News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

UOMO FERITO DA ORSO: CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO, GLI INTERVENTI IN AULA OGGI

Scritto da
12.48 - lunedì 24 luglio 2017

(Fonte: Consiglio provinciale Pat) –  Confronto informale sull’aggressione dell’orso a Terlago. Il resoconto degli inteventi in aula.

 

*

Il presidente Dorigatti interpretando le richieste delle Minoranze, ha quindi dato la parola, “in maniera informale e nell’ambito di una seduta non ufficiale” all’assessore Michele Dallapiccola affinché informi sull’incidente tra uomo e orso accaduto sabato sera attorno alle 19.00 a Terlago. L’assessore ha fatto la cronaca dell’aggressione, così come apparsa sui quotidiani locali, definendo l’episodio una “fotocopia di quello accaduto a Cadine”, zona in cui l’allerta è di fatto nota. Il malcapitato riferisce di aver visto un solo esemplare ed in base alle indicazioni di dimensione si suppone sia una femmina. Di fatto il monitoraggio dice che la zona è il crocevia di sei femmine e il personale ha raccolto campioni di pelo utili all’identificazione genetica dell’animale. Un comportamento anomalo che può essere attribuito al noto esemplare Kj2, ma anche ad un altro soggetto. L’ordinanza di cattura è ancora attiva perché noi possiamo agire solamente su un soggetto facendo leva sulla pubblica incolumità. Naturalmente abbiamo riattivato, a seguito di questa infausta vicenda, i rapporti con il Ministero per avere questa opportunità. L’unico meccanismo amministrativo per rimuovere un certo numero di soggetti è appunto quello della pubblica incolumità. Ogni orso è schedato e ogni episodio codificato e il responso di natura genetica ci indicherà quale sia il soggetto da rimuovere e con quale modalità e procedura.

Il consigliere Giacomo Bezzi (Forza Italia) si è detto molto preoccupato dell’immobilismo della Provincia per una situazione che è degenerata. Il progetto europeo prevedeva l’allargamento degli orsi sul territorio alpino, ma evidentemente qui stanno troppo bene, ma a questo punto sono però diventati troppi, ha aggiunto. Non mi aspetto e non vorrei che questi animali venissero ammazzati, bensì spostati perché non è pensabile lasciarli in libertà. Qui manca la prospettiva politica e la visione di questo progetto perché ogni anno la popolazione di plantigradi aumenta di una decina di esemplari: cosa accadrà tra cinque anni? Occorre negoziare con Roma, perché la gestione secondo la procedura descritta dall’assessore non risolve la questione. “Credo che se non ci fosse una persona all’ospedale questa sembrerebbe una barzelletta”, ha detto Maurizio Fugatti (Lega nord): un orso rilasciato ha perso il collare e dopo un anno e mezzo quest’orso forse è responsabile di una simile azione aggressiva. Se si proverà che l’esemplare che ha aggredito l’uomo sabato scorso è lo stesso di un anno e mezzo fa, voi sarete responsabili per non avere garantito la sicurezza ai cittadini, ha aggiunto. La procedura, ha chiarito, prevede tre opzioni: la cattura con rilascio, la cattura con captivazione permanente e l’abbattimento. Voi avete optato per la prima perché avete ritenuto che fosse preferibile rilasciare l’esemplare perché aveva dei cuccioli, piuttosto che preoccuparvi dell’incolumità pubblica.

Un progetto che avrebbe dovuto portare un contingente di quaranta o cinquanta esemplari sulle Alpi orientali, ha notato Rodolfo Borga (Civica) ed “è del tutto evidente che la situazione vi è sfuggita di mano”. Per quale ragione, ha chiesto,  lo Stato dovrebbe dare la gestione di una situazione di questo genere, dal momento che l’avete gestita male ed è evidente che la questione non vi interessi. Non vi siete occupati delle numerose sollecitazioni che vi abbiamo posto con documenti di mozione e interrogazione e ora dite che volete una norma di attuazione? Chi ha avviato questo progetto deve sapere che esiste la consistenza obiettiva: non possiamo ospitare un numero illimitato di orsi e lupi sul nostro territorio perché superata una certa soglia la convivenza non è sostenibile. Il problema prima che politico è culturale, ha concluso: per me prima di tutto viene l’uomo.

