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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * QUINTA COMMISSIONE: « BISESTI, PER LA SCUOLA LA PRIORITÀ È LA REVISIONE DEL CLIL – PER LA CULTURA LA RIFORMA DEL SISTEMA MUSEALE »

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11.55 - mercoledì 20 febbraio 2019

Quinta commissione, Bisesti: sulla scuola la priorità è la revisione del Clil. Sulla cultura, la riforma del sistema museale.

La Quinta commissione, in mattinata, si è confrontata con l’assessore alla cultura, istruzione, università Bisesti. Gli obiettivi principali dell’assessorato sono: la revisione del Clil, e per quanto riguarda la cultura la riforma del sistema museale.

La Quinta commissione, presieduta da Alessia Ambrosi (Lega), in apertura di seduta, ha ascoltato l’assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti (Lega) sulle linee programmatiche sulle materie di sua competenza. Bisesti ha tracciato un quadro complessivo di un lavoro che, ha detto, almeno sulla scuola avrà inevitabilmente tempi lunghi. Questioni centrali, la riforma del Clil e la figura del sovrintendente. Una richiesta, quest’ultima, che, ha ricordato, viene dal mondo della scuola che sente l’esigenza di avere una figura con la quale confrontarsi. Ora, ha detto Bisesti, ci si sta confrontando col sindacato sulle competenze di questa figura.

 

Potenziare la formazione linguistica, ma il Clil va cambiato.

Sul trilinguismo, l’assessore ha riaffermato, anche per evitare strumentalizzazioni, che sulla formazione linguistica c’è la volontà di investire, perché la competenza linguistica è strategica per i giovani. Ma c’è la consapevolezza, ha continuato, che il progetto Clil, voluto e spinto da Rossi, ha delle criticità. Quindi, è un progetto che va migliorato. Anche perché da famiglie e docenti vengono queste esigenze di cambiamento. L’idea è quella di lavorare sulle prime fasce di età, nel momento in cui l’apprendimento è più facile, per diminuire lo sforzo sulle lingue alle medie. Lasciando invece la possibilità, in un quadro di maggiore autonomia dei dirigenti scolastici, di rafforzare l’investimento linguistico negli ultimi anni di superiori. Ma, ha sottolineato Bisesti, devono essere le scuole a decidere il come e il dove investire.

 

Università, va risolto il problema degli spazi.

Sulla Formazione professionale la Giunta, ha proseguito l’assessore, si stanno avviando confronti con le categorie economiche, anche per mettere la scuola al passo con i veloci cambiamenti non solo del mercato del lavoro ma della società. Lo scopo, potenziando gli investimenti, è anche quello di formare cittadini pronti ad affrontare le sfide del mondo contemporaneo. E su questo Bisesti ha citato come esempio il polo dell’hotellerie della Valsugana, avviato nella scorsa legislatura.
Per ciò che riguarda l’Università, l’assessore ha detto che si parte da una situazione di eccellenza, ma l’Università, ha aggiunto, si deve pensare da qui a 20 anni. Uno dei problemi, ha sottolineato, è quello delle spazi e, a questo collegato, quello della convivenza tra città e studenti. Con il Rettore, ha detto Bisesti, si sta avviando un tavolo per trovare soluzioni sul breve e sul lungo periodo. Si tratta di mettere in campo investimenti, ha continuato, mentre il Comune di Trento deve agire sul piano urbanistico, per far fronte ai problemi di spazi dell’Università e per mantenere la qualità attuale.

 

Cultura, al primo posto la riforma del sistema museale.

