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UNIMPRESA * CONTI PUBBLICI: « NIENTE SPENDING REVIEW, TRA IL 2019 E IL 2022 DALLE CASSE DEL TESORO USCIRANNO 75 MILIARDI DI EURO IN PIÙ RISPETTO AL 2018 »

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14.12 - venerdì 26 aprile 2019

Conti pubblici: Unimpresa, niente spending review, tra 2019 e 2022 +75 mld uscite. Operazione Fact checking sul Documento di economia e finanza appena approvato dal consiglio dei ministri. Addio ai tagli: le uscite del bilancio dello Stato saliranno sistematicamente nel quadriennio in esame di rispetto al 2018: in crescita la spesa corrente di 68 miliardi, ferma al palo quella per investimenti che passerà da 58 a 65 miliardi.

Niente spending review sui conti pubblici. La spesa statale crescerà progressivamente nei prossimi quattro anni: tra il 2019 e il 2022, dalle casse del Tesoro usciranno, in tutto, 75 miliardi di euro in più rispetto al 2018. Salirà di 36 miliardi (+13%) la spesa per le pensioni e di oltre 11 miliardi (+14%) quella per le prestazioni sociali, di 3 miliardi (+2%) quella per gli stipendi dei dipendenti pubblici, di oltre 6 miliardi (+4%) l’esborso per forniture e servizi. Questi i dati principali dell’operazione fact checking realizzata dal Centro studi di Unimpresa sul Documento di economia e finanza approvato il 9 aprile dal Consiglio dei ministri, secondo la quale aumenterà anche la spesa per interessi sul debito di 8,7 miliardi (+13%) e la sanità subirà un aumento di oltre 7 miliardi (+6%). “La spesa pubblica andrebbe tagliata seriamente: dalla lotta agli sprechi, che continuano a pesare sulla fiscalità generale, possono essere trovate le risorse per ridurre il peso delle tasse sulle famiglie e sulle imprese” commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. “Se non si interviene seriamente, i conti dello Stato resteranno in costante squilibrio finanziario e non si riusciranno mai a trovare le risorse per tagliare le tasse che deve restare la priorità di questo governo e di quelli futuri” aggiunge il presidente di Unimpresa.

Secondo l’analisi del Centro studi dell’associazione, realizzata sulla base del Def del 9 aprile scorso, il totale delle uscite si attesterà a 869,7 miliardi nel 2019, a 894,9 miliardi nel 2020, a 912,2 miliardi nel 2021 e a 929,1 miliardi nel 2022. Complessivamente, rispetto al 2018, quando il bilancio si è chiuso con uscite pari a 853,6 miliardi, ci sarà un incremento della spesa di 75,5 miliardi (+8,85%). Saliranno le uscite correnti per complessivi 60,8 miliardi (+8,66%) e subirà un incremento anche la spesa per il servizio del debito pubblico (interessi passivi) pari a 8,7 miliardi (+13,48%). In lieve crescita, invece, la spesa in conto capitale ovvero la voce che riguarda gli investimenti pubblici, specie quelli in infrastrutture e grandi opere: lo Stato spenderà poco e ci sarà un leggero aumento di 6,6 miliardi (+11,39%).

Le uscite correnti saliranno di 68,8 miliardi (+8,66%): dai 795,2 miliardi del 2018 si arriverà progressivamente agli 864,1 miliardi del 2022: in salita la voce degli stipendi dei dipendenti pubblici: dai 171,8 miliardi del 2018 ai 174,8 miliardi del 2022 con in incremento complessivo, nel quadriennio in esame, di 3,1 miliardi (+1,77%). Quanto alla spesa per forniture e servizi, l’aumento sarà di 6,1 miliardi (+4,25%) da 143,8 miliardi a a 149,9 miliardi. Per quanto riguarda il welfare, è prevista una salita della spesa per le pensioni di 36,3 miliardi (+13,52%) e di 11,8 miliardi (+14,81%) per le prestazioni sociali. Salirà anche la spesa sanitaria che nel 2018 si è attestata a quota 115,4 miliardi: nel 2019 arriverà a 118,1 miliardi, nel 2020 a 119,9 miliardi, nel 2021 a 121,3 miliardi, nel 2022 a 123,1 miliardi per un incremento totale di 7,6 miliardi (+6,62%).

 

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