Come Dottor Jekyll e il suo alter ego Mister Hyde, alcuni politici in Aula votano provvedimenti importanti contro lo stalking, contro il cyberbullismo, contro il revenge porn aumentando le pene per i reati ma fuori dall’Aula si trasformano e usano – come spesso fanno usare ai loro collaboratori – linguaggi, immagini e simboli violenti e d’incanto i colleghi politici si trasformano in bersagli mobili.
Se trovo fisiologico che il clima in campagna elettorale si accenda, trovo invece inaccettabile che lo scontro legittimo sulle idee diventi scontro triviale ai danni delle persone.
Da Vicepresidente della Commissione sul femminicidio constato inoltre come contro le donne politiche, il clima sia ancora peggiore e si trasformi in vero e proprio linciaggio, spesso a sfondo sessuale. E le donne solo da poco tempo hanno compreso l’importanza di essere solidali, a prescindere.
Gli accadimenti di oggi, come quelli di ieri e dell’altro ieri, anche da fronti opposti, a me innescano l’urgenza di stare (come sto) in uno spazio politico dove il rispetto delle persone e delle opinioni sia un prerequisito.
Chiunque deve sapere che se sta o sta a fianco della politica, lo fa per trovare soluzioni non per cercare nemici e denigrare. Se non lo sa, sta in panchina.