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CHIESA ITALIANA: BAGNASCO, ALZARE LA VOCE CONTRO IL LAVORO NERO

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13.47 - giovedì 23 marzo 2017

(Fonte: Ufficio Nazionale comunicazioni sociali Cei,  Conferenza Episcopale Italiana) – Un clima fraterno e cordiale ha animato i lavori del Consiglio Permanente, riunito a Roma dal 20 al 22 marzo 2017, sotto la guida Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della Cei. La sessione primaverile, oltre che preparare la prossima Assemblea Generale (Roma, 22-25 maggio 2017), è stata occasione per un ampio confronto tra i Vescovi: la ripresa di alcuni temi della prolusione – lavoro, giovani, famiglia, fine vita, adozioni, criminalità organizzata, migranti, Unione Europea – ha portato a una lettura delle dinamiche essenziali che attraversano la cultura odierna e che impegnano la Chiesa a partire dall’esperienza umana per proporre a tutti il messaggio di vita di cui è portatrice.

Con forza è stata ribadita la volontà e l’attenzione della comunità cristiana a farsi prossima a quanti sono nella prova, in uno spirito di condivisione che nasce da una precisa visione della persona e della società. Il dibattito ha portato anche all’approvazione delle Linee di preparazione alla 48ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia (Cagliari, 26-29 ottobre 2017).

Tra i temi all’ordine del giorno, ampio spazio è stato dedicato alle comunicazioni sociali, nella volontà dei Pastori di affrontare tale ambito con una prospettiva educativa e formativa. La riflessione sui media diocesani ha dato voce all’esigenza di potersi confrontare con un progetto editoriale organico e integrato, secondo criteri che contemperino investimenti e sostenibilità.

Il Consiglio Permanente ha deciso la predisposizione di una Lettera agli insegnanti di religione cattolica per trasmettere loro un messaggio di incoraggiamento e di fiducia e, nel contempo, ribadire alcune convinzioni e segnalare questioni nuove. Ha, inoltre, autorizzato la preparazione di un testo che accompagni la recezione dell’Istruzione Ad resurgendum cum Christo della Congregazione per la Dottrina della Fede. Infine, ha rilanciato la Colletta per la Terra Santa.

Fra gli adempimenti amministrativi è stata approvata la proposta di ripartizione – tra carità, sostentamento del clero ed esigenze di culto e pastorale – da sottoporre all’approvazione della prossima Assemblea Generale dei fondi dell’otto per mille che perverranno nel 2017. Il Consiglio Permanente ha anche approvato un testo relativo all’aggiornamento delle Norme circa il regime amministrativo dei Tribunali ecclesiastici italiani in materia matrimoniale: anche questo sarà approfondito e votato in Assemblea.

Infine, sono stati presi in esame una serie di adempimenti in vista della prossima Assemblea Generale; si è provveduto ad alcune nomine; ed è stato approvato il calendario delle attività della Conferenza Episcopale Italiana per il prossimo anno pastorale. Nel corso dei lavori di Presidenza è stata approvata anche una Lettera all’Azione Cattolica Italiana in occasione del 150° anniversario di fondazione.

 

 

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Una cultura alternativa

Lavoro, giovani, famiglia, fine vita, adozioni, criminalità organizzata, migranti, Unione Europea: i temi sui quali il Cardinale Presidente ha intessuto la prolusione, sono stati ampiamente ripresi nel confronto che ha animato il Consiglio Permanente.

I Vescovi si sono ritrovati nella preoccupazione per la deriva antropologica, che impregna la cultura del Continente. Al riguardo, hanno condiviso la necessità di approntare una riflessione che muova dall’esperienza umana per riuscire a proporre a tutti il messaggio di vita di cui la Chiesa è portatrice; un approccio laico, non confessionale, attento a sviluppare un’antropologia integrale, che valorizzi alcuni punti essenziali: la natura relazionale della persona, la cui libertà ‘chiama’ all’incontro; la sua unicità, che non diventa però mai possibilità incondizionata di disporre di sé; la fragilità intrinseca dell’uomo, destinata a rivelarsi la condizione che interpella prossimità, cura, condivisione dei momenti della malattia come di quelli della festa. Su questa via, la Chiesa avverte la possibilità di accompagnare alla responsabilità della testimonianza personale una chiara opera educativa e missionaria, che aiuti la gente a non subire passivamente la cultura dominante. In un contesto che assolutizza il principio di autodeterminazione – è stato evidenziato – chi sostiene il rispetto della vita rischia paradossalmente di non venire compreso o di essere considerato come incapace di rispetto per l’altro; ma una società che accettasse di essere coinvolta nella volontà eutanasica di alcuno, condannerebbe se stessa al suicidio.

