Estate 1943. Da quando l’esercito alleato sbarca coi primi mezzi in Sicilia, il comando americano per la guerra psicologica comincia a lavorare per diffondere tra gli italiani la convinzione che gli Alleati sono “i buoni”, i liberatori. Lo faranno attraverso i giornali e, soprattutto, la radio, utilizzando quel che resta delle apparecchiature dell’Eiar in gran parte distrutte dai tedeschi durante la ritirata.
A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 17 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Silvia Salvatici. La prima stazione che comincia a trasmettere nell’Italia liberata è Radio Palermo, con diffusione regionale.
Seguita, dopo l’8 settembre, da Radio Bari che raggiunge il Nord Italia e l’altra sponda dell’Adriatico.
Vi convergono intellettuali e scrittori antifascisti fuggiti da Roma, che insieme alla musica e all’intrattenimento, inviano in tutta Italia, notizie dal fronte, messaggi ai partigiani e inviti al sabotaggio del nemico. In pochi mesi, a seguito dell’avanzata alleata iniziano le trasmissioni Radio Napoli, Radio Roma, Radio Firenze.
Tramettono agli italiani un nuovo stile nel giornalismo e la passione per lo swing e formano i talenti che diventeranno i protagonisti dell’intrattenimento e dell’informazione nazionale della nuova Rai, dopo la Liberazione.