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ANARCHICI TRENTINI: BORGA, LA PAT E’ INFORMATA CHE “LA SEDE” E’ PRESSO UNITN?

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17.10 - martedì 11 aprile 2017

(Fonte: Rodolfo Borga) – Periodicamente la stampa locale riporta perentori inviti a non tollerare oltre i comportamenti violenti e prevaricatori degli anarchici trentini.

Quel che un po’ stupisce è che tali inviti provengano da persone che rivestono ruoli di non scarso rilievo nella gestione dell’ordine pubblico.

Ad esempio, il precedente Commissario del Governo, nel pronunciare nel gennaio 2016 il suo discorso di commiato, affermava testualmente: “Questo è un fenomeno prettamente trentino. Nel 2009 il gruppo degli anarchici era solo a Rovereto, con Passamani capo. Quello che all’epoca era un gruppetto a Trento, ora ha una vera e propria sede”.

Nel dicembre 2015 il Questore, in occasione della conferenza di fine anno, affermava, invece, con riferimento ad anarchici et similia: “Sono personaggi nati, cresciuti e tollerati in questa realtà, molti sono anche figli della “Trento bene”, con una presunzione d’impunità”.

Oggi il Questore torna in argomento, invitando la società trentina a smettere di tollerare gli anarchici, “quasi fossero ragazzacci”.

Inviti di tale tenore non possono non suscitare stupore, proprio perché provenienti dai massimi responsabili dell’ordine pubblico a livello locale, che, pur senza far nomi, con tutta evidenza si rivolgono a chi in Trentino riveste responsabilità politiche ed amministrative di un certo rilievo.

In particolare si rileva come la sede cui faceva riferimento il Commissario del Governo si trova, come noto a tutti, all’interno della Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento in via Verdi.

E ciò senza che né il Rettore, né il Sindaco di Trento, né, infine, la Provincia, che pure con l’Università qualcosa ha a che fare, abbiano non soltanto fatto, ma neppure mai detto nulla.

Gli anarchici si sono fatti da anni la sede occupando una sala dell’Università e nessuno dice nulla.

Poi però, in oggi occasione in cui gli anarchici si rendono responsabili di atti di violenza, le condanne si sprecano: comunicati stampa su comunicati stampa, la democrazia, il rispetto, la legalità e bla, bla, bla.

Il sottoscritto consigliere ha presentato nel gennaio dello scorso anno una mozione per impegnare la Giunta a sollecitare il Rettore, la cui Università è interamente finanziata dalla Provincia, a ripristinare la legalità.

Nessun passo è stato però fatto, secondo quanto risulta all’interrogante, che ovviamente non mette in discussione il diritto a manifestare (laddove idee da manifestare vi siano) degli anarchici o di chiunque altro, ma soltanto rilevare come per tutti (anarchici compresi) dovrebbero valere le medesime regole che disciplinano il vivere civile per tutti i comuni mortali.

Quelli, ad esempio, che non hanno tempo da perdere in occupazioni, cortei, manifestazioni varie ed altre analoghe iniziative, perché debbono o comunque vogliono lavorare o studiare seriamente, per loro volontà o perché non appartengono che, per condivisibile scelta o per ragioni di carattere economico, i figli non li vogliono o possono mantenere fino ad età adulta inoltrata.

Quanto sopra premesso, il sottoscritto consigliere

 

interroga il Presidente della Provincia al fine di sapere

 

a) se è a conoscenza che la “sede” degli anarchici trentini si trova in un’aula occupata abusivamente dell’Università in via Verdi;

b) se è mai stato contattato il Rettore, anche in esito alle pubbliche denunce di Questore e Commissario del Governo, per sollecitare il ripristino della legalità nell’Ateneo;

c) se a fronte dei ripetuti interventi di Questore e Commissario del Governo sul tema degli anarchici, la Giunta ha mai avuto qualche contatto al riguardo.

 

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:

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