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COMUNITÀ TERRITORIALE VAL DI FIEMME * PUNTO NASCITA CAVALESE: L’ORDINE DEL GIORNO SUL FUTURO DELL’OSPEDALE LUNEDÌ 16 VERRÀ APPROVATO DAGLI ENTI

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18.12 - giovedì 12 aprile 2018

Verrà approvato lunedì dalla maggior parte degli enti. È una voce unanime quella che si alza dagli enti di Fiemme, Fassa e Cembra per la riapertura del punto nascita e il potenziamento dell’ospedale di Cavalese e dei servizi sanitari in valle. Lunedì 16 aprile, all’indomani di quella che avrebbe dovuto essere la data della riapertura promessa del reparto, si riuniranno, con orari diversi e nelle rispettive sedi, tutti gli undici Consigli comunali della Val di Fiemme, il Consiglio della Comunità di Valle e il Consei de Procura di Fassa per approvare un ordine del giorno condiviso.

Il testo verrà sottoscritto anche dalla Magnifica Comunità di Fiemme (che per ragioni organizzative voterà l’odg già questa sera), mercoledì dalla Conferenza dei sindaci della Val di Cembra e prossimamente dai Comuni di Trodena e Anterivo. Un’unità di intenti importante e rappresentativa dello spirito delle valli, che parte dalla constatazione che quanto promesso nel Protocollo d’Intesa per l’Assistenza Sanitaria nella Comunità Territoriale della Val di Fiemme dell’ottobre 2013 sia “stato in gran parte disatteso, con chiara responsabilità sia da parte dell’Azienda sanitaria, che non ha attuato quanto di sua competenza, ma ancor più dell’organo politico provinciale che ha di fatto disatteso non solo l’accordo sottoscritto ma anche ogni ulteriore impegno preso a seguito dell’evoluzione che negli anni la politica sanitaria nazionale ed europea hanno sancito”.

Gli amministratori, che hanno concordato il testo e le modalità di approvazione nel corso della Conferenza dei sindaci di Fiemme e con i vertici della Comunità di Valle, sottolineano “l’incapacità di applicare le nuove regole garantendo i servizi, bensì sottovalutandole o forse affrontandole con leggerezza, limitandosi a togliere o chiudere determinati e importanti servizi sul territorio, senza studiare e proporre anche progetti speciali per salvaguardare la nostra specificità”.

Nell’ordine del giorno si chiede così un preciso impegno su più fronti: la definizione di finanziamenti e tempi certi nella sostituzione dell’apparecchio per la risonanza magnetica adeguato per l’utenza delle nostre valli; la programmazione, prima della stagione estiva, dell’apertura della sala operatoria dedicata all’ostetricia ginecologia; l’adeguamento e la formazione di tutto il personale necessario alla riapertura del punto nascita, con l’assunzione in tempi brevi di un numero adeguato di ostetriche e altro personale di comparto; il finanziamento e la conclusione, prima dell’inizio della prossima stagione invernale, dei lavori di adeguamento delle sale d’attesa del pronto soccorso.

Inoltre, si chiede di attivare i rappresentanti trentini a livello nazionale per l’ottenimento di standard speciali per situazioni speciali, con la richiesta di modifica dei parametri contenuti nella deroga riguardante il punto nascita di Cavalese, con particolare riferimento agli standard del personale e alla possibilità di effettuare attività chirurgica ginecologica non solo mono operatore.

Viene anche ricordato l’impegno preso nel 2013 per la realizzazione della Casa della Salute di Predazzo, con la richiesta di valutare la possibilità di realizzare, attraverso dei progetti di partenariato pubblico privato, un centro riabilitativo, per evitare i trasferimenti e spostamenti fuori valle per le attività riabilitative di basso impegno.

Nell’ordine del giorno viene poi chiesto di “inserire nelle varie scelte politiche e strategie sanitarie, precisi riferimenti a tutti quegli aspetti, attualmente ignorati, che si traducono poi un palese costo sociale per la collettività, costretta a spostarsi per usufruire di prestazioni non più erogate presso il nostro ospedale”, di “verificare con la vicina provincia di Bolzano la possibilità di convenzioni per i trasporti protetti di nostri concittadini che per scelta o per invio del proprio medico curante usufruiscono di prestazione nella vicina provincia di Bolzano” e di “adottare un diverso metodo nei confronti delle amministrazioni locali riservando ruolo e compiti rispettosi della titolarità riconosciuta dai cittadini”.

Infine, si chiede di “dare periodicamente informazioni chiare e precise alle scriventi amministrazioni delle valli di Fiemme e Fassa, che assieme alla Magnifica Comunità di Fiemme, con la condivisione della Valle di Cembra e dei comuni vicini del Sudtirolo, Trodena e Anterivo, sono i garanti dei diritti dei nostri abitanti”.

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