Trento poteva essere una smart city, invece sembra tornare di moda il proibizionismo anni 20.
Ecco ennesimo atto di involuzione per una città che non sa e non vuole più far stare assieme le varie componenti che la vivono. Una nuova maggioranza all’orizzonte che cavalca un’ ordinanza per impedire di consumare alcol, come la panacea di tutti i mali. Ma sono interventi come questi che fanno arretrare la capacità di una città di affrontare i propri limiti e le proprie potenzialità.
Si dovrebbe investire di più in cultura, fare più prevenzione contro l’abuso di alcol, raddoppiare i vetri delle finestre dei residenti e pensare a veri e proprio spazi per lo svago ad hoc pe le gli studenti. Si fanno invece scelte demagogiche e non innovative, almeno fino che si è all’ opposizione o se si è in maggioranza ma si vuole cavalcare il mal contento guardando a nuove geometrie. Stiamo tornando indietro alla logica della città vetrina e della periferizzazione di chi vuole viverla fuori dagli schemi predefiniti.
Jacopo Zannini Consigliere Centro storico piedicastello