Mentre a Roma ci si appresta a celebrare il 60° anniversario dell’Unione Europea in un clima appesantito da movimenti populisti e spinte disgreganti, il Consiglio Permanente si è ritrovato concorde nel rilanciare il cammino intrapreso. Ne ha indicato l’anima nell’ispirazione originaria – spirituale – dei padri fondatori e la condizione nel concepirsi come casa dei popoli e delle Nazioni, evitando omologazioni di pensiero e di tradizioni.

È un’Unione Europea dai Vescovi richiamata a ritrovarsi nella cultura del Mediterraneo e, quindi, a prestare più attenzione a chi cerca di attraversarlo. La Chiesa italiana tale responsabilità continua a viverla in prima fila: nelle migliaia di progetti di formazione e sviluppo sociale che – grazie ai fondi dell’otto per mille – sostiene nei Paesi impoveriti; nella politica dei corridoi umanitari, che intende incrementare con il coinvolgimento di Parrocchie, Diocesi, Congregazioni religiose, Caritas e Migrantes; nell’accoglienza e nell’integrazione di quanti dimostrano di voler coniugare domanda di futuro e impegno a operare per il bene comune. Su questo fronte, il Consiglio Permanente ha espresso la volontà di costruire rapporti più significativi e continuativi con le Chiese del Nord Africa e, più in generale, dei Paesi di provenienza dei migranti.

I Vescovi hanno espresso particolare vicinanza ai Pastori e alle Comunità delle regioni maggiormente interessate da fenomeni mafiosi: nella consapevolezza che questi non conoscono frontiere, ribadiscono l’impegno per la giustizia e la legalità, patrimonio comune che porta a rigettare ogni forma di malavita organizzata.

 

 

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Media, un approccio educativo

Un progetto editoriale coordinato, unitario, capace d’integrare e valorizzare i media diocesani; una proposta rispettosa, che possa accompagnare il discernimento delle Chiese particolari. Questa la consegna emersa dal Consiglio Permanente, nella volontà di affrontare l’ambito delle comunicazioni sociali in prospettiva pastorale, con attenzione privilegiata alla dimensione educativa.

L’analisi dei Vescovi ha preso le mosse dalla situazione di difficoltà che interessa il settore nel suo complesso e che, di conseguenza, coinvolge settimanali diocesani di ampia e preziosa tradizione, come pure emittenti radiofoniche e televisive riconducibili alla famiglia dei media ecclesiali. Attraverso di essi passa in filigrana la vita, la cronaca e la storia delle comunità e del territorio, della Chiesa e del Paese. Una presenza significativa è assicurata anche dalle Sale della Comunità, autentici presidi pastorali e culturali che favoriscono l’aggregazione e l’integrazione.

Nel confronto in Consiglio Permanente è emersa la consapevolezza dell’importanza di poter disporre, in un contesto di pluralismo ideologico e religioso, di strumenti con cui assicurare voce e chiavi di lettura autorevoli, al fine di contribuire alla formazione dell’opinione pubblica. È avvertita la necessità di attraversare questa stagione di transizione riorganizzando le proprie forze, secondo criteri che coniughino “il campanile e la Rete”, come pure investimenti e sostenibilità.

Con fiduciosa attesa si guarda al Decreto attuativo della recente Legge 198, che introduce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, destinato al sostegno dell’editoria e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale.

Nel decennio dedicato dalla Chiesa italiana all’educazione, i Vescovi hanno sottolineato il valore di riscoprire e attualizzare il Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa. Con convinzione è stata ribadita la necessità di percorsi formativi che aiutino – non soltanto i ragazzi – a crescere nel tempo degli schermi digitali: si avverte come momenti di approfondimento su questi temi possano rivelarsi significativi anche nel rapporto tra la Chiesa e il mondo.

 

 

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Lavoro, questione di dignità

Nei toni della prolusione prendeva la forma dell’affanno, della sofferenza insopportabile, del grido drammatico di chi non sa come mantenere la propria famiglia e di quanti – privi di stabilità – si ritrovano senza dignità personale, sicurezza sociale, possibilità di costruire progetti di futuro. Il tema del lavoro, nella sua centralità per il Paese, è stato ampiamente ripreso nei lavori del Consiglio Permanente, anche in vista della 48ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia (Cagliari, 26-29 ottobre 2017).

La volontà della Chiesa di farsi prossima a quanti soffrono la disoccupazione e le sue conseguenze, di alzare la voce contro gli ostacoli all’accesso dei giovani, il lavoro nero e le vittime del lavoro, si unisce all’impegno per l’apertura di processi che si traducano in proposte e soluzioni per il mondo del lavoro. Interessano sia il rapporto tra il momento formativo e quello lavorativo, sia il ruolo e la condizione della donna; a far da sfondo, il cambiamento continuo veicolato dalla rivoluzione tecnologica ed espresso in stili di vita e modelli etici.

