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RIFORMA WELFARE ANZIANI: CAL, PARERE FAVOREVOLE CON OSSERVAZIONI

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08.21 - giovedì 21 settembre 2017

(Fonte: Ufficio stampa Consiglio delle autonomie locali) – Riforma del welfare anziani. Parere favorevole con osservazioni.

Tema di grande attualità oggi all’ordine del giorno del Consiglio delle autonomie locali che ha dato parere favorevole, con osservazioni, alla proposta di disegno di legge concernente “Riforma del welfare anziani.

Modificazioni della legge provinciale 28 maggio 1998, n. 6 e di altre disposizioni provinciali in materia di politiche sociali e di tutela della salute”.

Presente l’Assessore alla salute della PaT Luca Zeni, i lavori sono stati introdotti dal Presidente del Cal Paride Gianmoena.

“È una riforma attesa – ha detto Gianmoena – e per questo abbiamo convocato il Cal. Perché c’è la necessità di accelerare i tempi di un processo iniziato lo scorso anno. La società cambia – ha continuato Gianmoena – e la politica deve avere la capacità di leggere il futuro.

Ma mi preme sottolineare come questa sia una riforma partecipata e, di questo, va dato merito all’Assessore Zeni che ha ascoltato il territorio introducendo un sistema che ha coinvolto nelle decisioni i portatori di interesse.

La politica ha il dovere di prendersi a carico gli anziani e le persone non autosufficienti coinvolgendo attivamente le famiglie e garantendo alla comunità, e quindi al territorio, un ruolo importante.

Essere autonomi – ha concluso Gianmoena – non è un privilegio ma una responsabilità che passa anche attraverso riforme che mettono al centro la persona, riuscendo a garantire con nuovi modelli organizzativi la soddisfazione dei bisogni.

L’introduzione di “Spazio Argento” come nuovo soggetto specializzato nel settore welfare anziani costituito presso le Comunità, semplifica e agevola l’intera procedura, permettendo di stilare moduli personalizzati”.

Gianmoena ha quindi ringraziato per il lavoro svolto l’Assessore Stefano Bisoffi Presidente della Comunità della Vallagarina, la dottoressa Emanuela Piva Funzionario del Cal, l’Assessora del Comune di Trento Maria Chiara Franzoia, l’Assessora delle Comunità delle Giudicarie Michela Simoni, la dottoressa Maria Angela Zadra Responsabile del Servizio socio-assistenziale della Comunità Valsugana e Tesino e la dottoressa Federica Sartori Dirigente del Servizio Politiche sociali del Comune di Rovereto.

Ad entrare nel dettaglio è stato l’Assessore alle Politiche Sociali Stefano Bisoffi. “Abbiamo lavorato bene – ha detto Bisoffi -.

Un lavoro iniziato a gennaio del 2016 che va a modificare tre leggi. Il tavolo si è avvalso dei tecnici dell’Università Bocconi, ma è stato decisivo anche l’apporto dei soggetti che a vario titolo si occupano di anziani.

Con questo lavoro abbiamo puntato ad ottimizzare le risorse sia umane che finanziarie. Tenendo presente sempre una cosa: gli interessi della persona”.

Ha quindi preso la parola l’Assessore Luca Zeni che ha ripercorso le fasi che hanno portato alla riforma che vede dialogare sociale e sanità.

“Già con il primo tavolo – ha sottolineato Zeni – è apparso evidente come non si potesse procrastinare un intervento globale in questo settore. E lo abbiamo fatto insieme, in una condivisione degli obiettivi e delle azioni.

Uno degli obiettivi di questo disegno di legge – ha aggiunto – è quello di ampliare i servizi erogati dal territorio in alternativa alla casa di riposo. E in questo processo risulta decisivo l’apporto delle Comunità.

Un processo che viaggia di pari passo con la sostenibilità del sistema”. In merito al futuro delle Case di riposo, ha aggiunto Zeni, la Provincia non spinge per le fusioni, ma l’indirizzo è quello di favorire, anche con incentivi economici, le gestioni associate.

Numerosi gli interventi dall’aula che hanno colto il senso positivo della proposta di riforma. Sono stati chiesti anche chiarimenti sulla redazione dei piani sociali che saranno integrati con le valutazioni sul tema degli anziani.

