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QUESTURA DI TRENTO * FURTI DI AUTOVETTURE: « TRE CITTADINI ALBANESI ED UNA DONNA ITALIANA ARRESTATI PERCHÉ RITENUTI RESPONSABILI DI RAPINA E DI RICICLAGGIO »

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11.25 - giovedì 4 aprile 2019

Importanti risultati contro i furti di autovetture. Scoperti gli autori di una rapina ad uno straniero nei giorni dell’Adunata Nazionale degli alpini.

Continua l’azione incessante di contrasto alla criminalità voluta dal Questore Garramone.

Tre cittadini albanesi ed una donna italiana sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Trento, perché ritenuti responsabili di rapina e di riciclaggio.

Nel corso dell’operazione scattata alle prime luci di martedì 12 febbraio, la Squadra Mobile di Trento, diretta dal Vice Questore Salvatore Ascione, in esecuzione all’’ordine di custodia cautelare in carcere, M. B. albanese del 1976 e notificato in carcere a Busto Arsizio (VA) il provvedimento di custodia cautelare a M. E. albanese del 1982 ed a D. F. albanese del 1976, detenuto a San Vittore (MI). Nei confronti della donna S. M. G., italiana, di Reggio Calabria del 1978, il giudice ha emesso la misura degli arresti domiciliari presso l’’abitazione in Milano.

Questo è il primo risultato dell’’ operazione “Fast and Furios” per la quale il GIP Marca La Ganga, su richiesta del P.M. Davide Ognibene, ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere ed un provvedimento di arresti domiciliari nei confronti dei quattro.

L’’operazione che ha preso spunto da una rapina avvenuta il 13 maggio 2018, verso le ore 9.30, nella giornata conclusiva dell’Adunata nazionale degli Alpini, allorquando un cittadino rumeno, di passaggio a Trento proveniente dall’Austria, con autovettura con targa del Regno Unito, mentre era fermo all’uscita del casello di Trento nord, venne affrontato da due persone travisate che lo rapinarono dei bagagli, di 2000 euro e della autovettura, una BMW 535.

Dopo il delitto l’’uomo venne sentito dagli investigatori della Squadra Mobile, i quali, pur di fronte a delle circostanze apparentemente singolari, riconoscendo nel racconto elementi utili alle indagini, riuscirono, grazie alle analisi delle celle telefoniche, ad isolare ed individuare i telefoni in uso alla banda.

Le intercettazioni successive consentirono, non solo di delineare i compiti dei componenti della banda, ma anche di individuare il luogo dove era stata nascosta l’’auto, destinata ad essere smontata e rivenduta.

Nel corso delle intercettazioni, compreso che i pezzi stavano per essere tutti rivenduti, venne data esecuzione alla perquisizione in alcuni capannoni a Gaggiano (MI) presso una ditta di autodemolizioni, durante la quale vennero trovati diversi componenti dell’’auto rapinata.

Successivamente, grazie alla preziosa collaborazione del Compartimento della Polizia Stradale di Bolzano, gli investigatori, benché i malviventi avessero rimosso i codici identificativi dei componenti dell’auto, riuscirono a risalire al mezzo ed a stabilire che i pezzi erano riconducibili alla BMW rapinata.

Importante, infine, il ruolo della donna, titolare dell’impresa di autodemolizioni, la quale gestiva l’attività, anche con lo scopo, di immettere sul mercato parti di autovetture provenienti dal delitto di riciclaggio.

Permane senza soluzione di continuità l’azione di controllo del territorio e le attività di repressione contro la criminalità volute dal Questore Garramone. Le azioni sempre più incisive della Polizia di Stato nei confronti della delinquenza -commenta il capo della Squadra Mobile Salvatore Ascione – stanno portando giornalmente a risultati significativi nel contrasto alla criminalità con indubbie ricadute sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini.

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