Turisti dall’estero in costante crescita nel nostro Paese (60 milioni nel 2017, + 5,2% rispetto al 2016; + 40% di arrivi e + 30% di presenze tra il 2007 e il 2017); il turismo è voce fondamentale dell’export con 362 miliardi di euro complessivi negli ultimi dieci anni, superando l’alimentare, l’abbigliamento e l’arredamento; l’accoglienza è il punto di forza del made in Italy, contribuendo per il 60% al saldo della bilancia commerciale[1] tra il 2007 e il 2017 (128 miliardi su un totale di 216 miliardi di euro), e al Centro-Sud è di gran lunga prevalente (poco meno di 18 miliardi di euro nel 2017); nell’ultimo decennio il settore è cresciuto di circa 3 miliardi e mezzo di euro, registrando il maggiore incremento percentuale (+6,8%), mentre l’economia italiana ha perso 73 miliardi di euro, di cui ben 67 miliardi a carico di industria e costruzioni; il turismo è il comparto con maggior incremento di occupazione sia nel medio (261 mila occupati in più tra il 2008 e il 2017, circa +20%) che nel lungo periodo (+43% tra il 2001 e il 2017).
Occorre, dunque, puntare con forza e determinazione su questo settore per il rilancio del Mezzogiorno e la crescita del Paese. A partire dalla valorizzazione del Piano strategico di sviluppo del turismo 2017-2022 che ha bisogno di risorse specifiche per la sua realizzazione.
Questi, in sintesi, i dati principali che emergono dall’analisi “Il valore del turismo in Italia”, realizzata da Confturismo-Confcommercio e presentata oggi al Forum di Confcommercio a Cernobbio.
[1] L’analisi prende in considerazione, oltre al turismo, i comparti del made in Italy che rappresentano lo stile italiano in termini di gusto, design e moda.
[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2018/03/SSSSS.pdf”]