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TRANSDOLOMITES * RISCHIO INFILTRAZIONI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA: « IN TRENTINO SERVE UN’ECONOMIA SANA E INVESTIRE IN INFRASTRUTURE »

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16.36 - giovedì 1 agosto 2019

A seguito del dibattito che si è acceso a riguardo delle presunto rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata in Trentino, a nome di Transdolomites sono a inviare la posizione di Transdolomites.

Per combattere la criminalità organizzata, serve un’economia sana e per fare economia sana serve investire anche in infrastruture.

Quando si parla di investimenti per la realizzazione di infrastrutture pubbliche, una delle resistenze che si attivano è il pensiero che tali appalti diventi appetibili alla criminalità organizzata.

Timore che abbiamo raccolto ad es. anche nel caso della proposta che prevede di realizzare una nuova ferrovia nelle valli dell’Avisio per collegare Trento con Penia di Canazei.

A pelle è una critica destinata a raccogliere consensi ma se analizziamo meglio la questione, Transdolomites è di diverso avviso.

Il rischio zero non esiste, ma se gli organi di controllo lavorano in modo efficace e se vi è collaborazione sul territorio, questo rischio si riduce di molto.

C’è una seconda considerazione che invece ritemiamo più importante ossia il fatto che è ancora scarsa la percezione che alla criminalità organizzata interesse lavorare sotto traccia, nel silenzio.

Essa trova le sue migliori occasioni per fare affari nelle situazioni di difficoltà economica, di grave situazione finanziaria delle aziende e soprattutto di sacra consapevolezza dei cittadini delle condizioni che favoriscono tale genere di infiltrazioni.

Il settore del turismo è un po’ come il miele per gli orso, e nel settore del turismo, es in valle di Fassa sono parecchie le aziende a causa della loro bassa redditività rischiano di entrare nel mirino di che invece ha necessità di “ lavare “ gli ingenti capitali derivanti dal malaffare.

Rilevare aziende in difficoltà per massimizzare la redditività dei loschi affari per poi abbandonarle al proprio destino come delle arnie vuote è il metodo che persegue l’attività criminale.

La risposta che noi vediamo a tale tipo di situazione è che sia prioritario investire per ridare redditività alle aziende, per generare insomma economia sana. Non investire e lasciare i territori alla merce del proprio destino è il più bel regalo che si possa fare alla criminalità organizzata sia essa mafia , andragheta, camorra o altro. L’ente pubblico ha l’obbligo morale di investire ed è questo uno dei tanti motivi che noi riteniamo debbano essere considerati per valutare la proposta di una nuova ferrovia tra Trento e Penia così come le altre previste nel territorio dolomitico.

Ferrovia significa rimettere in moto un’economia turistica che arriverà al capolinea se non saprà fare un vero salto di qualità nell’offerta della qualità turistica. E la ferrovia riteniamo sia la vera strada da percorrere.

Rifletta molto bene il Governo provinciale, gli imprenditori del turismo, le associazioni di categoria che li rappresenta , perché a parte la bellezza delle montagne le strutture alberghiere e impianti di risalita di alta tecnologia l’unico prodotto che da troppi anni si sta vendendo in tema di raggiungibilità e di offerta turistica è il gran bordello delle auto private.

È questo il fattore che fa crollare l’appetibilità delle località turistiche dolomitiche ed alpine ed questo fattore che da tempo mette fuori mercato questi territori.

Rimettere in marcia il carro del turismo attraverso gli investimenti ferroviari , ha il motivo di rimettere in salute l’economia, ridurre il degrado sociale che è figlio delle crisi economiche, e creare nuove condizioni per far sì che in montagna ritorni la convenienza dell’abitarvi anche senza sussidi pubblici.

Accendere una nuova luce sulla crescita economica , ambientale e sociale , è il migliore antidoto contro il diffondersi di un certo fenomeno criminale.

Il tutto associato ad una forte identità del territorio ben radicata nei residenti.

 

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Massimo Girardi
Presidente Associazione Transdolomites

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