Dopo la ricerca di immobili comunali, appartamenti e strutture private, il coinvolgimento dell’Università e di altri settori nel progetto di accoglienza, le tessere per l’acquisto di generi alimentari e non, abbonamenti di trasporto pubblico gratuiti, assistenza sanitaria gratuita e stage in aziende, pare che la Provincia – attraverso Cinformi – stia contattando le aziende agricole trentine, proponendo loro l’assunzione di profughi attraverso contratti di apprendistato.
Da segnalazioni pervenute allo scrivente, sembra infatti che le condizioni proposte siano le seguenti: nel primo mese spese a carico dell’ente pubblico mentre dal secondo al dodicesimo mese sarà il proprietario dell’azienda ad accollarsi i costi versando al profugo una retribuzione il cui importo al momento non sarebbe a noi noto.
Se ciò corrispondesse al vero saremo di fronte all’ennesima discriminazione nei confronti dei tanti trentini che oggi, dopo curriculum consegnati e ore all’Agenzia del lavoro, sarebbero ancora disoccupati.
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Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
1. Se corrisponde al vero che Cinformi da qualche tempo stia contattando le aziende agricole locali proponendo l’assunzione di profughi;
2. Se sono stati proposti contratti di apprendistato e quale la retribuzione spettante;
3. Quali le condizioni presentate ai titolari delle aziende agricole, nel caso, e come funziona l’apprendistato;
4. Se simili iniziative siano state attivate nei confronti di trentini e italiani disoccupati e, se sì, quali e quando.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
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Lega Nord Trentino
Cons. Maurizio Fugatti