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UNTERBERGER (SVP) * NAVE DICIOTTI: ” LA POLITICA DEI MUSCOLI HA MOSTRATO LA SUA INEFFICACIA, L’AGGRESSIVITÀ NON HA PORTATO AD ALCUN VANTAGGIO CONCRETO “

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12.58 - mercoledì 12 settembre 2018

“Questo modo di intendere la diplomazia internazionale non ci convince ed è poco efficace.” Così intervenendo in aula la senatrice Svp Julia Unterberger, nell’informativa del Presidente Conte sulla vicenda della nave Diciotti.

 

 

“L’aggressività mostrata dall’Italia con la Diciotti e in altre occasioni – ha proseguito Julia Unterberger- non ha portato ad alcun vantaggio concreto. Semmai si sono fatti dei passi indietro, con la ricollocazione non più obbligatoria dei richiedenti asilo tra i paesi europei.

Non ci serve andare a braccetto coi paesi di Visegrad. Adesso bisogna invece lavorare per la stabilizzazione della Libia, per evitare che ricomincino con forza le partenze. Perché da più di un anno l’emergenza è finita, gli sbarchi sono diminuiti dell’80% e a giugno si contavano più arrivi in Spagna che in Italia.

Le istanze italiane sono sacrosante, ma nei discorsi del Governo quello che manca sempre è una parola sull’integrazione.

La Provincia di Bolzano ci sta lavorando, con un progetto che collega prestazioni sociali a reale volontà di integrazione. Ci vogliono anche interventi di questo genere e non gesti eclatanti. E ci vuole soprattutto un’opera costante di responsabilizzazione dell’Europa, di lavoro sull’Africa e con l’Africa.

Che il Governo corregga allora la rotta e lavori in maniera più credibile per difendere davvero le esigenze e le istanze dell’Italia.”

 

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„Diese Art der internationalen Diplomatie ist weder überzeugend noch zielführend“: Dies die Stellungnahme von Svp- Gruppensprecherin Julia Unterberger, nachdem Ministerpräsident Giuseppe Conte heute im Parlament über die Ereignisse um die Flüchtlinge auf dem Schiff „Diciotti“ berichtet hat.

„Die Vorgangsweise Italiens hinsichtlich der ‚Diciotti‘-Flüchtlinge und auch bei ähnlichen Anlässen hat zu keiner konkreten Verbesserung der Situation geführt“, unterstreicht Julia Unterberger. Im Gegenteil, es seien sogar Rückschritte gemacht worden: „Etwa mit der nicht mehr verpflichtenden Aufteilung der Asylsuchenden in den EU-Staaten.“

Es bringe nichts, sich mit den Visegrád-Staaten zu verbünden und einen antieuropäischen Kurs einzuschlagen. Seit über einem Jahr sei die kritische Situation ja überwunden: 80 Prozent weniger Menschen haben die italienischen Küsten erreicht, im Juni seien in Spanien mehr Ankünfte als in Italien gezählt worden.

„Jetzt muss jetzt daran gearbeitet werden, Libyen zu stabilisieren“, meint Julia Unterberger. „Dies um zu vermeiden, dass sich wieder große Flüchtlingsströme auf den Weg machen.“

Die Anliegen Italiens gegenüber Europa seien natürlich gerechtfertigt, jedoch was in den Äußerungen der Regierung fehle, seien Worte zur Integration.

Ein Beispiel für diese könne das Land Südtirol sein: „Eine neue Maßnahme sieht die Koppelung von Sozialleistungen an den tatsächlichen Willen zur Eingliederung vor“, sagt Julia Unterberger.

Es brauche genau solche Maßnahmen – und nicht irgendwelche Handlungen, die nur Aufsehen erregen.

„Und es braucht vor allem eine beharrliche und kontinuierliche Sensibilisierung, damit sich Europa seiner Verantwortung bewusst wird, für und mit Afrika zu arbeiten.

„Die Regierung soll ihre diesbezügliche Ausrichtung ändern“, betont Julia Unterberger, „und gegenüber Europa auf glaubwürdige Art und Weise agieren, um den Bedürfnissen und Notwendigkeiten Italiens wirklich gerecht zu werden.“

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