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FONDAZIONE CARITRO * PROGETTO “GIURISTI DENTRO”: ALLA CASA CIRCONDARIALE DI TRENTO UNO SPORTELLO DI ASCOLTO PER I DETENUTI

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16.07 - lunedì 26 marzo 2018

Alla Casa Circondariale di Trento uno sportello di ascolto per i detenuti- Il progetto “Giuristi Dentro” è stato presentato questa mattina.

Si avvale del supporto di alcuni studenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.

Istituire uno sportello di ascolto presso la Casa Circondariale di Trento, al fine di offrire ai tanti detenuti ospiti della struttura un servizio informativo e di mediazione, cercando di rendere più comprensibile un linguaggio per natura ostico come quello giuridico.

“Giuristi Dentro” è il nome dell’iniziativa presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Trento di Fondazione Caritro. Si tratta di un progetto triennale che nei prossimi giorni porterà nel carcere di Spini di Gardolo, ogni venerdì mattina, alcuni studenti del 4° e del 5° anno della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.

«Le finalità di “Giuristi Dentro” – ha illustrato il Presidente di Fondazione Caritro, Michele Iori – sono essenzialmente due: agevolare il rapporto dei carcerati con i loro avvocati e facilitare, se non addirittura accelerare, l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro».

L’attivazione di questo sportello – come ha ricordato Tommaso Amadei, responsabile dell’area educativa della Casa Circondariale – rientra in un più ampio accordo di partnership tra carcere e Fondazione Caritro, con quest’ultima che ha sostenuto negli ultimi anni diversi interventi volti a rendere la struttura di Gardolo più vivibile e a riqualificare professionalmente i detenuti grazie a corsi di panificazione e pasticceria e a laboratori artistici.

Il progetto “Giuristi Dentro” ha visto numerosi soggetti collaborare a vario titolo e firmare oggi, a margine della conferenza stampa, l’accordo con il quale il progetto è ufficialmente realtà. Si tratta di Fondazione Caritro, Ordine degli Avvocati di Trento, Ordine degli Avvocati di Rovereto, Casa Circondariale Spini di Gardolo, Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento, Associazione Provinciale di Aiuto Sociale (Apas), Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Trentino-Alto Adige, Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale e Associazione Ali Aperte.

Lo sportello ha principalmente una funzione di ascolto: non offre alcuna garanzia legale ai carcerati che già possono contare sulle opportune tutele, non ha lo scopo di mettere il detenuto in contatto con un nuovo legale, non prevede la redazione di atti giuridici e non mira ad adottare o suggerire strategie difensive.
«Un progetto che per l’avvocatura assume un significato importante e che ci permette di tagliare un traguardo di civiltà in un luogo di oblio qual è il carcere», sono state le parole del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trento, Andrea de Bertolini.

Sulla stessa lunghezza d’onda Mauro Bondi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rovereto. «Tutelare i diritti civili e umani di chi è un cittadino libero a volte è difficile, ma riuscire a riconoscerli a chi “sta dentro”, a chi ha attraversato un momento di debolezza, è quasi impossibile. Ma è anche con iniziative di questo tenore che si misura la grandezza di una civiltà».

A lanciare l’idea di un servizio che gettasse un ponte – fatto di dialogo e di semplificazione del linguaggio giuridico relativamente ad aspetti quali l’iter processuale, la detenzione o l’esecuzione penale – sono state Marta Tomasi e Lucia Busatta, già volontarie nell’ambito di “Avvocati per la solidarietà”, che hanno intercettato alcune necessità espresse dalla Casa Circondariale.

“Avvocati per la solidarietà” è un progetto coordinato da Eleonora Stenico che, grazie ad un servizio di assistenza legale gratuita, fin dal 2006 si pone l’obiettivo di garantire la tutela giuridica delle persone senza dimora nelle città di Trento e di Rovereto.

E proprio i volontari che vi hanno preso parte, studenti della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, sono gli stessi che, dopo un’adeguata formazione, presteranno servizio presso lo sportello alla Casa Circondariale. Nella fase iniziale ne saranno coinvolti otto; complessivamente sono una quarantina gli studenti a disposizione.

E proprio il ruolo, qualificante e qualificato degli studenti volontari, è stato al centro dell’intervento di Giuseppe Nesi, Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, che ha ricordato l’impegno dell’ateneo a sostegno di progetti in grado di andare oltre l’aspetto accademico. «I libri sono importanti – ha dichiarato – ma non sono nulla se chi li studia non si confronta con il mondo».

Sulla formazione degli studenti che presteranno servizio allo sportello si è invece soffermata Mariangela Franch, Presidente della Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale, che ha anticipato come l’ente che rappresenta – assieme a Fondazione Caritro e Casa Circondariale – stia lavorando ad un progetto che si rivolge ad una categoria di detenuti particolarmente complessa, quella dei sex offender.

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