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LEGGE FALLIMENTARE: PANIZZA, RIVEDERE REGOLE CONCORDATO PER TUTELA CREDITORI

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16.18 - mercoledì 11 ottobre 2017

(Fonte: Franco Panizza) – Legge fallimentare, Panizza (Patt): rivedere le regole sul concordato per tutelare i creditori.

“Un provvedimento importante, che guarda a quel sistema imprenditoriale che ha subito durissimi colpi durante gli anni della crisi e tende a scongiurare i fallimenti e le relative conseguenze anche sul piano sociale.

Così, intervenendo in aula, il vicepresidente del Gruppo per le Autonomie e segretario politico del Patt, sen. Franco Panizza, nella discussione del ddl delega sulla riforma della legge fallimentare, approvato oggi in via definitiva dal Senato.

“Il nuovo provvedimento – spiega Panizza – sostituisce il fallimento con la liquidazione giudiziale, prevedendo un percorso che tiene conto dello stato di crisi e di insolvenza, introducendo una fase preventiva di allerta, come strumento stragiudiziale di sostegno alle imprese destinate a sfociare in una composizione assistita della crisi.

Ma questo provvedimento è importante anche perché accoglie le nostre richieste di superamento del vecchio concordato in bianco, contro cui forti sono state le proteste delle associazioni di imprenditori e degli artigiani.

Su questo punto, come autonomisti siamo intervenuti molte volte, sia attraverso ordini del giorno che con emendamenti approvati nell’iter di conversione del decreto-legge sulle misure urgenti in materia fallimentare.

Da ultimo ho presentato una specifica proposta di legge, di fatto incorporata nel Provvedimento in discussione, perché siamo convinti che la materia meriti una più robusta e complessiva rivisitazione.

Il concordato in bianco è stato troppo spesso utilizzato come forma di temporeggiamento se non di vera e propria elusione nei confronti dei creditori, anche attraverso la costituzione di new company che rilevavano l’attività.

È significativo che sia stato fortemente riformato per dare spazio unicamente al concordato in continuità. Ma anche qui è necessario intervenire, perché ad oggi non mancano abusi e distorsioni.

I dati impressionanti degli scorsi anni la dicono lunga su come molti operatori hanno utilizzato il concordato a cui hanno avuto accesso in maniera indiscriminata e senza filtro alcuno, aziende che da un lato volevano solo dilazionare o eludere i pagamenti, altre che invece erano già decotte e non risanabili in alcun modo.

Bisogna farlo – ha insistito Panizza – perché in questi anni si sono prodotte situazioni sconcertanti, in cui l’azienda che era in crisi, in alcuni casi semplicemente per una cattiva e dissennata gestione, si è rifatta sull’azienda che produceva, che lavorava, che sapeva gestirsi in maniera accorta e responsabile.

Adesso dobbiamo rendere il concordato uno strumento equilibrato tra diritti dei creditori e necessità di non disperdere importanti patrimoni aziendali. Siamo d’accordo sul fatto che rimanga in piedi unicamente il concordato in continuità finalizzato a salvare l’azienda.

Ma siamo altrettanto convinti che il Governo, con i decreti attuativi che dovrà emanare entro 12 mesi, debba prevedere tutte le garanzie, che noi abbiamo sempre chiesto, perché sia soddisfatta una percentuale minima ai creditori ante-concordato.

Stiamo infatti assistendo ad operazioni di concordato che vedono creditori non pagati ed aziende che hanno rilevato le imprese in crisi che al contrario producono utili consistenti.”

 

 

 

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