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GUARDIA DI FINANZA – TRENTO * EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ ECONOMICA « A SCUOLA PIÙ DI DUEMILA GLI STUDENTI TRENTINI CHE SI SONO CONFRONTATI COI FINANZIERI SUL RISPETTO DELLE REGOLE »

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09.14 - martedì 23 aprile 2019

La Guardia di Finanza “sale in cattedra” per incontrare i giovani studenti e parlare dell’importanza del rispetto delle regole e della legalità, sottolineando la rilevanza della legalità economica, di cui il Corpo è fondamentale presidio quale polizia economico-finanziaria.

Dal anni la Guardia di Finanza collabora con il ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca per diffondere nelle scuole la cultura della legalità economica e, dal 2016, queste iniziative si sono concretizzate nella Provincia di Trento attraverso la partecipazione al “Tavolo della Legalità”, promosso dal Dipartimento della Conoscenza dell’Assessorato all’Istruzione, cui partecipano moltissimi attori istituzionali – tra cui le Forze di Polizia – con il fine comune di promuovere tra i giovani l’educazione civica in tutte le sue sfumature.

In due anni, attraverso accordi promossi tra il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento e gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, non trascurando i piccoli centri più distanti dalle grandi città del territorio, sono stati raggiunti oltre duemila studenti delle varie realtà educative (Istituti Professionali, Licei, Scuole medie) per svolgere lezioni sull’importanza del rispetto delle norme che regolamentano il vivere civile e, fra queste, sottolineare l’importanza che nelle democrazie più avanzate, ha la legalità economica, a partire dal “patto di solidarietà fiscale” tra cittadini.

Il rilievo costituzionale dei doveri di solidarietà e di eliminazione degli ostacoli di natura sociale ed economica non può prescindere, infatti, da un lato, dalla equa e complessiva contribuzione dei cittadini – da ciascuno secondo le proprie possibilità – alle casse dell’Erario e, dall’altra, alla corretta spesa del denaro pubblico da parte degli organi dello Stato.

Il messaggio è chiaro: tutti devono pretendere che si contribuisca equamente al bilancio dello Stato, identificando l’evasore fiscale come un egoista e un criminale, non come un “furbo”, e che il denaro pubblico venga utilizzato per il bene della collettività.

Uno dei punti fondamentali che è stato sviscerato è che l’evasione fiscale non è solo un mezzo per pagare meno tasse (o non pagarle affatto!) e creare soldi “in nero” per l’arricchimento illecito personale: l’evasione è lo strumento principale che alimenta il “circolo vizioso della criminalità economica”.

I soldi “sporchi”, siano essi frutto di evasione o di traffici illeciti, vengono “ripuliti” nel tessuto economico attraverso il riciclaggio, sostengono la corruzione attraverso il pagamento di “mazzette” per ottenere vantaggi indebiti a scapito degli altri cittadini e, quando questo si estrinseca ad esempio nell’aggiudicazione di appalti pubblici, a sfavore di aziende oneste che concorrono lealmente, si ha l’inquinamento dell’economia, lo sviamento della concorrenza, la sottrazione di ricchezza alla collettività.
La criminalità economica è la nuova frontiera delle mafie, che attraverso i propri emissari “in giacca e cravatta” riciclano i capitali illeciti infiltrandosi nel tessuto economico sano e ne condizionano lo sviluppo, sottraendo risorse al territorio.

In quest’ottica, particolarmente apprezzato è stato un progetto comune portato avanti congiuntamente nell’ambito del “Tavolo della Legalità” provinciale da Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate e Banca d’Italia di Trento per spiegare agli studenti, in modo semplice e avvincente, quanto importante sia l’aspetto di contrasto economico alla criminalità organizzata: togliere i patrimoni alle mafie significa togliere loro la linfa vitale, restituirli alla collettività – come previsto dalle leggi italiane – significa dimostrare che lo Stato, i cittadini sono più forti dei criminali.

Non solo mafie nei temi affrontati: chi evade ruba due volte, perché rappresentando falsamente la propria realtà economica può magari vedersi riconosciuti aiuto, sussidio e assistenza pubblica togliendola a chi ne ha veramente diritto e mettendo a repentaglio le risorse che lo Stato deve salvaguardare per le generazioni a venire: ecco perché uno dei messaggi più forti derivanti dal ciclo di lezioni sull’educazione alla legalità economica è che l’evasore fiscale è un “ladro di futuro”.

La sicurezza non viene però solo insegnata dalle Fiamme Gialle, ma anche praticata: la Guardia di Finanza partecipa attivamente ai piani di controllo del territorio per la prevenzione e il contrasto della criminalità in coordinamento con le altre Forze di Polizia, presidiando, tra l’altro, le zone attorno ai plessi scolastici per scongiurare la presenza di spacciatori e altri malintenzionati.

 

 

 

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