Sul capitolo cultura, il centro, almeno per il 2019, il tema del sistema museale. Il sistema è molto buono, ha detto l’assessore, ma anche qui ci sono criticità. Ad esempio, i numeri decrescenti del Mart. Sgarbi, ha affermato Bisesti, è stato scelto per rilanciarlo. Con l’assessore Failoni poi si sta mettendo in sintonia la politica museale con quella turistica. I dipendenti di Muse, Mart, ha ricordato ancora l’assessore, sono passati alla Pat e ora ci si pone l’obiettivo di arrivare al prossimo anno con un nuovo assetto del sistema museale. Valorizzando le differenze e l’autonomia dei musei, ha detto ancora, ma con l’obiettivo di arrivare ad una riforma della legge Mellarini. Riguardo al tema della musica, infine, c’è la volontà dell’assessorato di creare un sistema più armonioso ed efficiente.
Sull’Europa, Bisesti ha ricordato che a Bruxelles è emersa la richiesta di individuare alcuni ambiti di intervento più specifici. Fino ad oggi la Pat, ha continuato, ha avuto uno sguardo a tutto campo, ma ora è giunto il tempo di individuare tre – quattro temi per giungere ad azioni più incisive. “Si vuole in Trentino concretamente protagonista in Europa – ha detto Bisesti -. Europa che ha molte cose che non va, dalla quale però noi non vogliamo uscirne, ma vogliamo modificare”. Uno dei focus, ha affermato l’assessore, riguarda i comuni, cercando di mettere in rete i dipartimenti della Pat con le amministrazioni comunali per far conoscere le opportunità che l’Ue può offrire.

 

Sara Ferrari: la scuola ha bisogno di continuità.

Sara Ferrari (Pd) ha ricordato che tra le parole riforme, revisioni e correttivi ci passa parecchio. Da insegnante, ha aggiunto, se c’è una cosa che fa male alla scuola in senso lato è che ogni governo che arriva sente il bisogno di fare la sua riforma. Il Clil, ha ricordato, è stato adottato con delle difficoltà, ha bisogno di correttivi, ma trattandosi di un progetto nuovo è meglio parlare di correttivo anziché di riforma. Quindi, nel legittimo desiderio di cambiare deve essere riconosciuto anche il bisogno di continuità della scuola. L’università ha obiettivamente il problema di spazi, ha aggiunta, e qui va risolta l’annosa questione del Cte, nella speranza che anche questa scelta non venga revisionata. L’Università di Trento, ha ricordato inoltre Ferrari, è un eccellenza nella ricerca e nella didattica e se dovessero perdere peso questi due capisaldi l’ateneo non sarebbe più attrattiva per gli studenti. Sul sistema museale, di fronte all’annunciata riforma annunciata da Bisesti si vedrà come potrà valorizzare le diversità dei musei.
In tema di Europa, ha aggiunto l’ex assessora, condivisibile l’idea di potenziare l’ufficio di Bruxelles, che peraltro già svolge un lavoro egregio, così come il fatto che il Trentino voglia avere un ruolo in Europa.

 

Ghezzi: completare la sala concerti del Conservatorio.

Paolo Ghezzi (Futura) sul sistema della formazione musicale ha affermato che Bisesti ha la fortuna di governare in modo unitario questo sistema, mentre la Giunta precedente dovette affrontare la suddivisione delle competenze su tre assessorati diversi, cultura, università e scuola. Una tripartizione che non rendeva facile il governo di questo settore culturale. Quindi, Ghezzi ha chiesto chiarezza sul tavolo della musica e attenzione alle difficoltà di raccordo tra il sistema formativo privato con quello pubblico. C’ è, infine, la grande incompiuta al Bomporti: la sala concerti nel seminterrato del Conservatorio. Una struttura che si pensava di aprire quattro anni fa, che ha comportato gravi ritardi, problemi che hanno comportato il rifacimento del pavimento con conseguente spreco di denaro. Altra necessità sottolineata da Ghezzi, quella di portare avanti l’idea di trasferire il polo pop – jazz, ora in via Mattioli, all’ex Lettere. C’è poi il progetto “Casa del suono”, iniziativa che potrebbe coinvolgere anche i cittadini.

De Godenz: istituire la settimana bianca per diffondere la cultura della montagna.

