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SINISTRA ITALIANA E LIBERI E UGUALI DEL TRENTINO * CENTRO SOCIALE BRUNO: ATTOLINI, « ESISTE IL SOSPETTO CHE LA RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA POSSA LASCIARE SPAZIO ALLA SODDISFAZIONE DI INTERESSI SPECULATIVI »

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20.20 - mercoledì 5 giugno 2019

In aprile il Centro sociale Bruno organizzò un’assemblea aperta per condividere con la cittadinanza le preoccupazioni per lo sfratto che pendeva sull’edificio e per individuare possibili soluzioni.

L’assemblea, molto partecipata e coinvolgente, aveva messo in luce quanto di positivo il Centro Sociale si era impegnato a fare in questi anni.

Sull’onda emotiva, ma sicuramente anche per una precisa logica sociale, culturale e politica, prendevo la parola per garantire tutto il mio appoggio assumendomi, tra l’altro, l’impegno di prendere appuntamento con il Sindaco di Trento, Andreatta, per discutere una possibile soluzione allo sfratto.

Come è noto, l’area ex-Italcementi ha diversi proprietari: Opera Bonomelli, Patrimonio del Trentino, Comune; la particella su cui sorge Bruno è di proprietà di Patrimonio del Trentino.

Nel PRG della città manca una visione omogenea per quell’area, non esiste ancora un progetto di piano, che da solo richiede anni, e i successivi passaggi richiederanno essi stessi tempi lunghi, per un’area divisa in quattro o cinque parti che partiranno separatamente (abitazioni, polo fieristico, parcheggio, Cibio, …).

Esiste il sospetto che la riqualificazione dell’area possa lasciare spazio alla soddisfazione di interessi speculativi: è necessario costruire nuove case a poche centinaia di metri da un’altra speculazione edilizia fallita miseramente, come le Albere?

Tutto ciò fa cadere l’idea che ci sia la necessità immediata di uno sfratto e lascerebbe il tempo al Comune di fare in modo di cercare di acquisire la proprietà, magari tramite una permuta con altri terreni (e perché no lo stesso Doss Trento, concesso al comune quarant’anni fa con la promessa che avrebbe costruito un ascensore, mai realizzato, per la salita al monumento?).

A quel punto, acquisito terreno ed edificio sovrastante, il Comune avrebbe due possibilità:
– concedere il diritto di superficie per 25 o più anni
– affittare a Bruno edificio e area per la cifra simbolica di 1 euro al mese.

Perché dovrebbe fare tutto questo?
– Perché il Centro Sociale Bruno è impegnato in una serie innumerevole di attività umanitarie, dai corsi di lingua italiana all’orto solidale; perché ospita laboratori di estremo interesse come l’officina delle biciclette (per citarne solo una), perché organizza eventi culturali di rilevo e di grande richiamo;
– perché il Centro Sociale Bruno è diventato negli anni una presenza rassicurante per qualsiasi persona di sinistra, di qualsiasi età, in quanto presidio per la solidarietà e la difesa dei diritti sociali e civili;
– perché il Centro Sociale Bruno ha operato un’operazione di restauro e riqualificazione di un edifico e delle sue pertinenze, ridando dignità e assegnando una funzione sociale importante e significativa ad una zona totalmente abbandonata e degradata. Questa azione si pone nettamente in controtendenza con la prassi tipica del “demolire e ricostruire” e deve, quindi, essere presa ad esempio.

Dopo un confronto con i rappresentanti del Centro Sociale, trovato l’appoggio di altre formazioni politiche (èVIVA, Futura, Possibile, Partito della Rifondazione Comunista, Verdi) avevo scritto al Sindaco per chiedergli un incontro durante il quale si potessero ipotizzare insieme i passi necessari per garantire al Bruno di potere rimanere in quell’edificio a tempo indeterminato.

Gli avremmo chiesto anche che considerasse, nel PRG per la città di Trento, l’ipotesi di fare di Bruno il centro di un’area destinata a studenti medi e universitari, a giovani e meno giovani, e dedicata ad usi sociali analoghi a quelli messi in campo dal Centro Sociale, anche gestiti da soggetti diversi.

Purtroppo il Sindaco non ha ancora trovato il tempo per incontrarci e anche ieri (telefono ogni lunedì mattina dal 4 maggio, data in cui scrissi per chiedere l’appuntamento) mi è stato detto che siamo in lista d’attesa.

Nel frattempo l’8 giugno si avvicina, così quel giorno sarò, assieme a molti altri, fisicamente presente al Bruno, in attesa di una risposta dell’amministrazione.

 

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Renata Attolini, segretaria provinciale di Sinistra Italiana e socia dell’associazione Liberi e Uguali del Trentino

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