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BADHEEA: MATTIA CIVICO, CASO EDITORIALE 800 COPIE VENDUTE IN UNA SETTIMANA

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17.21 - mercoledì 8 marzo 2017

(Fonte: Mattia Civico) – La storia di Badheea, madre di 9 figli, nonna di 20 nipoti, racconta il coraggio e la capacità di una donna di custodire la speranza in una realtà che le ha tolto tutto. Racconta però anche di una possibilità: quella dei corridoi umanitari attivati dalla Comunità di Sant’Egidio, dal Tavolo Valdese, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in accordo con il Governo. Racconta di un gruppo di volontari, i corpi civili di Pace dell’Operazione Colomba, che hanno vissuto con Badheea e la sua famiglia nei campi profughi siriani in Libano. Una storia di disperazione ma anche di condivisione e di speranza.

La Casa editrice Il Margine, nell’esprimere la soddisfazione per l’accoglienza che sta trovando la storia di Badheea, annuncia pertanto che procederà immediatamente alla ristampa.

Così il viceministro Vice Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Mario Giro si è espresso presentando il libro la settimana scorsa.

Questa è una storia del nostro tempo, quella di una donna – Badheea – che fugge dalla guerra con i suoi figli. Non voleva lasciare la Siria, ma vi è stata costretta ed ha dovuto attraversare il calvario di ogni fuggiasco di sempre: terre straniere, paura, violenza, inaccoglienza, estraneità…

Nessuno infatti fugge mai a cuor leggero, ce lo dovremmo ricordare, tanto meno da una guerra. Il perché lo dice semplicemente lei: “siamo fuggiti dalla Siria perché non volevamo uccidere né essere uccisi”.

Cosa c’è di più semplice di tali parole? Il “non uccidere” risuona silenzioso ma potente nella vita delle persone, da qualunque posto vengano. Sui media guardiamo a quelli che uccidono, a quelli che combattono, ma sono sempre una minoranza. La maggioranza non vuole uccidere né essere uccisa.

E’ la voce del popolo, dei poveri e dei semplici, nelle guerre: l’istinto è che la guerra distrugge tutto e rende il mondo peggiore.

Certo c’era stata la rivoluzione (“Eravamo stanche di avere paura… i Mukhabarat che prendono la gente alla cieca…”) perché la Siria era un Paese pieno di paure ma la guerra lo riempie di sangue e non far diminuire le paure.

Questo libro dà un volto all’Italia mite, quella che non si sente e che non appare mai ai talk show, dove si urla. Per Bobbio la mitezza era una virtù debole, non forte, nel senso che appartiene alla componente della società che non esercita potere … ben diversa però dalla sottomissione; la mitezza come virtù sociale, una pacata ma diversa visione del mondo: “il mite è l’uomo di cui l’altro ha bisogno per vincere il male dentro di sé”. Questo speriamo per noi e per la Siria.

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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Nella foto: parte della copertina del libro

 

 

 

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