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REFERENDUM VENETO – LOMBARDIA: CIA, UNA PROVA DI MATURITÀ DEMOCRATICA

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10.32 - lunedì 23 ottobre 2017

(Fonte: Claudio Cia) – Referendum in Veneto e Lombardia, Cia (Agire): “Prova di maturità democratica e di volontà politica”. Dai risultati dei Referendum sull’autonomia tenutisi in Veneto e in Lombardia emerge innanzitutto un dato importante e non scontato, ovvero una gran voglia di cambiamento da parte dei cittadini: è ormai chiaro che il modello di Regione a Statuto ordinario non è più attuale e che il futuro per il nostro Paese è a maggiore autonomia per le singole Regioni.

In Veneto è stato ampiamente superato il quorum fissato al 50 per cento più uno degli aventi diritto: ha votato il 57,2 per cento e tra loro il 98,1 per cento ha votato sì.

In Lombardia non era necessario raggiungere il quorum, ma è stata comunque superata la soglia ideale fissata dal governatore Maroni al 34 per cento, lo stesso risultato che ottenne il voto sulla riforma del titolo V della Costituzione nel 2001: ha votato il 38-39 per cento, e tra loro il 95,3 per cento ha votato sì.

Agire per il Trentino non può che congratularsi con i nostri vicini di Veneto e Lombardia per la prova di maturità democratica e di volontà politica.

Meno maturità democratica è stata dimostrata da chi ha definito questi referendum “inutili” in quanto consultivi, o chi rideva anzitempo ai dati dell’affluenza a mezzogiorno, senza ricordare che nessuna consultazione dei cittadini è inutile, perchè può confermare o stravolgere le percezioni di chi amministra o di chi fa opposizione, mettendo comunque un punto fermo nel confronto politico.

Soprattutto, seppur con esiti non vincolanti, sono state consultazioni organizzate con l’accordo del governo e con lo scopo di dare più forza politica nell’avviare una procedura prevista dalla Costituzione per chiedere maggiore autonomia nella gestione delle proprie risorse e che il governo non è obbligato a concedere.

Ovviamente questa partita, pur non riguardandoci direttamente, porta con sé una sfida anche per le Regioni a Statuto speciale: nel momento in cui si dovesse intraprendere un percorso di tipo federalista, il Trentino non può rischiare di rimanere in fondo alla fila a guardare.

Di conseguenza dobbiamo tornare allo spirito degasperiano che ha caratterizzato le nostre radici e la nostra cultura, per cercare di rafforzarci contro il centralismo impostoci in questa legislatura, al quale purtroppo è seguita un’accondiscendenza spietata da parte della maggioranza di governo provinciale.

 

 

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Cons. Claudio Cia

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