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BCE: LANNUTTI, MOSTRO GIURIDICO DI TECNOCRATI CHE CAUSANO SCHIAVITU’

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07.23 - mercoledì 29 marzo 2017

(Fonte: Elio Lannutti Adusbef) –  I crac e dissesti delle banche italiane ed europee, rappresentano la cartina di tornasole, lo specchio più fedele del più totale fallimento della vigilanza di Bankitalia e Bce, un mostro giuridico che non risponde ad alcuno del suo operato, vive nell’oro e negli agi in un mondo a parte, sperperando fondi pubblici per assecondare deliri di onnipotenza di piccoli oligarchi sulla pelle dei cittadini sovrani, come la spesa lievitata fino ad 1,3 mld di euro per costruire la nuova cattedrale a Francoforte, per incrementare di 600 unità le postazioni di lavoro previste (da 2.300 a 2.900),con l’aumento dell’organico legato ai compiti di vigilanza sulle banche europee, i cui risultati sono a tutti evidenti.

Di questo mostro giuridico denominato Bce, privo di qualsiasi controllo democratico, c’è da avere paura, non secondo le consuete accuse, che la solitaria Adusbef muove da tempo a Mario Draghi ed alla cleptocrazia europea, ma anche secondo Leo Hoffmann-Axthelm, coordinatore di Transparency International, che ha ravvisato, troppo potere alla Banca centrale europea, assenza totale di controllo democratico, pressioni sulle banche greche (con i risultati di bambini malnutriti e non curati, vecchi a mendicare, donne in stato di schiavitù) paventando il più totale arbitrio anche sulla ricapitalizzazione del Monte Paschi di Siena (per analogia altre banche dissestate, come le venete).

La Bce- scrive Leo Hoffmann-Axthelm, coordinatore di Transparency International- ha salvato l’euro più volte, ma l’assenza di un ministro delle finanze della zona euro ha fatto sì che essa allungasse il suo mandato in modo eccessivo, prendendo decisioni vitali in modo poco trasparente e senza una verifica democratica.

Se l’euro deve sopravvivere alla prossima crisi, gli Stati membri devono smettere di nascondersi dietro i tecnocrati della Bce, superare l’inerzia politica e riformare seriamente l’Eurozona- la conclusione del rapporto di Transparency International sulla Banca centrale, la quale, secondo l’ong, dovrebbe aumentare la sua trasparenza per diventare più “affidabile” per i cittadini, citando l’esempio di quanto accaduto con la Grecia, al picco della sua crisi nel 2015, con la Bce che ha ripetutamente limitato il tetto dell’Ela (liquidità d’emergenza) per le banche del Paese, senza annunciarlo..

Questo potere “discrezionale” – molto preoccupante per i sistemi democratici- ha permesso alla Bce “di mettere pressione sulle banche greche mentre allo stesso tempo negoziava le riforme per il salvataggio in quanto parte della Troika”. “La stessa dinamica può accadere con il nuovo negoziato greco o con la ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena. “Chiare decisioni che hanno effetti sul destino dell’intera economia dovrebbero avere qualche forma di controllo democratico. La Bce non dovrebbe essere nella posizione di staccare la spina alla membership di un Paese nell’euro, decisione che sta invece a politici democraticamente eletti”.

La Bce, che continua a non rispondere ad alcuno del suo operato, i cui metodi arbitrari sono in conflitto con la democrazia, come quello utilizzato in Grecia con il blocco dei bancomat ed il razionamento dei prelevamenti bancari, per indurre alla resa i cittadini della più antica civiltà, che avevano respinto l’accordo capestro della Troika nel referendum popolare, non deve poter più disseminare macerie e dolore sul suo cammino, riducendo alla fame ed alla miseria con moderni e più sofisticati strumenti di schiavitù definiti ‘programmi’, interi popoli sovrani. Senza queste riforme dei Trattati, l’Europa è finita.

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