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‘ LA ZANZARA ‘ – RADIO 24 * CLAUDIO BORGHI (LEGA): ” ITALIA SENZA EURO? NO, PREFERISCO LA VITTORIA DELL’AQUILA AL PALIO – AGLI ANIMALISTI DICO CHE LA LEGA NON FERMERÀ MAI IL PALIO DI SIENA “

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16.59 - giovedì 25 ottobre 2018

Claudio Borghi (Lega Nord, presidente commissione Bilancio): “Italia senza euro? No, preferisco la vittoria dell’Aquila al Palio”. “Agli animalisti dico che la Lega non fermerà mai il Palio di Siena”. “Cavallo morto? Una sciagura, ma la maggior parte dei cavalli muoiono in stalla”. “Per evitare la morte del cavallo un contradaiolo si taglierebbe un dito”. “Moscovici? Un ectoplasma, quando torna in Francia non trova nemmeno il suo partito che non esiste più…”. “Dombrovskis? E’ faticoso trovare la Lettonia sulla cartina…”. “Juncker? Lo metterei in mezzo ai contradaioli dell’Aquila e della Pantera…”

“Il Palio? Su questo posso dire agli animalisti che la Lega non farà mai passare nulla che porti a chiuderlo. Il Palio non finirà mai”. Lo dice il presidente della commissione Bilancio della Camera e responsabile economico della Lega Nord, Claudio Borghi, a La Zanzara su Radio 24. Borghi, milanese, è un grandissimo appassionato di Palio e tifosissima della contrada dell’Aquila, che è oggi la contrada “nonna” quella cioè che non vince da più tempo (ultimo successo nel luglio del ’92, “data dell’ultima svalutazione della lira, ma fu un Palio memorabile”). Ma tra l’uscita dall’euro e la vittoria dell’Aquila cosa sceglieresti?: “ma la vittoria dell’Aquila, senza dubbio. E’ una cosa importantissima”. “La morte di un cavallo – dice Borghi – è una sciagura per la città e molti contradaioli preferirebbero tagliarsi un dito. Agli animalisti dico di consultare la statistica: la maggior parte dei cavalli muore in stalla, non mentre corre.

Questa è la principale causa di morte”. Ma tu paghi per andare al Palio?: “In famiglia siamo in quattro, 400 euro a persona, e fanno 1600 euro. Adesso che sono stato in Regione e poi in Parlamento se corre la contrada pago per andare più vicino, altrimenti mi invitano in Comune”. Della scarpa del leghista Ciocca sui fogli di Moscovici che pensi?: “Moscovici? Non vale la pena sbattere una scarpa sul tavolo. E’ il rappresentante di un partito che non esiste più. Quando torna a casa in Francia cerca il partito e non lo trova. Un ectoplasma. E lo stesso si può dire di Dombrovskis, il commissario della Lettonia (che ha criticato l’Italia per la manovra, ndr), già è già faticoso trovare la Lettonia e poi quando arriva nel suo Paese anche lui non trova più il suo partito”. E Juncker?: “A cena con lui ci andrei, per spiegarli due tre cose. E poi si deve bere anche bene. Oppure lo metterei in mezzo ai contradaioli dell’Aquila e della Pantera, che sono rivali…”

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