Il cammino verso Cagliari – che nella prospettiva del Comitato scientifico e organizzatore persegue un metodo attivo e partecipativo – si articola su quattro registri comunicativi: la denuncia delle troppe zone di discriminazione, disagio e sfruttamento; l’ascolto e la narrazione dell’esperienza lavorativa contemporanea; la raccolta e la condivisione di buone pratiche, che già oggi creano nuove occasioni occupazionali; la formulazione di proposte capaci di incidere sui contesti giuridici, istituzionali e organizzativi, tanto a livello locale che nazionale. Con questo sguardo, il Consiglio Permanente ha approvato la pubblicazione delle Linee di preparazione all’appuntamento di ottobre (settimanesociali.it).

 

 

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Varie

Nel corso dei lavori, il Consiglio Permanente ha approvato l’ordine del giorno dell’Assemblea Generale, che si svolgerà in Vaticano, nell’aula del Sinodo, da lunedì 22 a giovedì 25 maggio prossimo; il primo giorno sarà qualificato dall’intervento del Santo Padre e dal dialogo con i Vescovi. Il tema principale (Giovani, per un incontro di fede) persegue un duplice obiettivo: aiutare i gruppi di studio a confrontarsi sulla questione educativa e sull’azione pastorale in riferimento all’universo giovanile; agevolare l’approfondimento a cui sono chiamate le Conferenze Episcopali Regionali attorno al Documento preparatorio all’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (Roma, ottobre 2018) e ai temi del relativo Questionario. In Assemblea la relazione centrale sarà affiancata dall’intervento di alcuni giovani, che riprenderanno il contributo emerso dai gruppi di studio al Convegno ecclesiale nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015).

L’appuntamento assembleare di quest’anno assume una particolare rilevanza con l’elezione della terna relativa alla nomina del Presidente della Cei. Sarà anche eletto il Vice Presidente per l’area sud, in quanto S.E. Mons. Angelo Spinillo concluderà a maggio il proprio mandato quinquennale: a lui è il Consiglio Permanente ha espresso la propria gratitudine.

In una fase caratterizzata da profonda trasformazione legislativa e organizzativa della scuola, il Consiglio Permanente ha autorizzato la predisposizione di una Lettera agli insegnanti di religione cattolica, innanzitutto, per trasmettere loro un messaggio di attenzione, incoraggiamento e fiducia, perché credano nel loro compito e lo affrontino con professionalità e passione educativa. Nel contempo, la Lettera – la cui efficacia è legata a un suo prosieguo organico – è vista quale occasione per ribadire alcune convinzioni e segnalare questioni nuove: dai criteri di idoneità al rapporto con la comunità ecclesiale, dalla formazione permanente alla responsabilità testimoniale. La stesura del testo è affidata alla Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università.

Nel corso dei lavori è stata anche disposta la preparazione di un testo che accompagni la recezione dell’Istruzione Ad resurgendum cum Christo della Congregazione per la Dottrina della Fede, circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione.

Nell’accogliere l’appello della Congregazione per le Chiese Orientali, i Vescovi invitano tutte le comunità ecclesiali a partecipare alla Colletta del Venerdì Santo per la Terra Santa e a continuare la tradizione dei pellegrinaggi, anche come forma di sostegno per i cristiani che vivono in Medio Oriente.

Il Consiglio Permanente ha accolto la proposta di ripartizione dei fondi otto per mille per l’anno in corso; un testo relativo all’aggiornamento delle Norme circa il regime amministrativo dei Tribunali ecclesiastici italiani in materia matrimoniale; alcune misure di sostegno all’edilizia di culto. Proposta, testo e misure saranno sottoposti all’approfondimento e all’approvazione della prossima Assemblea Generale. Infine, ha approvato il calendario delle attività della CEI per l’anno pastorale 2017-2018.

 

 

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Nomine

Nel corso dei lavori, il Consiglio Episcopale Permanente ha provveduto alle seguenti nomine:

– Membro della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi: S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, Amministratore Apostolico di Santa Maria di Grottaferrata.

– Membro della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali: S.E. Mons. Vincenzo Pelvi, Arcivescovo di Foggia – Bovino.

– Direttore della Caritas Italiana: Mons. Francesco Antonio Soddu (Sassari).

– Membro del Collegio dei revisori dei conti della Caritas Italiana: Diac. Dott. Mauro Salvatore, Economo della CEI.

– Membro del Collegio dei revisori dei conti della Fondazione Migrantes: Diac. Dott. Mauro Salvatore, Economo della CEI.

– Assistente ecclesiastico centrale dell’Azione Cattolica Italiana per il Settore Giovani: Don Tony Drazza (Nardò – Gallipoli).

 

 

Nella riunione del 20 marzo 2017, la Presidenza ha proceduto alla nomina di un membro del Consiglio Nazionale della scuola cattolica: Fr. Gabriele Di Giovanni, fsc.

Ha approvato una Lettera all’Azione Cattolica Italiana in occasione del 150° anniversario di fondazione.

 

 

 

 

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