di sostenere un costo industriale di 23,81 euro a DSU, ha dichiarato la sua impossibilità ad accettare una tariffa media unitaria inferiore ai 16,32 euro. Ha dato pertanto la disponibilità a completare circa 5,1 milioni di dichiarazioni a fronte del budget stanziato dall’Istituto per il 2017 di 82 milioni di euro. La Consulta CAF ha inoltre dichiarato l’intenzione di interrompere il servizio agli utenti a partire dal 15 maggio 2017 nel caso in cui queste condizioni non fossero state soddisfatte.

Al fine di evitare interruzioni del servizio a utenti in condizioni di disagio economico, l’Istituto ha concordato di rinnovare la convenzione alle condizioni da loro proposte.

Inps è al lavoro per ricercare soluzioni strutturali al problema, anche alternative a quelle attuali. Fra le soluzioni possibili si rinviene l’internalizzazione del servizio. Come si evince dalla tabella sottostante, che riporta stime prudenziali, in caso di internalizzazione del servizio l’Inps sarebbe in grado di soddisfare la domanda prevista per il 2017 (6 milioni di DSU) sostenendo un costo di circa 70 milioni, procedendo all’assunzione di 1400 dipendenti. Ulteriori riduzioni di costo si potrebbero realizzare attraverso la pre compilazione dell’ISEE. Per poter effettuare questa internalizzazione sarebbe tuttavia necessario che il Parlamento autorizzi l’Istituto ad effettuare le assunzioni necessarie.

 

 

 

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Tabella 2 – Stima internalizzazione servizi ISEE

[1] operata con DPCM 159

[2] dall’articolo 4-bis del decreto legislativo n. 109 del 1998, come novellato dall’articolo 34 della legge 4 novembre 2010, n. 183

[3] recate dall’articolo 8 del dl 95/2012

[4] DL 42/2016 convertito con modificazioni dalla legge n. 82/2016).

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