Oggi pomeriggio la temperatura massima a Levico Terme (ma il discorso vale per gran parte della Provincia e del Nord Italia), ha raggiunto i +28,7°C all’Osservatorio Meteorologico del sito www.meteolevicoterme.it
Analoghi valori sono stati raggiunti dalle stazioni meteo di:
Fondazione Mach: +29,2°C
Meteotrentino: +27,8°C
Provincia di Trento Servizio Opere Idrauliche: +28,2°C
Risalendo nello storico disponibile fino al 1939 troviamo una temperatura massima di +27,3°C nel 1995
Il fatto che rende ancora più incredibile questo valore, è che viene registrato nell’ultima decade del mese, statisticamente la più fredda.
Il valore medio storico delle massime per il mese di ottobre è di +16,6°C, quindi quello di oggi è un valore superiore di 12°C ai valori medi del mese, tra l’altro considerando l’intero mese.
Interessanti anche i dati relativi all’escursione termica, che a Levico Terme ha raggiunto i 22°C giornalieri, da una minima di +6,8°C si è passati ad una massima di +28,7°C, ancora maggiore è stata a Pergine Valsugana (stazione Meteotrentino) dove da una minima di +3,7°C si è arrivati ad una massima di +27,5°C, o a Trento (Roncafort stazione Meteotrentino) dove da una minima di +3,6°C si è arrivati ad una massima di +28,9°C (escursione termica giornaliera di 25,3°C)
Il fenomeno è stato provocato dai venti di caduta, dal foehn (favonio in italiano), che a Levico ha raggiunto raffiche di 68km/h.
Il foehn si verifica quando oltre le alpi è presente una depressione, in queste ore infatti sta imperversando il maltempo in Austria con precipitazioni, vedi immagine n. 1 della webcam di Soelden con la neve e immagine n. 2 del satellite che ritrae la nuvolosità bloccata al di là dell’arco alpino con alcuni sfondamenti oltre confine, come evidenziati dall’immagine n. 3 (webcam in Valle Aurina).
Il foehn è un vento di caduta caldo e secco che si presenta quando una corrente d’aria, nel superare una catena montuosa, perde parte della propria umidità in precipitazioni (pioggia, neve o altro). Quando la corrente sale verso l’alto, infatti, l’aria si espande, si raffredda: se l’umidità in essa contenuta viene persa (sotto forma di nuvola e/o precipitazioni), l’aria, nel ricadere sul versante opposto arriva a valle con una temperatura più alta di quella di partenza.
A causa del calore latente emesso dalla condensazione dell’acqua, infatti, l’aria si raffredda piuttosto lentamente lungo la salita (secondo il gradiente adiabatico saturo, cioè di −5°C ogni 1000 m in ascesa). L’aria poi supera la cresta, scende verso il basso sul versante opposto sottovento e si scalda per effetto della compressione adiabatica (secondo il gradiente adiabatico secco, questa volta di circa 10 °C ogni 1000 m in discesa), diventando calda e secca e favorendo giornate soleggiate.
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Giampaolo Rizzonelli