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CONSIGLIO PROVINCIALE PAT – INTERROGAZIONE GRUPPO PATT * « INTERVENTI PER GLI ECCEZIONALI EVENTI METEOROLOGICI CHE HANNO INTERESSATO IL TERRITORIO NEL MESE DI OTTOBRE 2018 »

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08.07 - giovedì 17 gennaio 2019

Proposta di mozione numero 18. Piano di interventi per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato il territorio provinciale nel mese di ottobre 2018

È notizia di questo fine settimana u.s. (12 gennaio) che una persona si è smarrita nei boschi a causa del disorientamento generato dal mutare del paesaggio e dunque appare evidente utilizzare questo caso fortunatamente risoltosi nel migliore dei modi per comprendere i numerosi pericoli anche per le persone non dire amente coinvolte nei lavori di ripristino.

Queste condizioni di disagio, sono ormai parte del paesaggio Trentino dallo scorso 29 ottobre quando un’ondata eccezionale di maltempo ha colpito una vasta area delle Alpi centro-orientali, investendo pesantemente la Provincia di Trento, oltre al territorio veneto confinante, in particolare le aree montane della provincia di Belluno (dall’Agordino al Cadore) e l’altopiano di Asiago. Da noi, le zone più colpite dal vento sono state le Valli di Fassa e di Fiemme (in particolare Paneveggio) e l’Altopiano di Piné.

Le conseguenze prodotte dalle piogge incessante dalla violenza dei venti, fino a 190 km orari, sono state devastanti. In particolare le raffiche istantanee, secondo gli esperti di Meteotrentino, sono state decisamente eccezionali, superando in molte località, anche abbondantemente, i massimi valori storici conosciuti. Due dati , tra i tanti : il 29 ottobre a Passo Manghen la velocità media, misurata su dieci minuti, ha raggiunto i 90 chilometri all’ora, con raffiche istantanee che hanno superato i 191 chilometri all’ora.

Per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato il territorio provinciale verifica si a partire dal mese di ottobre 2018, apprendiamo dalla stampa che la Provincia sta predisponendo un piano di interventi già parzialmente attivo sul fronte privato ed agricolo. Appare tuttavia urgente riporre la dovuta attenzione alle fasi di ripristino e ritorno alla normalità anche per il patrimonio forestale partendo dallo sgombero del materiale schiantato ed evitando così un massiccio abbandono del territorio.

È senz’altro necessario sostenere con interven finanziari adegua il sistema delle imprese boschive, sia sotto il profilo tecnologico e dimensionale, sia per quanto attiene le filiere di trasformazione e commercializzazione. In sede di affidamento dei lavori di ripristino e di recupero del territorio, va data priorità d’intervento alle imprese locali, al fine di non “svendere” o peggio ancora “regalare” il nostro legname al mercato estero.

Appare di non marginale rilievo anche la ridefinizione delle misure di sostegno contenute nel piano di sviluppo rurale e negli altri strumen di programmazione delle politiche di settore anche con l’assegnazione di risorse aggiuntive proporzionate ad affrontare l’attuale crisi, prevedendo la possibilità di deroghe rispetto agli investimenti già ammessi a finanziamento.

Vanno considerate e sopra u o temute problema che di natura sanitaria e tra tutte il notorio, incipiente e straordinario sviluppo del bostrico.

Nonostante il lavoro di ricognizione ed elaborazione di proposta che sicuramente i Servizi Provinciali si sono alacremente ed immediatamente attivati ad espletare si ritiene sia mancata la comunicazione pubblica necessaria e sufficiente a capire ipotesi di portata degli aiuti. Poteva essere di conforto procedere ad una divulgazione degli indirizzi politici se non altro in merito alle principali direttive che la Giunta provinciale su proposta dell’assessora competente avesse intenzione di mettere in campo a sostegno dei danni in àmbito forestale.

La considerazione finale è che sono trascorsi quasi tre mesi dal funesto evento ed il silenzio politico sull’argomento sta assumendo toni ormai quasi imbarazzanti.

Ciò premesso,

il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

1. a rivedere la programmazione forestale e montana, definendo indirizzi e criteri per attività, interventi e opere realizzabili sul territorio forestale e montano, per la trasformazione del bosco in altre forme di u tilizzazione del suolo, ivi compresa la trasformazione delle aree boschive per finalità di pascolo o delle colture agricole, nonché per altri interven di natura compensativa;

2. a prevedere un programma di riforestazione e di ripristino del soprassuolo montano danneggiato, nonché di messa in sicurezza dal rischio di erosione e frane con interventi mirati anche per quanto a ene l’utilizzazione dell’ingente quantitativo di legname abbattuto dalla tempesta in un’ottica di recupero ambientale globale delle aree interessate;

3. a promuovere una gestione integrata e sostenibile delle risorse forestali e montane volta a garantire la multifunzionalità degli ecosistemi anche in funzione della difesa idrogeologica e ambientale, nonché lo sviluppo della filiera foresta-legno e degli altri prodotti assicura dal bosco, anche attraverso opportune forme di raccordo con la pianificazione territoriale urbanistica e con la programmazione degli interventi nel settore agricolo e zootecnico;

4. a rimodulare il Psr 2014-2020 attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive, trasferendo adegua fondi sul fronte delle poli che forestali, finalizza ad assicurare il risanamento ed il ripristino delle foreste danneggiate da calamità naturali, even climatici, fitopatie ed infestazioni parassitarie;

5. a coinvolgere Trentino Sviluppo nelle azioni di rilancio delle imprese boschive e delle segherie trentine impegnate nella valorizzazione del legno locale a fronte del rischio concorrenziale posto da realtà straniere, anche a ngendo agli strumenti finanziari dedicati al risparmio energetico e alla conservazione del capitale naturale progettati in sede comunitaria ed in particolare dalla Commissione europea in collaborazione con la Banca europea per gli inves men (Bei);

6. all’individuazione delle misure integrate, anche sul piano delle agevolazioni contributive e fiscali, per assicurare la rigenerazione forestale, la correttaa gestione del patrimonio boschivo e l’efficiente uso energetico delle biomasse, assicurando il coinvolgimento delle competenze tecnico-scientifiche dell’Università di Trento, dei competenti ordini professionali e degli organismi associativi interessati operanti sul territorio;

7. a promuovere proficue forme di collaborazione transfrontaliera attraverso lo sviluppo di azioni congiunte orientate ad una crescita sostenibile e inclusiva delle regioni alpine, alla lotta contro i cambiamen climatici, alla prevenzione delle calamità naturali, ad una razionale e coordinata gestione delle risorse naturali, tra cui le risorse idriche ed il patrimonio forestale;

8. ad adottare interventi per un rapido ripristino della viabilità forestale compromessa o danneggiata, creando nuove piste forestali per permettere l’accesso ed il prelievo del materiale danneggiato, nonché piazzole per l’accatastamento dei tronchi, almeno di quelli conservabili;

9. a rafforzare le a vità di formazione e riqualificazione degli operatori forestali e delle imprese operanti nel settore.

 

Trento, 15 gennaio 2019

 

*

Cons. Michele Dallapiccola

Cons. Paola Demagri

Cons. Lorenzo Ossanna

Cons. Ugo Rossi

 

 

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