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OLIVI (PD) * WELFARE: « LA SOSPENSIONE DELL’ASSEGNO UNICO PER FAR POSTO AL REDDITO DI CITTADINANZA È UNA PASTICCIATA OMOLOGAZIONE DELLA GIUNTA PAT AL NUOVO CORSO DEL GOVERNO »

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16.17 - mercoledì 17 aprile 2019

Il consigliere del Partito Democratico Alessandro Olivi interroga la Giunta sulla sospensione dell’erogazione dell’Assegno Unico Provinciale per far posto al Reddito di Cittadinanza: l’ansia della nuova Giunta provinciale di mostrare l’annunciato cambiamento si traduce in una pasticciata omologazione al nuovo corso del Governo nazionale.

Dopo aver forzatamente introdotto, addirittura in via d’urgenza, modifiche che di fatto archiviano l’esperienza innovativa ed autonoma dell’Assegno Unico Provinciale, smontando un pezzo alla volta l’impianto originario con il solo fine di escludere coloro che non hanno la residenza da almeno 10 anni, la Giunta provinciale ha cercato di ridisegnare un assetto per il quale la misura provinciale che si sono trovati in dote non venga interamente cancellata dalla smania di tuffarsi in una misura nazionale non certo priva di difetti come il Reddito di Cittadinanza.

Ma giunto il momento di far seguire alle parole i fatti, le ambiguità e le contraddizioni di un tentativo così sgangherato sono immediatamente giunte al pettine, e a pagarne il prezzo sono e saranno le famiglie trentine. La Giunta ha infatti deciso di affidarsi interamente alla burocrazia nazionale, sospendendo l’erogazione dell’Assegno Unico Provinciale in attesa di conoscere quali saranno gli effetti del Reddito di Cittadinanza: una deliberata e inspiegabile subordinazione dell’intervento provinciale a quello statale.

Dal 1 di aprile, le domande che i trentini depositeranno per l’accesso all’assegno unico provinciale verranno quindi automaticamente e immediatamente sospese, e resteranno ferme in attesa di sapere da Roma quali di quelle stesse domande riceverebbero il reddito di cittadinanza nazionale. Questo, in concreto, produrrà una interruzione dell’erogazione dell’Assegno Unico Provinciale che interverrà solo a compensazione rispetto a quanto erogato, o non erogato, dallo Stato. Nel mentre, a quel nucleo famigliare in difficoltà, non verrà riconosciuto alcuncé. Un modo davvero strano di mettere in pratica quel “prima i trentini” tanto sbandierato in campagna elettorale.

 

*
Consigliere Alessandro Olivi

 

 

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