TRA ALA E RIACE.
C’è l’idiozia di quelli che pensano che una bomba carta sia uno strumento di dissenso, e facendo saltare la vetrina della Lega pensano magari di aver compiuto un gesto politico. E invece è un attentato odioso e stupido, un reato contro la democrazia. Che oltretutto fa il gioco di Salvini.
Da Ala a Riace: una circolare dello stesso ministro dell’interno mette fine all’esperimento del paese calabrese che ha accolto in questi anni centinaia di immigrati. Può darsi che il sindaco sotto inchiesta, Mimmo Lucano, abbia commesso qualche pasticcio, ma chiudere Riace è come sganciare una bomba politica sulla speranza di una convivenza tra lontani che si fanno vicini. Per chi l’ha conosciuto, Mimmo Lucano resta l’uomo che ha fatto rivivere il paese dei bronzi e dei vecchi, ridando linfa vitale a Riace, con gli asini che fanno, invece dei camion, il servizio rifiuti e lo sguardo che rimane aperto sul mare. E chiudere la speranza non è mai una cosa di cui essere fieri.