Filippo Degasperi (5 Stelle) si è chiesto se la presenza dell’orso sia davvero una risorsa per il territorio trentino oppure se rappresenti un problema. In ogni caso si dovrebbe inchiodare alle proprie responsabilità chi ha curato la gestione del tema, ha aggiunto. “Prima di chiedere maggiore autonomia” ha suggerito il consigliere, “sarebbe opportuno dimostrare le capacità della gestione sul campo, a differenza di quanto si è potuto fare fin qui”. C’è un problema, sicuramente, ha detto, visto che il progetto iniziale prevedeva solo quaranta, sessanta soggetti e che non c’è stata una gestione del progetto comune con altri territori limitrofi: come potete pretendere da Roma maggiore autonomia sul tema?

La cattiva gestione del progetto orso è stata uno dei motivi della mia espulsione, ha detto Walter Kaswalder (Misto) che vorrebbe alcune risposte sul numero degli esemplari, sul numero delle persone impiegate, sulle risorse impiegate nella gestione e sui risarcimenti pagati in questi anni. Infine, Kaswalder ha toccato anche l’enorme problema del lupo, ampiamente sottovalutato, sul quale sarebbe interessante capire l’orientamento della Provincia. “Se non è in grado di gestire la questione si dimetta”, ha detto rivolto all’assessore Dallapiccola.

Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) ha detto di avere smesso da tempo di protestare perché negli anni è rimasto inascoltato su questo tema: “l’orso in numero così alto rappresenta un pericolo per il nostro territorio e purtroppo la verità è che questo governo ha fallito clamorosamente. Io mi limito a rappresentare la preoccupazione dei trentini e non dico altro”, ha terminato.

Claudio Cia (Misto) ha condiviso le preoccupazioni dei colleghi e, in merito all’episodio di sabato, il fatto che la persona sia stata aggredita alle spalle. Se questo fatto è “la fotocopia” di quello avvenuto un anno e mezzo fa, significa che non è stato fatto nulla per evitarlo. Inoltre, se fosse confermata l’informazione che gli esemplari sul nostro territorio sarebbero addirittura un centinaio, ben si comprende che siamo di fronte ad un’emergenza. La gente ha paura di frequentare i boschi, ma a cosa avete destinato il Trentino, ha chiesto? Qualcosa dobbiamo fare sicuramente, ha aggiunto e non comprendo perché il problema esista solo qui in trentino.

Walter Viola (Progetto Trentino) ha percorso le tappe del progetto Life Ursus dal lontano ’96 ad oggi: ripopolare un’area antropizzata come il Trentino, ben diversa dalla Slovenia, è sicuramente complesso, ha osservato. La convivenza con questo animale è difficile e la selezione naturale non c’è più: se non si arriva ad una modalità diversa di gestire i due fenomeni (orso e lupo) la selezione la farà la comunità. Oggi qualche decisione urgente è assolutamente doveroso prenderla, ha concluso.

Dallapiccola è intervenuto nuovamente a conclusione, condividendo quasi tutto quello che è stato detto, per l’interpretazione della rabbia e della preoccupazione della gente trentina emersa dalle parole dei consiglieri. Il progetto del ’96, avviato dall’allora Giunta Andreotti, presenta effettivi problemi, ha ammesso. Noi, chiedendo maggiore autonomia, chiediamo di poter agire in via ordinaria, non solo straordinaria, ha spiegato. Quanto ai numeri, Dallapiccola ha definito una “bestialità” il dato cui fa riferimento il consigliere Cia e ha aggiunto che il numero degli esemplari morti e quello dei nati si eguagliano. Infine, l’assessore ha elogiato il personale che si occupa dell’argomento, rispettoso delle persone, dell’animale e dell’immagine della provincia nel contesto nazionale e internazionale.

 

 

 

 

Foto: archivio Pat

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.