Alcune domande sono state sollevate anche sul tema delle risorse. E su questo punto Zeni ha risposto che le Comunità saranno coinvolte, con la regia sui posti letto che rimane alla Pat, anche se in prospettiva si ragiona su una maggiore libertà delle Comunità basandosi sul numero degli anziani.

In merito alle questioni sollevate sulla gestione e sul numero del personale ogni situazione sarà valutata singolarmente.

Si tratta di una riforma importante che guarda al futuro in virtù di una serie di numeri che indicano la forte incidenza dell’invecchiamento delle persone in Trentino.

Ad oggi si stima che in Trentino circa 18.000 persone over65 siano in condizione di non autosufficienza e che all’incirca la metà di questi si trovino in condizione di solitudine o in carico alle famiglie, fuori quindi dal circuito pubblico di assistenza.

Le proiezioni demografiche del Servizio statistica della Provincia mostrano, inoltre, come il numero di over65 nel 2030 sarà di circa 150.700 persone (di cui 78.400 over75), mentre per il 2050 sarà di 193.400 persone (di cui 113.300 over75).

Sono cambiamenti che hanno generato nuove esigenze di cura che minano la sostenibilità del sistema e ne richiedono una maggiore flessibilità e capacità di presa in carico.

L’obiettivo della riforma è quello di mantenere il Trentino standard di livello nelle politiche di welfare per la terza età.

Attualmente questi servizi vengono erogati da soggetti diversi sul territorio: sono gli enti gestori di Residente Sanitarie Assistenziali, 16 Comunità e l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.

Un sistema complesso che spesso le famiglie, che necessitano di assistenza, comprendono con difficoltà. Per questo si è decisa una riorganizzazione che mette al centro la persona con una visione di insieme migliore e un unico interlocutore.

Per fare ciò si punta ad ottimizzare le risorse rafforzando l’integrazione tra sociale e sanità.

A tale scopo è stato istituito un gruppo tecnico allargato che, tra i vari soggetti, vede il coinvolgimento anche del Consiglio delle autonomie locali. Il gruppo ha formulato una proposta di riforma che prevede la costituzione per ogni Comunità di un soggetto locale specializzato nel settore welfare anziani.

Questo soggetto, denominato “Spazio Argento”, sarà il punto di riferimento unico per le persone anziane e le loro famiglie: diventerà il front office di tutte le esigenze sia socio sanitarie che socio-assistenziali degli anziani garantendo loro ascolto, informazioni, orientamento, presa in carico e monitoraggio dei servizi che vengono forniti.

Si occuperà anche di invecchiamento attivo, prevenzione con un ruolo di coinvolgimento e valorizzazione di tutte le risorse territoriali che a vario titolo si occupano e si preoccupano dell’anziano e della sua famiglia.

In sintesi la proposta di disegno di legge intende modificare la normativa attuale per prevedere la costituzione presso le Comunità di questo nuovo soggetto specializzato nel settore welfare anziani, denominato “Spazio Argento”.

Entrando nel dettaglio della nuova normativa, essa prevede che i Comuni esercitino obbligatoriamente in forma associata attraverso le Comunità i compiti e le attività in materia socio-sanitaria con riferimento all’area anziani.

Ogni Comunità istituisce un modulo organizzativo, denominato “Spazio argento”, per assicurare il governo integrato e unitario degli interventi socio-sanitari e socio-assistenziali a favore degli anziani e delle loro famiglie.

“Spazio argento” garantisce la presa in carico dell’anziano fragile e della sua famiglia elaborando il progetto individualizzato di intervento, tenendo conto delle valutazioni delle unità valutative multidisciplinari.

In questo senso viene sviluppata una “cartella socio-sanitaria” condivisa con l’Apss, le Comunità e le Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona.

Le linee guida di “Spazio argento” e le modalità per la messa a disposizione del personale alle dipendenze dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari vengono individuate dalla Provincia con il parere del Consiglio delle autonomie locali.

Il fabbisogno di posti letto da riservare ai cittadini residenti presso le singole strutture accreditate, le relative tariffe e le modalità di finanziamento vengono determinate dalla Giunta provinciale avvalendosi del rapporto delle Comunità.

Sul territorio provinciale vengono attuati moduli organizzativi integrati con i servizi sociali con le delibere attuative che vengono adottate dopo il parere del Cal.

L’obiettivo adesso è quello di licenziare il testo di legge già venerdì in Giunta provinciale per calendarizzare i lavori in aula a novembre, stanziando a dicembre un finanziamento che sostenga queste politiche.

 

 

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