Non è stata la Lega da Milano a decidere di rompere l’asse di collaborazione con il Centrodestra in Alto Adige ma il segretario locale Bessone a richiedere di imboccare questa strada: e ciò a fronte della leale collaborazione che invece nel vicino Trentino tutte le forze civiche e i partiti nazionali del Centrodestra (penso a Fratelli d’Italia e Forza Italia) hanno assicurato al candidato della Lega Fugatti.
Le motivazioni addotte dal segretario Bessone sono debolissime e dimostrano una scarsa esperienza politica: oltre a indebolire tutta la Comunità italiana nella eventuale trattativa che ci potrà essere con la Svp rilancia il concetto su cui da sempre si sono arenati il Pd e i fuoriusciti dal Centrodestra: bisogna rendersi graditi a via Brennero per essere scelti come partner. Infatti non viene citato un solo tema per cui gli Italiani dovrebbero sentirsi rassicurati nel votare Lega per non disturbare il rapporto possibile con l’SVP non fondato su un confronto ma su un prostrarsi.
Chiedere poi al Centrodestra che ora la Lega altezzosamente evita di essere appoggiati dopo le elezioni sa di presa in giro. Non sappiamo se questa stessa proposta indecente la abbiano rivolta anche ai secessionisti dei Freiheitlichen con cui già la Lega nel passato si era alleata prima dell’avvento di Salvini. Perché la classe dirigente a Milano è cambiata ma a Bolzano è la stessa di allora.
La Lega di Bessone si ricreda: rompere ora il Centrodestra per scegliere la via della trattativa separata e debolissima con la Svp li renderà il nuovo Pd, senza potere contrattuale per fissare paletti che solo in un Centrodestra unito da cinque/sei consiglieri avrebbe avuto.
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Alessandro Urzì
Consigliere provinciale de L’Alto Adige nel cuore