Nei giorni scorsi l’Azienda sanitaria e i sindacati hanno partecipato a una riunione per definire l’orario di servizio dei “consultori aziendali” provinciali, finalizzato a garantire la funzione dei “Percorsi nascita”.
Il settore, segnato dal clamore che si crea attorno alle chiusure di alcuni punti nascita, vede la necessità di far evolvere procedure, turni e metodi di lavoro, che abbiano una valenza provinciale e che siano condivisi con le organizzazioni sindacali.
Della riunione dei giorni scorsi è stato redatto un verbale; il documento suscita la perplessità della Fp Cgil che, in una lettera alla controparte e all’assessore alla Salute, chiede che nel testo vengano inseriti alcuni punti già affrontati nelle riunioni, ma “dimenticati” dal testo stesso. A spiegare i 4 elementi è la funzionaria della Fp Cgil Gianna Colle.
1) Va ribadito che la “pronta disponibilità” indennizza il disagio che i professionisti sopportano, rimanendo a disposizione quando non sono in servizio, per raggiungere rapidamente il “presidio” e in questo caso il luogo dove si trova la partoriente in stato di necessità; il tempo che poi serve a eseguire l’intervento diventa servizio attivo e va dunque contato come lavoro straordinario.
Al momento il documento dell’azienda non prevede per le ostetriche una procedura condivisa con le organizzazioni sindacali per l’intervento “domiciliare”, ovvero a favore della donna gravida, seppure la Fp Cgil più volte l’abbia richiesta; una procedura che permetta di uniformare i comportamenti delle professioniste, riducendo quindi al minimo la possibilità di rischio.
2) Va puntualizzato e richiamato nel verbale, visto che sarà riferimento per tutta la Provincia, quanto già stabilito dal tavolo tecnico paritetico (Apss e sindacati) ancora a giugno 2016, che nel caso di gestione di urgenze, i protocolli di allertamento di Trentino emergenza sono già stabiliti sia con l’elisoccorso che con l’ambulanza. «In entrambi i casi, l’ostetrica della periferia (Tione, Arco, ecc.) del percorso nascita non è tenuta a salire sui mezzi di Trentino emergenza, in quanto l’accompagnamento è garantito dai rispettivi equipaggi».
3) L’indennità per l’assistenza domiciliare deve essere corrisposta anche per le attività di pianificazione che ogni ostetrica sarà tenuta a fare per programmare l’attività di continuità assistenziale, anche nel dopo parto.
4) Va riconosciuto un “Progetto obiettivo” a tutte le dipendenti dei consultori, a fronte della nuova organizzazione del modello assistenziale, prevedendone la corresponsione fino al completo raggiungimento dell’obiettivo di inserimento della funzione “percorso nascita”.
«Sollecitiamo quindi la riapertura del