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ASSOCIAZIONE SCUOLA INFANZIA “ANTONIO TAMBOSI“ * LETTERA PROTESTA RESIDENTI ATTIVITÀ ED ENTI ZONA CONSERVATORIO TRENTO: « CHIEDIAMO CHE VENGA TUTELATO L’ORDINE PUBBLICO »

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14.51 - venerdì 15 febbraio 2019

Lettera protesta residenti attività ed enti zona conservatorio Trento. La lettera di protesta legata all’ultimo evento organizzato fino a notte fonda nei pressi del Liceo Bonporti, firmata da 50 persone anche in rappresentanza di attività economiche ed enti della zona.

 

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Al Commissario del Governo

AI Questore di Trento

AI Presidente della Provincia autonoma di Trento AI Sindaco di Trento

e, per conoscenza, a tutti gli organi di informazione

Spettabili Autorità,

Vi scriviamo per esprimere pubblicamente il nostro sconcerto e la nostra protesta in merito all’evento promosso venerdì scorso nello slargo davanti al Liceo musicale coreutico Bonporti dal collettivo universitario “Refresh”, durato fino alle 2 di notte. La movida ha richiamato nella piazzetta un centinaio di ragazzi per bere birra nei pressi di un tavolo e ascoltare musica ad altissimo volume. Tra loro si potevano notare anche molti minori.

L’intento degli organizzatori era — come hanno riferito i giornali — esplicitamente provocatorio nei confronti Vostri, delle forze dell’ordine, dei residenti e degli enti che hanno sede nel quartiere, “rei” di aver voluto limitare l’apertura notturna del bar La Scaletta di vicolo S. Maria Maddalena per ragioni di ordine pubblico. Chiusura che — va detto —, anticipata alle 22.30 dal mese scorso e fino all’il marzo prossimo, ha avuto effetti positivi rispetto ai gravi problemi e disagi da noi subiti ed evidenziati in precedenza sia alle forze dell’ordine che al Sindaco.

Da tempo infatti noi residenti e responsabili degli enti della zona lamentavamo e denunciavamo la musica troppo alta in piena notte e i frequenti atti di vandalismo — deiezioni sui muri, per strada e tra le auto, lattine, bottiglie rotte, bicchieri di birra spesso non svuotati e rifiuti abbandonati ovunque, tutto documentato da foto e video — i cui autori apparivano visibilmente alterati dopo analoghi “eventi” e una volta usciti dal bar a notte fonda.

Ebbene, parte di questi atti che in seguito alla limitazione dell’orario di apertura del bar non si verificavano quasi più, sono stati ripetuti di proposito durante la notte tra venerdì e sabato scorsi, in particolare con il volume della musica alzato intenzionalmente sotto le case e accanto ad edifici abitati da famiglie anche con figli piccoli e da persone che, dopo il lavoro, chiedono solo il rispetto del lolro diritto al riposo dopo mezzanotte.

A lasciarci sbalorditi è il fatto che la polizia locale, il cui intervento è stato più volte chiesto da residenti esasperati, perché intervenisse a fermare l’azione di disturbo della quiete pubblica causato dall’assembramento di tante persone raccolte in uno spazio ridotto per ascoltare musica assordante, ha effettuato un rapido sopralluogo per poi andarsene senza aver in alcun modo accertato l’eventuale violazione di norme del regolamento di polizia urbana adottato dal Comune di Trento nel 2018. Regole che subordinino la possibilità di realizzare manifestazioni come questa al rilascio di apposite autorizzazioni. Senza tali autorizzazioni chi organizza ugualmente questi eventi dovrebbe essere sanzionato. Ma questo non è avvenuto.

Vorremmo quindi sapere se tali autorizzazioni sono state chieste e rilasciate. Ma anche se vi fossero è intollerabile che non sia stato impedito il protrarsi fino alle 2 di notte di una manifestazione che ha diffuso musica in piazza a tutto volume accanto ad abitazioni del centro storico. Ancor più intollerabile è il fatto che pur avendo contezza delle lamentele, delle proteste, degli esposti e delle vere e proprie denunce giudiziarie che erano state ripetutamente da noi presentate, le forze dell’ordine e la polizia locale non abbiano né sorvegliato l’area nelle ore della movida a scopo precauzionale né effettuato controlli. Nulla.

Alla luce di ciò non possiamo che stigmatizzare pubblicamente questa omissione di intervento da parte delle forze incaricate di garantire la quiete pubblica, omissione che apre la strada alla possibilità di organizzare ogni volta che si vuole eventi come questo.

Per questo non possiamo che chiederVi di adottare al più presto misure adeguate affinché simili “provocazioni” non si ripetano. Senza dimenticare che il presidio di questa zona con guardie giurate, previsto dal progetto elaborato dal Comune e finanziato dalla Provincia, sarà attivato solo a partire da giugno, solo per un anno e solo — così è stato spiegato — nelle ore pomeridiane e serali. Non, quindi, nelle ore notturne. Temiamo, anzi, siamo pressoché certi che con un progetto così impostato e la riapertura tra meno di un mese del bar La Scaletta fino a notte fonda, i problemi e i gravi disagi da noi denunciati si ripresenteranno puntualmente.

Non è accettabile che il diritto primario alla quiete pubblica, condizione indispensabile perché i cittadini e le loro famiglie possano riposare di notte, sia subordinato alla pur legittima e comprensibile esigenza degli studenti universitari di Trento di divertirsi fino a tarda ora. Auspichiamo quindi la piena condivisione di questo elementare diritto al rispetto e soprattutto chiediamo che esso venga tutelato da chi esercita la responsabilità di garantire l’ordine pubblico, l’osservanza delle regole basilari della convivenza civile e la sicurezza.

Concludiamo offrendo la nostra disponibilità a discuterne ancora, ma non a sopportare ulteriormente “eventi” come quello permesso nella notte la settimana scorsa. Rendendo pubblica questa nostra lettera sollecitiamo il Vostro intervento confidando che nell’interesse di tutti saranno individuare e messe in atto soluzioni che evitino il ripetersi di queste situazioni.

 

 

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