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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * IV COMMISSIONE: « SÌ AL COORDINAMENTO TRA ASSEGNO UNICO PROVINCIALE E REDDITO DI CITTADINANZA NAZIONALE »

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12.19 - lunedì 14 ottobre 2019

Sì in IV Commissione al coordinamento tra assegno unico provinciale e reddito di cittadinanza nazionale. Aiuti Pat ai nuclei meno abbienti con voucher sportivi e bonus asilo nido.

Con quattro voti a favore e tre di astensione espressi dai consiglieri di minoranza, la Quarta Commissione presieduta da Claudio Cia (Agire) si è pronunciata stamane a favore della delibera proposta dalla Giunta per aggiornare la disciplina di attuazione dell’assegno unico provinciale (Aup) in modo da coordinare la misura con il reddito di cittadinanza nazionale e recepire le novità del voucher sportivo e del bonus asilo nido a favore delle famiglie meno abbienti. Presenti oltre a Cia anche Lucia Coppola di Futura, Paola Demagri del Patt, Luca Zeni del Pd e, per la maggioranza, Mara Dalzocchio, Alessia Ambrosi e Katia Rossato della Lega, mentre ha comunicato l’assenza per impegni l’assessore competente, Stefania Segnana, è stato il dirigente dell’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa Gianfranco Zoppi ad illustrare le novità introdotte in materia.

La prima riguarda appunto il coordinamento tra Aup trentino e reddito di cittadinanza nazionale. Si impedisce in sostanza il cumulo delle due misure ma la Provincia coprirà la differenza tra l’una e l’altra perché chi ha diritto al sussidio percepisca comunque il contributo più alto. Viene anche rafforzato l’obbligo di accettare offerte di lavoro, “condizionalità” indispensabile per continuare a ricevere il sussidio.

Altra novità: l’introduzione del cosiddetto “voucher sportivo”, che prevede un rimborso spese di 200 euro a figlio alle famiglie meno abbienti (beneficiarie della quota A dell’Aup) per l’iscrizione a società o associazioni sportive, e di 100 euro a figlio per i nuclei numerosi (che hanno diritto alla quota B dell’Aup) a partire dal terzo figlio in poi. Terzo: la delibera aumenta la quota a sostegno dell’accesso ai servizi per l’infanzia tenendo conto che l’Inps eroga il cosiddetto “Bonus asilo nido”. La misura avrà decorrenza retroattiva dal 1° settembre 2019 per coprire dall’inizio l’anno educativo 2019-2020. Infine, ha informato Zoppi, la scadenza per la presentazione delle domande è stata spostata dal 31 dicembre al 28 febbraio per permettere l’accesso di un maggior numero di famiglie a questi benefici.

 

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La discussione.

Zeni, dopo aver lamentato l’assenza dell’assessore su questo provvedimento di rilevo politico e segnalato che mancando consiglieri di maggioranza sono le minoranze a garantire il numero legale, ha giudicato troppo alto “scalone” che la delibera introduce tra chi ha diritto al sostegno per l’accesso agli asili nido e le famiglie che anche solo per un solo euro in più di reddito devono invece pagare i 350-400 euro mensili dell’intera quota di iscrizione. Meglio sarebbe stato per Zeni “prevedere una progressività rispetto all’Icef evitando in tal modo differenze di trattamento così forti”.

Quanto all’obbligo di accettare le offerte di lavoro per chi ha diritto all’Aup, secondo il consigliere la Giunta dovrebbe accompagnare a questa delibera un rafforzamento del personale nei centri per l’impiego per poter gestire l’aumento di attività, anche considerato che la Provincia non si avvale di navigator. Per Zeni la Giunta potrebbe potenziare l’Agenzia del lavoro per investire nella formazione e qualificazione dei disoccupati, compresi quelli di origine straniera, il milione di euro risparmiato sugli interventi a loro favore.

Zoppi, sul contributo per le iscrizioni agli asili nido ha spiegato che il bonus dell’Inps non è una novità ma risale al 2017. Con la modifica di oggi la Giunta prende atto che c’è questo contributo dell’Inps e concentra le maggiori risorse sulla parte eccedente per andare incontro ai problemi delle famiglie. In ogni caso secondo il dirigente oggi servirebbe un intervento legislativo perché lo Stato interviene con misure assistenziali in un ambito di competenza primaria della Provincia. Quanto allo “Scalone” il limite previsto (dello 0,40) è molto alto perché corrisponde ad un reddito netto annuo di 40.000 euro pari a 3.000 euro netti al mese. Dunque si tratta di famiglie non propriamente in stato di bisogno. Quanto all’Agenzia del lavoro, Zappi ha osservato che l’assessorato provinciale non ha notizia di esigenze di personale di questa struttura.

Ma ha aggiunto che uniformando con questa delibera di condizionalità del reddito di cittadinanza e dell’assegno unico si ottiene una semplificazione che oltre ad alleggerire gli adempimenti dei cittadini risparmia lavoro al personale della pubblica amministrazione.
A una domanda che Demagri avrebbe voluto rivolgere all’assessore sugli effetti sperati dalla Giunta attraverso l’introduzione del voucher per le attività sportive, Zoppi ha risposto che sarebbe buona norma, trascorsi 3-4 anni dall’applicazione di una misura come questa, verificarne l’impatto per eventualmente rimodulare l’intervento.

 

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2019/10/Sì-a-modifica-attuazione-assegno-unico-provinciale.pdf” title=”Sì a modifica attuazione assegno unico provinciale”]

 

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2019/10/Modifica-Criteri-AUP-Delibera.pdf” title=”Modifica Criteri AUP – Delibera”]

 

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2019/10/Modifica-Criteri-per-domande-AUP-Allegato-Pulito.pdf” title=”Modifica Criteri per domande AUP – Allegato Pulito”]

 

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