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ABROGAZIONE VOUCHER: DIVINA, CONSEGUENZE NEGATIVE PER LAVORATORI E FAMIGLIE

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18.00 - mercoledì 12 aprile 2017

(Fonte: Sergio Divina) – Per mesi si è parlato della crescita esponenziale dei voucher e della conseguente necessità di intervenire legislativamente per riportare lo strumento dei buoni-lavori alla cornice normativa ed allo spirito con cui era stato introdotto nel nostro ordinamento dalla riforma Biagi, ovvero facilitare taluni settori nel ricorso a manodopera occasionale e, al contempo, regolarizzare le prestazioni temporanee e accessorie, fino ad allora attività sommerse.
I voucher erano uno strumento contrattuale indispensabile per il settore turistico, alberghiero, per quello ricettivo, per l’agricoltura e, soprattutto, per le famiglie che necessitano di supporto per accudire i propri figli o i propri familiari anziani e/o malati.

E’ stato l’ampliamento progressivo negli anni, fino alla riforma contenuta nella legge n.92 del 2012 (c.d. riforma Fornero del lavoro) e poi nel decreto legislativo n.81 del 2015 (attuativo della riforma jobs act), che ha permesso, di fatto, il ricorso al lavoro accessorio per qualsiasi tipologia di attività contribuendo al loro uso distorto ed al loro abuso.

Ma a nulla di tutto ciò ha pensato il Governo, varando l’abrogazione tout court dei voucher. Non ha valutato le inevitabili conseguenze negative per le tante famiglie, i numerosi lavoratori e le svariate imprese per cui tale tipologia contrattuale rappresenta un fondamentale sistema di retribuzione. Non ha calcolato l’ineluttabile aumento del lavoro nero. Non ha considerato –sebbene riconosciuto in passato dallo stesso Ministro del lavoro- che l’impiego dei voucher doveva essere ridimensionato e non già eliminato.

La preoccupazione, unica e principale, del Governo, invece, è stata quella di impedire l’indizione del referendum popolare, a seguito del nulla osta della Corte Costituzionale dello scorso 11 gennaio. E così, ha legiferato d’urgenza per la cancellazione totale dei voucher, in maniera talmente frettolosa da trascurare il vuoto normativo creato rispetto alla prevista proroga di utilizzo, entro la fine dell’anno, dei buoni già acquistati alla data di entrata in vigore del decreto (17 marzo 2017).

Una improvvisazione che connota il decreto-legge di diversi profili di incostituzionalità, evidenziati dalla Lega Nord nella pregiudiziale presentata e respinta alla Camera e che ripresenteremo al Senato. Le nostre proposte ed emendamenti sono finalizzate ad assicurare una cornice di legalità alle prestazioni di lavoro occasionale, ripristinando i voucher per settori specifici, come appunto il lavoro stagionale in agricoltura o l’assistenza domiciliare, e riaffermando la previgente normativa per il loro utilizzo fino al prossimo 31 dicembre 2017.

Ci rammarica, infine, che nessuno tra i tanti colleghi che sbandierano la propria politica di contrasto al sommerso e di sostegno alle famiglie abbia puntato il dito contro il rischio di tale abrogazione ed auspichiamo che possano ravvedersi durante l’esame finale in Senato invece che sostenere l’ipotesi di voto di fiducia.

 
sen. Sergio Divina

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