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CIRCOSCRIZIONE TRENTO: AGIRE, DENTRO UNO STRANIERO CON CHIAVE E CODICE ANTIFURTO

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11.27 - domenica 23 aprile 2017

(Fonte: Agire per il Trentino) – Il Coordinamento per la città di Trento di “Agire” si trova a dover interrogare e denunciare pubblicamente un episodio dai contorni non del tutto chiari.

Tale episodio è accaduto alla fine di una conferenza organizzata sulle problematiche dell’alcool e le sue relazioni, svolta presso la sala della Circoscrizione di Piedicastello.

A conclusione della serata, proprio in fase di chiusura, mentre si stava mettendo l’allarme precedentemente inserito con apposito codice segreto, sbucava fuori dal piano superiore un ragazzo africano non partecipante all’incontro e nemmeno presente al momento di apertura della sede.

Tranquillamente, in italiano il giovane diceva ai pochi presenti in quel momento di “non inserire l’allarme perché aspetta un amico e che ha le chiavi.”

Questi sono intervenuti in doppia pattuglia e hanno identificato il giovane (che improvvisamente parlava solo in inglese), allontanandolo in assoluta tranquillità dalla struttura in quanto non erano a conoscenza di eventuali ospiti presenti nella stessa.“Poiché nel contratto di utilizzo della sede il soggetto che ha fatto richiesta – ci dice il Coordinatore Sandro Bordignon – si assume ogni responsabilità di cosa c’è dentro e di cosa accade, non trovando all’inizio nessuno ed avendo ricevuto personalmente le chiavi e il codice accesso, per maggior sicurezza ho dovuto, insieme agli ultimi partecipanti, chiedere l’intervento chiarificatore della Polizia Locale.”

Sembrerebbe – utilizziamo il condizionale – che all’interno della sede di un’associazione, presente nella suddetta struttura, abbia adibito la propria sede come locale predisposto all’accoglienza e al soggiorno di ospiti, con tanto di letti e tv, andando al di là di quello che dovrebbe essere un semplice ufficio. Ci chiediamo a questo punto, come mai la polizia non fosse a conoscenza di questa situazione.

La Polizia Locale infatti, dovrebbe sapere (tramite il Comune) dell’uso di una stanza in una struttura pubblica, un’associazione che opera pure fuori orario di servizio, concede chiavi e codici di accesso ai propri ospiti.

Chi è il responsabile nella concessione di questo eventuale servizio? Si tratta di una concessione in regola? E soprattutto, quali sarebbero state le conseguenze per chi avendo regolarmente prenotato la sala, non si fosse accorto di una persona non autorizzata, in caso di eventuali danni o altro?

 

 

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Sandro Bordignon – Coordinatore di Agire per Trento

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