Piero De Godenz (UpT) ha apprezzato l’attenzione dell’assessore alle lingue e ha ricordato l’importanza delle scuole professionali, in particolare per il turismo dove gli istituti trentini stanno ottenendo grandi risultati. De Godenz ha insistito sul quinto anno nelle professionali e sull’alta formazione. Secondo l’esponente dell’Upt, ai ragazzi andrebbe proposta una settimana della montagna, degli sport di montagna, dell’ambiente e del turismo. Infine, De Godenz ha insistito sull’esigenza dello ski college. Ultima sottolineatura, l’importanza delle scuole musicali come opportunità che vengono fornite al territorio e come elementi costitutivi della cultura musicale trentina.

 

Bisesti: una scuola attenta alle emergenze, dalla droga all’educazione alimentare.

L’assessore, invitando la minoranza a non strumentalizzare i problemi della scuola, ha ricordato che, in particolare sul Clil, i problemi sono stati sollevati dagli stessi dirigenti scolastici. Bisesti, più in generale, ha affermato che la scuola deve prestare attenzione ai problemi urgenti dei giovani: sport, droga, alimentazione. L’emergenza delle nuove tossicodipendenze, il ritorno dell’eroina; quella dell’abbandono precoce della pratica sportiva; l’educazione alimentare. Sul tavolo della musica l’assessore ha detto che sarà unico, ma su più livelli con l’obiettivo di mettere assieme tutte le esperienze dalle bande alle eccellenze musicali. Affrontando il problema di coordinare il sistema pubblico con quello privato, preservando il patrimonio e la tradizione delle scuole musicali. Sul tema specifico del Conservatorio, Bisesti ha ricordato che l’auditorium è una struttura nuova che ha subito danni gravi per le infiltrazioni e che è aperto il contenzioso con la ditta che lo ha realizzato. E ha ringraziato il Questore per l’intervento e gli insegnanti che hanno tenuto sotto controllo questa struttura che era diventata un covo di attività illecite. Fondamentale anche per l’assessore il trasferimento del polo pop – jazz all’ex Lettere. Per quanto riguarda l’alta formazione, ha ricordato, ci sono stati cali negli iscritti, ma il sistema va comunque portato avanti. Così come importante è avere nel sistema della Fp il quinto anno che apre le porte del lavoro ai ragazzi. Infine, Bisesti ha condiviso la necessità della settimana bianca su sport, ambiente e turismo.

 

Cavada: sulla dislessia più formazione per gli insegnanti.

Gianluca Cavada (Lega) ha sollevato il tema della dislessia, in particolare il problema della formazione degli insegnanti su questo problema. Bisesti ha risposto che è prevista la riduzione del numero di ragazzi per classe, anche per permettere una maggiore attenzione ai ragazzi con disturbi, come la dislessia o i Bes. C’è poi l’aspetto della prevenzione di questi problemi, ha concluso,che viene concentrata nei primi anni delle elementari.

 

Lo stato dei rapporti tra Provincia e Unione Europea.

Il dottor Fabio Scalet, dirigente del dipartimento affari istituzionali e legislativi della Pat, ha poi illustrato ha illustrato lo stato dell’arte delle relazioni tra Pat e Unione Europea e i contenuti della comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo e al Consiglio sul programma di lavoro 2019 dal titolo “Mantenere le promesse e guardare al futuro”. Un programma che ha come temi di fondo investimenti; futuro; Europa sostenibile; l’intelligenza artificiale per l’Europa; la formazione e l’impatto sulle notizie dei social, le cosiddette fake news. Infine, tra le priorità il tema del cambiamento climatico e le difficoltà del mercato comune. La Provincia nei rapporti con l’Unione Europea, ha detto in sintesi Scalet, si sta concentrando sull’occupazione, la crescita e gli investimenti, il mercato unico digitale. Un terreno sul quale l’amministrazione italiana e provinciale ha bisogno di fare un grande salto in avanti. Attenzione da parte della Pat viene posta anche sui cambiamenti climatici e la partecipazione democratica. Il Trentino, ha ricordato Scalet, rappresenta un laboratorio anche a livello europeo, quindi essere presenti su alcuni temi di interesse continentale è importante.

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