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CONFERENZA REGIONI AUTONOME: PROVINCIA TRENTO, OK GESTIONE TERRITORI PER SICCITÀ

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20.57 - giovedì 27 luglio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Pat) – L’assessore provinciale all’ambiente ha partecipato oggi a Roma alla Conferenza Regioni e Provincie autonome. Gilmozzi: “All’emergenza siccità serve rispondere con politiche corrette di gestione dell’acqua e dei territori”.

“Il coordinamento e gli osservatori promossi a livello nazione e regionale sono misure utili a contrastare la crisi idrica e la siccità che, peraltro in Trentino, non si sono trasformate in emergenza.

Dall’emergenza si esce però solo attraverso politiche mirate e interventi strutturali, quali un piano straordinario di investimenti che preveda, ad esempio, la realizzazione di bacini in grado di raccogliere l’acqua nei periodi di abbondanza e di rilasciarla nei periodi con minori precipitazioni, e la migliore gestione delle rete idriche”.

Con queste parole, l’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi ha aperto il suo intervento oggi a Roma alla Conferenza Regioni e Provincie autonome sull’emergenza siccità a cui ha preso parte, tra gli altri, anche il ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti.

Sempre l’assessore Gilmozzi ha anche sottolineato la necessità di “un coordinamento nazionale in grado di rispondere alla richiesta di acqua da parte dell’agricoltura intensiva di pianura ma anche di contemperare all’equilibrio che regge i bacini artificiali e naturali – quali lago di Ledro e Garda -, fatto di un ecosistema naturale ma anche di settori altrettanto strategici quali il turismo e colture agricole diversificate e di eccellenza”.

“L’emergenza idrica – ha spiegato Gilmozzi – non si può ridurre ad uno scambio tra centrali idroelettriche di montagna ed agricoltura di pianura. Il cambiamento climatico incombe e la straordinarietà di taluni fenomeni è destinata a diventare ordinaria.

Quello che sta succedendo richiede da un lato un piano straordinario di interventi di mitigazione con la costruzione di bacini di raccolta dell’acqua, ma soprattutto un vero coordinamento nazionale che, attraverso un piano operativo di interventi, sia in grado di controllare la corretta gestione della filiera di utilizzo della risorsa acqua, premiando chi mette in campo buone pratiche e penalizzando chi non affronta la crisi con la dovuta incisività ed efficacia”.

Facendo riferimento ad un inverno, quello scorso, avaro di precipitazioni, Gilmozzi ha osservato come le Alpi senza neve siano non solo un problema degli impiantisti bensì anche e soprattutto della pianura.

“I bacini di montagna – ha continuato Gilmozzi – per la raccolta dell’acqua ai fini idroelettrici si stanno rivelando in tutta la loro utilità anche per regimazione del rilascio e quindi della portata d’acqua di torrenti e fiumi. Oggi abbiamo l’evidenza che si tratta di opere in grado di contenere l’effetto dei cambiamenti climatici.

Ebbene questo modello va esportato anche a valle, così da creare una catena virtuosa di gestione di questa preziosa risorsa naturale”.

“La catena dell’utilizzo della risorsa acqua – ha concluso Gilmozzi – dove però trovare anche la forza di una corretta gestione della rete idrica”.

 

 

 

 

Foto: da comunicato stampa

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