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CONTRATTI PUBBLICI – TRENTINO: CONSIGLIO MINISTRI APPROVA NORMA ATTUAZIONE

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13.16 - venerdì 28 luglio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Pat) – La soddisfazione del presidente Ugo Rossi: “Riusciamo di favorire le piccole e micro imprese del nostro territorio alpino”
Contratti pubblici: approvata dal Consiglio dei Ministri la norma di attuazione.

Prosegue il rafforzamento delle prerogative autonomistiche in materia di contratti pubblici e per la fornitura di beni e di servizi. Oggi infatti il Consiglio dei Ministri ha approvato la specifica norma di attuazione: “Il Governo ha riconosciuto le peculiarità del nostro sistema economico, basato su un territorio orograficamente complesso, fatto di piccole e micro imprese, dove è fondamentale al contempo tutelare gli aspetti sociali e ambientali del lavoro – è stato il commento del governatore Ugo Rossi, a Roma in queste ore con il direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti -.

Questa norma valorizza pienamente il nostro essere territorio autonomo; proprio ieri – ha proseguito il presidente Rossi – congiuntamente con l’Alto Adige, abbiamo chiesto al Governo di riconoscere, con una norma di attuazione dello Statuto, le nostre peculiarità di aree alpine anche per quanto riguarda il governo dei rispettivi sistemi commerciali”.

Dopo l’approvazione della Legge provinciale 2/2016, che è andata a costituire l’ordinamento provinciale in materia di appalti e contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, si conferma e si consolida la competenza della Provincia nel recepire direttamente all’interno del proprio sistema di leggi le direttive comunitarie, introducendo istituti che meglio si conformano alle specifiche peculiarità del territorio trentino e che semplificano la partecipazione delle piccole e delle medie imprese, in particolare per i contratti relativi all’acquisizione di beni e servizi..

Si tratta di una norma che consentirà di proseguire nelle innovazioni di semplificazione che la Provincia ha già previsto in maniera anticipata e che successivamente sono state prese a modello anche nella normativa statale.

 

 

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Si tratta di:

– la possibilità di regolarizzare le carte in corso di gara, che la Provincia ha previsto fin dall’inizio in maniera gratuita e a cui adesso anche lo Stato si è adeguato, togliendo la sanzione originariamente prevista;

– la previsione di regole e formule particolari per i contratti pubblici ad alta intensità di manodopera, dove si privilegia la qualità rispetto al prezzo che può essere fissato dall’amministrazione come non ribassabile;

– l’introduzione di molti istituti di salvaguardia del sistema nel suo complesso, come le clausole sociali a difesa dei lavoratori nei casi del cambio di appalto, al pagamento diretto dall’amministrazione ai subappaltatori, e altri istituti innovativi.

– Resta la possibilità per la Provincia di costituire un proprio sistema di qualificazione delle amministrazioni aggiudicatrici sul territorio provinciale, nonché di costituire dei propri albi ed elenchi di esperti ai quali affidare le funzioni delle commissioni tecniche di valutazione delle offerte.

 

 

 

 

 

Foto: archivio Consiglio Pat

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