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LANCIO D'AGENZIA

EDOARDO RASPELLI * CAUSA INTENTATA DALLO CHEF TRENTINO WALTER VALERIO: ” SECONDA ASSOLUZIONE IN CORTE D’APPELLO DI MILANO”

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20.44 - martedì 17 aprile 2018

Seconda assoluzione per Edoardo Raspelli, giornalista,”cronista della gastronomia”e conduttore televisivo: lo chef trentino Walter Valerio , che per qualche tempo aveva gestito il celebre ristorante Benedetto Girelli (di Barghe,in provincia di Brescia) lo aveva querelato per le presunte critiche negative ricevute da Edoardo Raspelli ma il tribunale civile di Milano aveva assolto il giornalista ed aveva condannato Walter Valerio alla rifusione delle spese processuali: ” 7.254 euro per compensi, oltre al rimborso forfetario delle spese generali nella misura del 15 %, Iva e Cpa come per legge”.

Walter Valerio aveva impugnato la sentenza sfavorevole ma la seconda sezione civile della Corte d’Appello di Milano ha di nuovo assolto il critico gastronomico dalle richieste risarcitorie del cuoco ritenute ancora assolutamente infondate nel merito “dovendosi ritenere pienamente rispettati i limiti posti al diritto di critica … Nessuna espressione, quindi, che travalichi i limiti di una comunicazione civile o tale da sfociare in ingiurie gratuite,in attacchi personali od in aggressioni della dignità professionale e personale dell’individuo”.

La Corte d’Appello ha fatto, comunque, un piccolo sconto allo chef trentino ma comunque lo “condanna a rifondere per il primo grado 4.836 euro e 4.410 euro per il secondo grado, oltre al rimborso forfettario per spese generali al 15 % ed agli accessori previdenziali e fiscali…”.

Tutto era cominciato il 7 maggio del 2009 quando, in un’inchiesta sul giornalismo enogastromico, a Canale 5 per ” Striscia la Notizia”, rispondendo ad una domanda di Max Laudadio , lo chef di Tione aveva detto: ” (Raspelli ? )… no, lui non è mai entrato nel mio ristorante… non ha mai assaggiato il cibo della mia cucina…”. Max Laudadio chiedeva conferma ” Quindi ha fatto l’articolo senza sapere che cosa scrivere perché non aveva mai assaggiato il cibo?”. E Walter Valerio rispondeva:”Certo…”.

Edoardo Raspelli querelava pertanto lo chef e la procura della Repubblica di Milano rinviava a giudizio il cuoco dal momento che il critico aveva presentato la recensione positiva pubblicata all’epoca su La Stampa (che oltretutto lo chef sfoggiava sul suo sito internet personale ) e la ricevuta fiscale di 70 euro da lui pagata il 14 dicembre 2006.

Ricordava anche come quel giorno, al ristorante Benedetto Girelli di Barghe(Brescia) fossero presenti sia gli storici gestori,” Benedetto Girelli” (alias Benedetto Maffio Boschi ), la moglie e la figlia,nonchè lo stesso chef e socio,appunto Walter Valerio…

In tribunale però lo chef si difese dicendo che le sue critiche non si riferivano a quell’articolo,bensì ad un altro, dell’anno successivo, quando del ristorante Benedetto Girelli lo chef prese l’intera gestione e la totale responsabilità della cucina…

Il tribunale di primo grado quindi ,nel dubbio, assolse Walter Valerio perché, forse, con le sue parole non voleva offendere Edoardo Raspelli: “alla domanda se l’imputato Walter Valerio abbia correttamente esercitato il diritto di critica…si ritiene di dover fornire una risposta dubitativamente positiva , nel senso di stimare non raggiunta, oltre ogni ragionevole dubbio, la volontà diffamatoria”.

Il dottor Barazzetta, presidente della settima sezione penale, aveva tuttavia tenuto a specificare in motivazione,dal momento che lo chef aveva accomunato Raspelli, rispondendo a Laudadio, ad un mondo di corruttela nell’ambiente della critica gastronomica, che “ha ragione Edoardo Raspelli di lamentarsi perché egli a quel mondo non appartiene e la sua storia professionale (documentata in atti) ampiamente lo testimonia”.

Il 21 maggio 2009 Edoardo Raspelli in un’intervista al settimanale Di Tutto, oggi diretto da Luca Arnaù, aveva spiegato le motivazioni della sua querela e il periodico le aveva pubblicate sotto il titolo” Ecco perché ho querelato lo chef che mi ha diffamato”.

Walter Valerio aspettava quindi per ben sei anni ed il 17 febbraio 2015 trascinava in tribunale non il periodico Di Tutto ma lo stesso Edoardo Raspelli.

Difeso dall’avvocato Andrea Cavallo del Foro di Milano, il giornalista era stato assolto dal Tribunale ordinario di Milano,Prima sezione Civile,nella persona del giudice Nicola Di Plotti.

Nella sentenza il magistrato, dopo aver fatto notare che era anche ampiamente passato il periodo della prescrizione, entrava nel merito :”…l’affermazione è priva di qualunque capacità lesiva nei confronti dell’ attore”( lo chef Walter Valerio) e lo condanna a:” 7.254 euro per compensi, oltre al rimborso forfetario delle spese generali nella misura del 15 %, Iva e Cpa come per legge”.

Walter Valerio ha fatto ricorso in corte d’Appello che però ora ha nuovamente rigettato la sua richiesta, ritenendola ancora infondata nel merito e condannandolo anche alle spese di lite del grado di Appello.

Si tratta dell’ennesima assoluzione per Edoardo Raspelli da quando, nel 1975, su ordine di Cesare Lanza, direttore del Corriere d’Informazione, con i suoi ” faccini neri” creò, per l’edizione del pomeriggio del Corriere della Sera, la vera critica gastronomica in italia che lo portò poi a fondare con Federico Umberto D’Amato la Guida ai Ristoranti dell’Espresso, da lui poi curata per le edizioni 1997-2001, quando la guida ideata da Carlo Caracciolo dava ancora voti negativi.

Tra gli ultimi processi intentati contro Raspelli (e da cui è stato assolto “per aver correttamente esercitato il diritto-dovere di cronaca e di critica” ) ci fu la querela da parte del patron della celeberrima Cantinella di Napoli (di Giorgio Rosolino, zio del campione di nuoto Massimiliano Rosolino) e i 25 milioni di dollari di danni chiesti in un primo momento dalla McDonald Italia per alcune dichiarazioni di Raspelli sul celeberrimo fast food rilasciate al Quotidiano Nazionale (il dorso comune a Giorno, Resto del Carlino, La Nazione, Il Telegrafo oggi diretto da Paolo Giacomin e di cui era direttore editoriale Bruno Vespa).

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